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I FRINGUELLI DI DARWIN

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I FRINGUELLI DI DARWIN

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I FRINGUELLI DI DARWIN: Speciazione ed estinzione, nascita e morte, due facce della stessa medaglia. Ma se è possibile ivere in diretta o quasi una estinzione (specie se locale, insulare) non lo è per la speciazione (cioè la formazione di una nuova o più nuove specie a partire da un fondatore) che risulta troppo lenta. Però se non si può vedere in diretta lo si può fare per via indiretta, mediante l'osservazione di un gruppo di Fringillidi peculiari e di aspetto scialbo che vivevano e vivono alle Galapagos. Charles Darwin e John Gould (il primo padre dell'evoluzionismo moderno ed il secondo forse il più grande illustratore di Uccelli nonché valente ornitologo) cinguidano in questo affascinante viaggio....





I FRINGUELLI DI DARWIN
Darwin fu un eccezionale osservatore ed analizzatore sistematico. E quegli uccellini imbalsamati, nerastri o bruni, raccolti nelle varie isole delle Galapagos e gettati tutti insieme in una cassa del Beagle rappresentavano un rompicapo ed, in seguito, un grande rammarico per non avere in precedenza annotato il punto di raccolta di ciascun reperto. Il rompicapo consisteva nella notevolissima somiglianza di tutti gli esemplari raccolti, tranne un dettaglio: il becco. Il becco era diversissimo in ciascun campione o gruppi di campioni: grosso, a forma di vanga, o piccolo, simile a quello di una Dendroica americana, conico e allungato, o slargato alla base. Allora, quando Darwin presentò i suoi mammiferi ed uccelli, raccolti durante il secondo viaggio con il brigantino Beagle, alla Geological Society of London (1837), diede quegli esemplari ad un suo conoscente per l’identificazione: John Gould. Gould era già notissimo all’epoca come ornitologo di fama e grande illustratore (con il prezioso ausilio di sua moglie, Elizabeth Coxen, di notevolissime capacità artistiche), aveva già pubblicato The Birds of Europe in 5 volumi, impreziositi da bellissime litografie colorate a mano. La risposta che Gould gli diede fu inaspettata per Darwin: quei campioni rappresentavano un gruppo del tutto nuovo di Passeriformi Emberizidi costituito da ben 12 specie differenti. Presentavano una evidente somiglianza con gli Zigoli americani, ma soprattutto una vicinanza sistematica fra loro. Insomma un gruppo di specie distinte, ma chiaramente imparentate fra loro, ed uniche.
Studi successivi hanno stabilito che i Fringuelli di Darwin constano di 16 Specie. Si differenziano principalmente, come detto, per la foggia e le dimensioni del becco, che prefigura differenti adattamenti alimentari e, di conseguenza, comportamentali. Così abbiamo i Fringuelli terricoli diffusi in tutte le principali isole (e quindi coabitanti) ma differenziati in 3 distinte taglie, soprattutto relativamente al becco: Minore (Geospiza fuliginosa), Mezzano (Geospiza fortis), e Maggiore (Geospiza magnirostris). Si nutrono, come dice il nome, preferibilmente a terra ma mangiano semi di taglia differente e proporzionali alle dimensioni del becco stesso. Poi c’è una specie che soggiorna volentieri sui cactus Opuntia dell’arcipelago dei cui semi si ciba, il Fringuello dei cactus (Geospiza conirostris). Infine un’altra, somigliante per foggia del becco alle Vermivore e Dendroiche nordamericane (warblers), timida e forestale e che integra la propria dieta di bacche con vari insetti, il Fringuello pigliamosche (Certhidea olivacea). Ma le due specie dal comportamento più tipico e curioso sono il Fringuello Picchio (Camarhynchus pallidus) ed il Fringuello Vampiro (Geospiza difficilis septentrionalis). Il primo si nutre di larve ed insetti che va ricercare come un picchio sui rami degli alberi, ma, non avendo la lunga lingua di un picchio, utilizza un rametto o una spina di cactus, che insinua nei buchi slargati a beccate, per infilzare la preda (raro caso, fra l’altro, di utilizzo di strumento nel mondo animale). Il secondo è ancora più particolare. Forse la scoperta è avvenuta per puro caso. Nutrendosi delle zecche sul corpo delle Sule (grossi uccelli pelagici), un bel giorno un esemplare provocò una ferita con piccola perdita di sangue al grosso uccello. Il sangue, ricchissimo oltretutto di principi nutrizionali, dovette essere di gradimento del fringuello, e l’abitudine alimentare si diffuse all’intera popolazione. Oggi gli esemplari di questa specie occasionalmente parassitizzano le Sule, beccandole sul groppone e nutrendosi del loro sangue.
Insomma 16 specie assai simili fra loro nelle fattezze (tranne appunto il becco) e che hanno occupato altrettante nicchie ecologiche. Darwin ipotizzò la loro recente origine comune, continentale, e la loro rapida diversificazione per isolamento geografico (speciazione allopatrica) o anche solo alimentare (speciazione simpatrica). Insomma, per finire, questi umili uccellini diventarono in breve una delle prove indirette più forti alla sua teoria del’evoluzione. Di loro oggi, pur con ampie incertezze, si è ricostruita la storia evolutiva.
John Gould, l’anno successivo alla sua collaborazione con Darwin, andò a soggiornare in Australia, intendendo studiare gli uccelli di quel continente. Il risultato fu la monumentale opera The birds of Australia per la stesura della quale Gould impiegò più di dieci anni (sarà completata solo nel 1848). Ma soli tre anni dopo il suo trasferimento la sua adorata moglie ed illustratrice morì di parto nel 1841. Fu una tragedia per Gould, che le volle dedicare uno degli uccelli australiani a lui più cari, mirabile per colori e contrasti. Ancor oggi gli inglesi rammentano quella dedica chiamandolo Lady Gouldian Finch (Fringuello della Signora Gould).


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