• Amministratore
  •  
    Qui puoi scrivere tutte le notizie avvenute
     

Monaci a Barcellona

Qui potete fare domande e scrivere la vostra esperienza su questo genere di volatili.

Moderatori: Ondulato, Mario.dg83, Antonio P., GiuseppeMicali, MARIO 51

Rispondi
Avatar utente
COMITATO REDAZIONALE
Site Admin
Messaggi: 942
Iscritto il: mer mar 17, 2021 11:27 am

Monaci a Barcellona

Messaggio da COMITATO REDAZIONALE »

Monaci a Barcellona
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Myopsitta monachus
Parrocchetto monaco
CITES Appendice B
Il parrocchetto monaco, detto anche pappagallo dal petto grigio, è un simpatico ed agile pappagallo di 28/30 cm di lunghezza che presenta una colorazione verde con la fronte, le guance ed il petto di un grigio sfumato, con timoniere e remiganti blu. Il dorso è verde vivo. Il becco è scuro, leggermente più largo alla base rispetto alla media dei pappagalli, le zampe si presentano grigie e l'occhio è marrone scuro. E' l'unico psittacide del genere myopsitta ma si divide in quattro sottospecie:
M.m. monachus, la specie di riferimento;
M.m. luchsi, che presenta una banda sfumata di giallo sotto il petto e testa più chiara;
M.m. cotorra, con le ali più intensamente blu e colori più vivaci sulla testa;
M.m. calita, con minore quantità di aree grigie e remiganti blu intenso;
L'habitat naturale del parrocchetto monaco sono le foreste e boscaglie di pianura o di collina e le distese di acacie, senza superare quasi mai i mille metri di altitudine, anche se la sottospecie luchsi è stata osservata ad oltre tremila metri. Questo psittacide è estremamente socievole e vive in comunità tutto l'anno, anche nel periodo della cova. Gli stormi sono composti da 50 a 200 individui, e sono soliti compiere autentiche razzie nei campi coltivati, tanto da essere presi di mira dagli agricoltori. Ha un volo agile e molto veloce, caratterizzato dall'emissione di grida assordanti.
Questo parrocchetto è uno dei pappagalli più adattabili che esista, e ciò è comprovato dalla sua spiccata capacità di creare colonie e riprodursi in tantissime città italiane ed europee, tanto che negli ultimi anni è molto facile avvistare piccoli stormi nei parchi cittadini.
Il monaco è l'unico pappagallo che costruisce grandi nidi collettivi, dei veri e propri condomini dove trovano alloggio moltissime coppie. Questi nidi vengono costruiti intessendo ed accatastando innumerevoli ramoscelli, fino a costituire una massa compatta che può superare il metro di diametro ed il peso di 150kg, tanto che non è raro che tali nidi finiscano per spezzare i rami che li sostengono. Ogni nido è percorso da tunnel di passaggio e comunicazione. Non è raro che nei tunnel rimasti inutilizzati si stabiliscano altri uccelli o addirittura degli opossum che finiscono per convivere tranquillamente con i pappagalli. Ogni singolo nido è inserito nella massa di ramoscelli e presenta un ingresso tubolare di circa dodici centimetri di diametro, cui segue in vano di soggiorno e poi la vera camera di incubazione. In cattività questo pappagallo è molto diffuso, grazie alle sue caratteristiche di socievolezza, simpatia, docilità ed predisposizione al gioco. L'unico limite alla sua detenzione è dovuto alla sua eccessiva chiassosità. Tuttavia questa sua tendenza al vocalizzo, nel caso in cui il pappagallo viva da solo con l'uomo, può essere sfruttata per insegnargli ad imitare la voce umana in maniera soddisfacente. E' un uccello molto attivo, che ha bisogno di giocare e di compagnia. Adora fare il bagno.
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Monaci a Barcellona(S)
La sua area di distribuzione va dalla Bolivia al Brasile meridionale e al centro dell'Argentina (gli psiticidi sono tutti originati dalle zone equatoriali, tropicali e subtropicali del pianeta). Al momento, tuttavia, possiamo vedere questa specie anche in altre aree del Sud America, dove non era presente prima, in Nord America e in Europa (ad esempio in Italia o in Belgio), dove è stata introdotta. In Spagna è presente in molte zone dell'Andalusia, di Madrid, lungo la costa orientale, da Murcia alla Catalogna e anche nelle Isole Baleari. Sembra, quindi, che nonostante sia una specie tropicale si adatta molto bene alle basse temperature. A Bruxelles, per esempio, c'è una popolazione che è sopravvissuta agli inverni di -15 ° C.
Il suo primo rilevamento nella città di Barcellona risale a due esemplari al Parc de la Ciutadella nel 1975, a causa di un volo accidentale, e da allora la sua popolazione è gradualmente aumentata. Nel 1985 furono rilevati cinquanta, il 1991 più di 200 e nel 1994 la popolazione era aumentata bruscamente e stimata in 850 individui. La crescita della popolazione di Barcellona è stata esponenziale, raddoppiando la popolazione di Barcellona è stata esponenziale, raddoppiando la popolazione circa ogni nove anni. Nell'autunno del 2001, i nidi erano già stati trovati nelle regioni interne come Osona, El Segrià e El Bages, così come quelli dell'area metropolitana di Barcellona e molte regioni costiere di Tarragonès nell'Alt Empordà, e Sebbene la maggior parte delle colonie si trovino in aree urbane e associate a palme, anche alcune aree di importanza agricola sono state colonizzate.
Questa specie è molto "generalista" ed è in grado di utilizzare un ampio spettro di habitat e risorse. È per questo motivo che nei suoi nuovi habitat non c'è alcun problema nel trovare cibo. Possono essere facilmente osservati in qualsiasi area verde o giardino, spesso appesi alle palme mentre si nutrono di datteri o anche a mangiare nei prati . Inoltre, si nutrono di una varietà di frutti, fiori, larve e insetti e possono persino predare piccoli uccelli. Essendo una specie introdotta, può rappresentare un rischio per l'ecosistema invaso e potrebbe anche causare gravi perdite economiche a causa di danni all'agricoltura, che sono già stati descritti. È stato anche osservato in "competizione" per i frutti delle palme con i merli, a parte la competizione diretta con i piccioni per il cibo fornito dagli esseri umani, in particolare il pane. In cattività vengono in genere nutriti con cereali e verdure fresche. In Catalogna si riproduce allo stato libero tra i mesi di agosto e dicembre e possono persino fare due covate annuali
Normalmente lo fanno in nidi costruiti con rami da soli attorno alla base delle foglie di palme del genere Phoenix, preferibilmente Phoenix canariensis, che presenta foglie più dense rispetto ad altre palme. Inoltre, tuttavia, nidi di pappagalli sono stati visti anche in altri alberi come eucalipto pini o cedri, e persino su antenne e anche negli edifici.
Ogni nido di solito presenta più di una stanza, dove sono alloggiati una coppia e i loro pulcini. I nidi vengono monitorati dalle coppie e raggruppati in modo difensivo per l'intera serie di pappagalli che lo abitano. Curiosamente, i passeri approfittano del loro nido tra e sembra che non li infastidiscano.
Allegati
31429617_10213676082750327_7871519209149169664_o_jpg_56421f0242292e1dca36ac140d83616d.jpg
31404250_10213676090910531_6530477582926741504_o_jpg_5106921ca3497e01b6d7074feb83ad05.jpg
31271255_10213676077710201_6203138742111174656_o_jpg_9f1158b3398805b29e6927567a2c06fa.jpg
31265333_10213676080430269_691387772132392960_o_jpg_d47bcf9e391bbec734a9c08fb7869ff0.jpg


Immagine Immagine

Rispondi