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Verzellino fronte rossa

Cardellini, verdoni, ciuffolotti, lucherini, organetti, ecc...

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COMITATO REDAZIONALE
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Verzellino fronte rossa

Messaggio da COMITATO REDAZIONALE »

A chi piacciano gli uccelli non può che provare un particolare fascino per i Verzellini fronte rossa.

Verzellino fronte rossa (Serinus pusillus), Lunghezza 12 cm, con forma simile a quella del verzellino.
Con il cardellino è l'unico ad avere sul mantello sia il lipocromo rosso che quello giallo.
IL MASCHIO: testa ed alto petto nero brillante, fronte rossa, dorso giallo oro disegnato di nero, fianchi e ventre giallo chiaro , ali e coda nere con penne orlate di giallo, becco e zampe di colore nero. Il disegno del pusillus è formato da tante scaglie e per questa concidenza, oltre che per la zona lipocromica della fronte, molti lo ritengono il progenitore del canerino lizard.
LA FEMMINA: macchia rossa sulla fronte meno estesa e con tinte meno brillanti.
Le spalline non sono intense come il maschio.
I GIOVANI: il disegno, più confuso e spezzettato è diffuso anche al centro del petto.
Le zone nere sono molto infiltrate di bruno e manca la zona rossa della fronte.
Il verzellino fronte rossa vive in Siria, Libano, Iran, Turchia ed Afganistan. Abita in ragioni montuose coperte di foreste di conifere, ma anche di rocce e di cespugli di ginepri e rose selvatiche.
Essenzialmente granivoro, ama molto sostare ben nascosto sulle cime degli alberi, ma tante volte si può osservare quando riunito in piccoli branchi,scende al suolo per bere, ma anche per mangiare i semi caduti dalle erbe prative.
Ad inizio primavera si riunisce in piccoli gruppi che migrano verso i siti di nidificazione.
I maschi cantando delimitano il territorio e le femmine scegliendo il maschio, scelgono aumaticamente la zona in cui riprodursi. Il nido viene costruito su un pino o in mezzo un cespuglio sempre ben nascosto.
La coppa viene riempita con erbe secche all'esterno o con pelurie vegetali all'esterno. Le uova deposte sono 4 di colore bianco gessoso, macchiate di bruno su tutta la superficie.

I piccoli nascono dopo 12 giorni di incubazione ed alimentati con semi immaturi, dopo circa 1 mese si svezzano.
Generalmente vengono portate a termine 2 covate annue.
Allegati
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Appassionato
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Appassionato »

IL MISTERO DEL VERZELLINO FRONTE ROSSA
(Serinus pusillus)

Grazie all'aiuto di amici allevatori professionisti ed illuminati ho potuto riprendere e terminare con successo un lavoro di studio del verzellino fronte rossa (VFR) Serinus pusillus mai completato a causa del blocco delle importazioni di questi uccelli la perdita totale dei miei soggetti. Già a quel tempo lavorando per allevatori ed importatori mi ero infatti interessato a questo animale e soprattutto alla difficoltà del tenerlo vivo in cattività. All'epoca intuì che all'origine dei misteriosi decessi (che avvenivano già dopo pochi mesi dall'arrivo) vi fosse un problema nutrizionale, non evidenziando patologie infettive di alcun tipo sui soggetti deceduti in osservazione; tale constatazione mi portò ad intraprendere un percorso professionale di nutrizionista oltre che di clinico: al tempo muovevo i primi passi nel mondo dell'alimentazione aviare e, pur avendo il “materiale” di studio, non possedevo le competenze di oggi che mi hanno permesso di giungere a questa insolita scoperta. Tale obiettivo è stato raggiunto dopo un enorme lavoro volto a dosare vitamine, sali minerali, microelementi negli alimenti e vederne gli effetti su questa specie nel medio-lungo periodo, capire insomma cosa poteva prevenire le premature morti.

I VFR una volta arrivati, analizzati ed eventualmente trattati per eliminare parassiti ed infezioni mostrano di adattarsi bene agli alimenti che fornisce l'allevatore e nel giro di poche settimane raggiungono solitamente uno stato di salute ottimale che nulla fa presagire ciò che molto spesso succede:
la morte degli stessi in tempi più o meno rapidi (pochi mesi/un anno); i maschi risultano essere più sensibili al fenomeno.

La sintomatologia che manifestano non è uguale in tutti i soggetti che possono presentare anche solo uno dei seguenti sintomi:

deplumazione che inizia nella regione della gola e si può estendere a tutta la testa
alterazione dei dorsi dei piedi che si depigmentano e possono leggermente gonfiarsi;
sintomi neurologici (barcollamenti, tremori, perdita di equilibrio, mancata presa sul posatoio) che spesso procedono anche per settimane e possono portare a morte l'animale perchè non riesce più a nutrirsi;
morte improvvisa senza sintomatologia;
“esplosione” dei bulbi oculari: segno preagonico che si verifica per la comparsa di improvvise emorragie retrobulbari che spingono all'esterno entrambi gli occhi;

Mettendo insieme questi sintomi, le mie conoscenze, le casistiche riportate ci siamo accorti che i primi uccelli a mostrare i sintomi erano quelli che si nutrivano degli alimenti più integrati di vitamine (pastoni, mangimi composti) o quelli presi in custodia da un allevatore attento che somministrava periodicamente verdure ed erbe prative, mentre risultavano più resistenti gli animali alimentati esclusivamente con semi secchi quali miglio, panico, scagliola. Mi sono orientato allora verso un'intossicazione da vitamine più che una carenza ed in particolare la vitamina A. In effetti l'intossicazione da retinolo (vit.A) da questi sintomi: cutanei, neurologici, l'impressionante esplosione dei bulbi è compatibile con l'idrocefalo (aumento della pressione intracranica) che è descritto in molte specie, così come la degenerazione epatica che si reperiva nei soggetti deceduti; inoltre le femmine risultano più resistenti all'intossicazione da vit.A anche nelle altre specie animali.
A dire il vero l' ipotesi di intossicazione da retinolo (vit.A) ma la scartai dopo che vidi la comparsa dei sintomi in animali alimentati con un tipo di mangime composto in cui avevo messo solo beta-carotene (il precursore del retinolo che non da fenomeni di accumulo e tossicosi se non a dosaggi “industriali”) e non vitamina A preformata (che invece li da)..
In tutti gli animali conosciuti il beta-carotene assunto con la dieta viene trasformato in retinolo (vitamina A) a seconda del fabbisogno dell'organismo di questa, poi una volta raggiunta la quantità richiesta è come se scattasse un relè metabolico e bloccasse la trasformazione di altro beta-carotene (meccanismo feedback negativo).
Ho quindi ipotizzato che il VFR non avesse questo meccanismo o lo avesse deficitario.

Togliendo quindi dall'alimentazione di soggetti già con i segni sopra riportati la vitamina A ed ogni fonte di beta-carotene (dando loro un mangime composto privo sia di retinolo che di carotene) ho accertato che i sintomi e le lesioni regrediscono in poche settimane.

La mia conclusione è che il VFR si intossica sia di vitamina A sia di beta-carotene anche a dosaggi bassi.

Occorre porre particolare attenzione a non somministrare alimenti od integratori che li contengono (se non magari per brevissimi periodi dell'anno ed a bassissimi dosaggi). Ricordo che mentre la vit. A si trova solo nel regno animale (olio di fegato di merluzzo, tuorlo d'uovo, grasso animale, fegato,ecc.) il beta-carotene si trova in tutte le parti verdi delle piante e in gran parte degli oli presenti nei semi oleaginosi, mentre è scarso nei semi non oleaginosi o nei cibi cotti, venendo degradato dalla cottura, l'esposizione alla luce solare o un lungo stoccaggio.

Questa specie vive in ambienti notevolmente irradiati perchè in quota o in luoghi semi desertici ove gli UV solari distruggono i caroteni nei vegetali non in vegetazione: ipotizzo quindi che essa si cibi di semi non oleaginosi di piante tipo graminacee o di parti di piante che vegetano solo per poche settimane all'anno e per lunghi periodi appaiono come semi secchi o “fieni”, quindi poveri di caroteni perchè degradati dalla luce solare.
Importante osservazione che suffraga tale teoria mi è stata segnalata da Massimiliano, che ne sa di gran lunga più di me in fatto di pigmentazione degli uccelli, ed è la caratteristica che avevano diversi animali adulti che arrivavano di cattura prima del 2005 e presentavano il “diadema” arancione sbiadito anziché rosso; tale segno indica che i VFR si erano nutriti per tempi lunghi di alimenti privi di carotenoidi, fatto questo quantomeno singolare per un uccello che si ciba in natura.
Questo volatile probabilmente ha sviluppato meccanismi eccezionalmente efficienti per assorbire a livello intestinale le bassissime quantità di carotenoidi che trova nella sua dieta ma, fatto sorprendente, nella sua evoluzione nutrizionale non si è preoccupato di sviluppare un sistema feedback negativo efficiente per interrompere la trasformazione del beta-carotene in vitamina A come hanno tutti gli animali conosciuti, avendo come problema la carenza di questo elemento nella propria alimentazione e mai l'eccesso. Il VFR rappresenta quindi una vera e propria “bizzarria metabolica” del mondo animale. Ciò significa che occorre alimentare i soggetti con alimenti quali miglio, scagliola, panico, semi privi di caroteni allo stato secco (i caroteni si concentrano nella frazione grassa del seme e questi hanno un tenore lipidico molto basso), o con mangimi composti calibrati per questa specie in cui viene eliminata la quota di caroteni e vitamina A ed utilizzati oli di semi chiarificati non grezzi. Cibi freschi verdi e semi oleaginosi si somministrano magari per brevi periodi dell'anno, magari prima delle cove o durante la fase di allevamento (sicuramente tali elementi sono necessari alla crescita dei pulli).
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Gigi
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Gigi »

Aggiungo una considerazione che aveva prospettato ai tempi della copiose importazioni..... E alla base delle mortalità improvvise soggetti in pieno estro, che partono da un posatoio, e crollano sul fondo del cassetto... Considerazione a margine... la sterilità dagli F1 ...
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Inghese
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Inghese »

In fact, as far as I know the birds died deeply anemic. When they had crises or loss of balance they recovered in 2 minutes with administration of pure thiamine directly into the goiter. But then after a few days the symptoms reappeared, this time refractory to thiamine and they died. It turned out that the thiamine was alkaline and I repeated the thing with bicarbonate obtaining the same excellent result but transitory. The hypothesis is abandoned first because in some regions they live at sea level and then because the problems began after several months for too long a period of damage from pressure changes .. a problem could be an excess of oxygen for low altitudes. Honestly, the toxic effects of oxygen were not known but they certainly do not cause metabolic acidosis (on the contrary, since carbon dioxide is the substance that generates carbonic acid, in case of excess oxygen it should depress the formation of the latter and reduce the 'acidity).
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Piero
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Piero »

Interessantissima discussione....
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Tiziana
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Tiziana »

Mi date delle dritte per allevare il bellissimo verzellino fronte rossa?
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Esuperanzi R
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Esuperanzi R »

Qui ci sono già abbastanza notizie: Diciamo pure che si può allevare in volierette, ma se ci dovrebbe essere problemi di spazio può anche essere allevato il gabbie da 90 cm. La cosa importente è che l’ambiente non sia umido. L’umidità superiore ai 75% presenta problemi ai soggetti. È un uccello che sopporta le temperature rigide, purchè non accompagnate da alti livelli di umidità. Una delle cose importanti e che il fondale sia ben pulito. Non deve mancare una miscela di grit, negli appositi contenitori e blocchi di minerali abbastanza friabili di cui si cibano.
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Tiziana
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Tiziana »

ma quando sono pronti per la riproduzione?
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Esuperanzi R
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Esuperanzi R »

La coppia comincia a dare segni di affiatamento quando si raggiungono almeno 13 ore di luce giornaliera. La costruzione del nido inizia non prima della seconda metà di maggio. Quando pronti avviene la costruzione del nido, dopo 5 giorni dal termine della costruzione del nido, avviene la deposizione con 3/5 uova biancastre, puntinate di bruno sulla parte ottusa. Consiglio di predisporre sempre 2 nidi nella voliera o gabbia da riproduzione.
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Tiziana
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Re: Verzellino fronte rossa

Messaggio da Tiziana »

In questo periodo bisogna levare il maschio? poi le dimensioni dei nidi quali sono?
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