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L’ONDULATO DI COLORE…

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COMITATO REDAZIONALE
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L’ONDULATO DI COLORE…

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L’Ondulato di Colore (Melopsittacus ondulatus), detto volgarmente cocorita, è un piccolo pappagallo originario dell’Australia. Ma, vi voglio aggiungere una “chicca”, ovvero che il termine cocorita, ha un antenato molto lontano ed è il latino cautus, che significa prudente, cauto. Da qui è nata la parola spagnola coto, poi cotarro; per giungere a cotarrera, donna vagabonda, modificata in cotorrera, chiacchierona.

La cotorra, si è trasformata in cotorrita e dopo trasportando la parola in Italia, è diventata cocorita. Interessante vero! Ma torniamo a noi e al fatto che, quando si entra in un’uccelleria rimaniamo affascinati dai colori dell’Ondulato di Colore, presente in tutte le variazioni tranne il rosso; dalla sua vivacità, intelligenza e affetto; quindi da queste creature molto simpatiche, robuste, longeve e poco esigenti. L’Ondulato è molto vivace, ciarliero, tanto che emette un cicaleccio caratteristico, è molto rumoroso, comunque è socievole. Sconsiglio di tenere a casa diversi soggetti, proprio per le caratteristiche sopracitate. Questo pappagallino saprà senz’altro donarvi tutta la sua allegria. Occorre, a mio avviso, precisare che tali dati appariranno evidenti solo quando l’Ondulato si sarà liberato dal timore dell’uomo, cosa che avviene solo se ci si comporta con AMORE nei suoi confronti. Allo stato libero l’Ondulato vive in colonie, ma i soggetti nati in cattività si adattano agevolmente a vivere a coppia in normali gabbie, dove si riproducono in nidi a cassetta. Quando dovete acquistare un Ondulato, vi consiglio, non solo di fissare lo sguardo sul colore ma soprattutto sullo stato di salute. Si capisce se il soggetto sta bene dal portamento vivace, dal piumaggio non arruffato, dal ventre non gonfio, dagli occhi ben aperti e non acquosi, dalle zampe, il cui colore deve essere quello della specie senza arrossamenti, dalle unghia non lunghe e sporche, dal becco chiuso e dal respiro non affannoso, dai colori lucidi e puliti. Pertanto l’Ondulato di colore non deve essere sporco di feci vicino alla cloaca, non deve dormire in pieno giorno. Tutti questi sintomi citati sono segno di malattie di vario genere. Il dimorfismo sessuale è molto evidente. Il primo fattore di distinzione è dato dal colore della “CERA”. Il riconoscimento del sesso nei Pappagallini Ondulati è normalmente facilissimo. La Cera del maschio è Blu, mentre quella della femmina è Marrone. Talora però negli esemplari di colore chiaro la Cera diventa chiarissima e di colore Pastello, soprattutto quella della femmina. Soltanto occasionalmente un esemplare può mostrare un’inversione del sesso evidente: allora la Cera del maschio si colora di Marrone Scuro. Quando questo accade è possibile vedere effettivamente il Blu della Cera passare al Marrone, a cominciare dall’area più marginale. La Cera può tornare Blu, ma in questo caso si è visto che il maschio, dopo la breve fase femminile, raramente torna ad essere fecondo. Il riconoscimento del Sesso è più difficile in alcune varietà, come i Lutini e gli Albini. I maschi adulti hanno la Cera di colore Azzurro tenue con lieve sfumature Rosate, mentre le femmine presentano un colore Beige-rosato. La confusione può nascere nei neoftiti, allevatori alle prime armi, che non avendo dimestichezza ed esperienza con la varietà Ino, possono sbagliare.I In questo caso è opportuno affidarsi a mani esperte per dei consigli.

Quando i piccoli lasciano il nido, la differenza nel colore della Cera è talmente tenue che anche gli allevatori più esperti possono confondere i sessi. Occorrono ancora 3 settimane per poter riconoscere con assoluta certezza il maschio dalla femmina. Per questo a chi compra un soggetto giovane e ha preferenza per il sesso, consiglio di chiedere un parere ad una persona competente. L’alimentazione,a mio avviso, rappresenta uno dei fattori di successo o di insuccesso di qualsiasi volatile. Quindi bisogna dare una giusta alimentazione ai nostri “AMICI”. La loro alimentazione deve variare spesso, quindi nella dieta si deve tentare di non far mancare nulla. L’alimentazione subirà delle modifiche in base al periodo in cui si trova il soggetto e pertanto durante il periodo della riproduzione, l’alimentazione dovrà essere completa e variata il più possibile, integrandola, oltre che con le normali sementi secche, con il pastoncino, la frutta e la verdura e con sementi fresche. Inoltre bisogna aggiungere sali minerali. Durante il suddetto periodo uso mettere in un Kg di semi un cucchiaino da caffè di olio di fegato di merluzzo. L’alimentazione, che somministro ai miei Ondulati di Colore, è la seguente: scagliola bianca 50%, miglio giallo 40%, miglio bianco 7%, miglio rosso 13%, panico giallo 4%, avena decorticata 4%, lino 1%, estrusi 8%, gusci di ostrica 2%. Non deve mai mancare loro l’osso di seppia e i blocchi fatti in casa, che servono per aumentare l’apporto di sali minerali e per affilare il becco. Suggerisco di mettere le spighe di panico rosso (perché è più digeribile); la cui presenza può facilitare l’assunzione dei semi. E’ buona norma dare pure delle foglie di Basilico che ha proprietà digestive, antispasmodiche, carminative, antisettiche. Come per tutte le altre erbe officinali, anche il Basilico può trovare impiego nell’alimentazione dei nostri Ondulati. Naturalmente deve entrare in una dieta bilanciata e varia. Molti lo utilizzano nella preparazione alle cove dove dovrebbe avere un effetto afrodisiaco. Non si hanno prove certe di Laboratorio sulla bontà di questo utilizzo, ma molti di coloro che l’hanno adottato ne sono convinti e chi non ne è convinto, comunque lo usa per le sue virtù antisettiche.

Una volta la settimana sono solito fornire i semi ammollati: grano, avena, scagliola e il miglio misto. Nell’acqua da bere bisogna mettere ACETO DI MELE: 3 ml di Aceto ogni litro di bevanda. L’acqua così trattata, acquisisce una leggera acidità che la rende benefica alla salute dei nostri uccelli. Per la carenza di minerali, bisogna aggiungere anche 5 gocce di TUTTOSALI ogni litro d’acqua. Una volta che l’acqua di bevanda é stata preparata, al momento della sua somministrazione nei beverini, possono essere aggiunti i prodotti vitaminici preferiti e consigliati dal vostro veterinario. Dopo aver parlato di alcune caratteristiche di questi Ondulati, è bene informare i lettori che è’ molto bello osservare gli Ondulati di Colore durante la fase di riproduzione, in quanto i soggetti si scambiano una serie di manifestazioni “AMOROSE”; sono “teneri, affettuosi e protettivi”. L’accoppiamento vero avviene quando il maschio sale sul dorso della femmina e rimanendo in equilibrio, deposita nell’ovidotto della femmina milioni di spermatozoi che vanno a fecondare l’ovulo. L’accoppiamento avviene più volte al giorno. Una volta sistemata la gabbia di riproduzione occorre non spostarla per tutto il periodo di riproduzione. Dopo l’accoppiamento la femmina comincia ad entrare nel nido. Ma, prima di giungere a questo, bisogna precisare che per formare delle coppie c’è molto lavoro, ossia selezionare dei soggetti che rispecchiano lo standard; il tutto è affidato al nostro occhio attento e alla nostra preparazione che farà la differenza nel realizzare ottimi accoppiamenti. Piccoli passi quotidiani equivalgono a grandi successi! Quindi, una volta scelta la coppia, la si mette in una gabbia da riproduzione, con un nido di legno a cassetta apribile nel cui fondo ci deve essere una parte concava dove mettere della segatura. Non bisogna prendere la segatura nelle falegnamerie o segherie, per risparmiare; in quanto quel legno, da cui è stata ricavata la segatura, può essere stato trattato con prodotti chimici, quindi inquinanti per i nostri amici. La salute a primo posto! Pertanto, consiglio di acquistare la segatura nei negozi e a non far mancare nella gabbia,come detto sopra, l’osso di seppia o i blocchetti di Sali minerali. Formata la nuova coppia, è necessario lasciarli per un paio di mesi insieme, per far si che ci sia affiatamento, importante per facilitare l’accoppiamento Inoltre non lasciate mai tra le coppie in riproduzione esemplari non accoppiati in quanto,di certo, disturberanno la cova e l’allevamento dei piccoli. Una volta nato il feeling tra i due Ondulati, assisterete alla copula. Noterete che la femmina comincia ad entrare nel nido e ogni tanto uscire, fino a quando la femmina passerà tutta la notte dentro il nido. Questi è il segno che, nel giro di circa due settimane dopo l’accoppiamento, la femmina deporrà il primo uovo. Che gioia! Le mani ti tremano per l’emozione. Li guardi, li riguardi per la bellezza e la regolarità con cui avviene la deposizione che non avviene tutti i giorni. Essa deporrà da 3 a 8 uova. Dopo la deposizione del secondo o terzo uovo la femmina inizierà la cova. L’incubazione si svolge da un minimo di 17 a un massimo di 23 giorni. In questo periodo consiglio di disturbare il meno possibile la femmina che cova. Nel nido di solito non viene messo nessun materiale, io però metto nel fondo del nido un po’ di segatura, come spiegato sopra. Occorre sottolineare che a differenza di quanto si fa con altri uccelli granivori, le uova degli Ondulati di Colore non devono essere sostituite con uova finte. In questa Specie la femmina alimenta i piccoli con una secrezione caseosa del gozzo denominata “latte di pappagallo” mentre per i più grandicelli inizia il cibo predigerito. Essa inizia l’imbeccata dall’ultimo nato e solo quando questo è sazio passa al penultimo e così via. Essendo che il latte di pappagallo è più liquido e quindi più facile da rigurgitare, i piccoli alimentati per primi ricevono un’alimentazione più consona al loro apparato digerente, mentre i più grandicelli fruiscono di alimenti via via più solidi. Se facciamo schiudere le uova tutte insieme si altera questo meccanismo alimentare, con gravissimi scompensi nella crescita. Durante la cova e lo svezzamento dei piccoli è bene mettere le vitamine e i sali minerali, così che i piccoli crescano forti e sani e che i genitori non si indeboliscano. Dopo avviene la schiusa del primo uovo seguito,a distanza di 1 o 2 giorni dal secondo e così via, dopo 7 giorni dalla nascita aprono gli occhi, a 8 giorni avviene l’inanellamento, periodo migliore per far si che l’anello permanga. A 30 giorni metto il separè per salvaguardare i piccoli dalla madre che può creare dei problemi. A 40 giorni li metto in una gabbia a parte in quanto sono in grado di alimentarsi da soli. Il periodo dell’accoppiamento è fine novembre. Ricordatevi di non superare le tre covate e di evitare per l’accoppiamento i mesi caldi. Inoltre i soggetti riproduttori devono avere compiuto 12-14 mesi di età, ovvero devono essere sessualmente pronti. Ribadisco che la gabbia della coppia non deve essere spostata per nessun motivo, perché se si sposta la coppia abbandona il nido. Quindi, si sceglie un posto tranquillo e la gabbia non si tocca più. Gli Ondulati, tra l’altro come gli altri uccelli, nascono privi di piume e con gli occhi chiusi. Dopo circa 7/8 giorni dalla nascita cominciano ad aprire gli occhi fino a spalancarli completamente alla seconda settimana di vita. Mentre il corpo comincia a ricoprirsi, prima di un morbido piumino e poi più tardi delle penne che appaiono su ali e coda. Quando la femmina istintivamente comprende che i piccoli sono abbastanza protetti dalle piume smette di scaldarli passando la maggior parte del tempo fuori dal nido. A circa un mese gli Ondulati manifestano il desiderio di uscire dal nido; questo momento è veramente molta affascinante in quanto si osservino le loro “ridicole” scalate al foro della cassetta per affacciarsi al mondo esterno. Che c’è oltre? Il mondo che li circonda. Successivamente sollecitati anche dai genitori che offrono loro del cibo, escono definitivamente, iniziando i loro primi insicuri movimenti, cercando di salire sui posatoi della gabbia. Nei primi tempi ad ogni rumore tornano nel nido. La “mamma” delle volte per spronarli li spinge.

Sembrano scene di circo. Che clown! Divertenti, goffi, buffoni! Non vi annoiano ma vi incuriosiscono! Appena i novelli sono pronti per essere svezzati vanno messi in un’altra gabbia, bell’ampia per irrobustirsi e permettere ai genitori di dedicarsi alla covata successiva. Ogni tanto accade che la femmina inizi la covata successiva quando i pulli sono ancora nel nido, in questo caso vi consiglio di mettere un secondo nido a disposizione prima che termini lo svezzamento in modo che la femmina possa dedicarsi tranquillamente a un’altra covata, mentre il maschio continua ad assistere i novelli fino all’indipendenza. Ci sono 2 metodi per inanellare i piccoli: 1° metodo: 2 dita in avanti e 2 indietro = a) infilare l’anellino nella 2 dita anteriori. b) farvi passare il dito posteriore più lungo, aiutandosi con uno stuzzicadenti o con un fiammifero. c) stirare all’indietro il dito posteriore corto, facendolo aderire alla zampa, mentre l’anellino viene fatto scorrere verso la base delle dita. 2° metodo: 3 dita in avanti = a) stringere le 3 dita lunghe insieme. b) infilare l’anellino nelle 3 dita e farlo scorrere delicatamente verso la base della zampa. c) stirare il dito posteriore corto indietro per liberare l’anellino. E’ bene ricordare che anche questi volatili, sono soggetti alla muta, periodo di rinnovamento del piumaggio, delicato e importante. Il ricambio del piumaggio può verificarsi in ogni momento dell’anno, a causa delle variazioni climatiche. Durante le cosiddette “mute leggere” i Pappagalini perdono un certo numero di penne. A circa 4 mesi d’età l’Ondulato va incontro alla 1° muta, vera e propria. Per un Pappagallino da “compagnia”, cioè che viene tenuto per tutto l’anno a temperatura ambiente costante, la muta può verificarsi in qualsiasi momento, ma più frequentemente si effettua nella tarda primavera o all’inizio dell’estate. Un 1° sintomo che segnala la presenza della muta è la perdita di peso, successivamente avviene la caduta delle penne e in questo momento gli uccelli sono più sensibili. Nella prima muta autunnale, bisogna somministrare agli Ondulati una dieta a base di semi trattati con emulsione di olio di fegato di Merluzzo. Noterete che in questo periodo i “nostri amici” richiedono semi ricchi e nutrienti come per esempio leccornia, spighe di miglio, calcio, sotto forma di osso di seppia, blocchetti o conchiglie di Ostriche macinate. Quando l’allevatore vuole ritardare la muta di uccelli da “esposizione”, in modo che essi mantengano il piumaggio in buone condizioni, bisogna spruzzare acqua tiepida. E’ solo un palliativo poi la natura seguirà il suo corso. Vorrei aggiungere che un Pappagallino Ondulato è, per me, fonte di ricchezza, quindi è prezioso. Vi chiederete, ma che può fare un pappagallino così piccolo? Tanto! E vi racconto in breve la mia esperienza per farvi capire il valore inestimabile che hanno queste piccole creature vivaci e intelligenti. Io, da un paio d’anni, ho fatto l’esperienza di addestrare 2 Pappagallini Ondulati. Il primo ho iniziato ad addestrarlo circa 6 anni fa e si chiama Gigio. Volevo con mia moglie capire che cosa può fare e non fare un Ondulato di Colore. La prima fase è stata quella di instaurare un rapporto di confidenza con l’animale, poi acquistata la sua fiducia, l’abbiamo fatto uscire dalla gabbia, usando braccia e dita come posatoio; successivamente ripetevamo delle parole brevi. Questi è avvenuto gradualmente ogni giorno e per un paio di ore. Abbiamo notato che Gigio, che ancora abbiamo ed è il nostro tesoro perché continua a stupirci ogni giorno, ripete chiaramente: ciao, Gigio, amore, bello, Briciola, mare (nome del secondo Pappagallino addestrato), imita il canto dei miei Canarini, il suono del cellulare mio e di mia moglie, la mia risata, il rumore della porta e il suono del campanello. Ogni volta che eseguiva bene il comando gli davamo, secondo il metodo di Skinner, la ricompensa. Il secondo Ondulato, Mare di 4 anni, è meno portato alla parola ma in compenso svolge diversi esercizi di abilità. Mai forzare l’animale a fare una cosa di cui non ha voglia. Entrambi, ossia allevatore e animale devono essere molto sereni, rilassati e tra i due ci deve essere una grande intesa. Il tutto si deve svolgere nel rispetto della loro natura.

In coda all’Ondulato Antonio Papania
Allegati
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