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Il Negrillo (Volantina jacarina).
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Re: Il Negrillo (Volantina jacarina).
• Si. Il Negrillo (Volatina jacarina). Uccello particolarmente timido e schivo, non gli si addice assolutamente la gab¬bia (anche se in gabbia sono già stati segnalati tentativi di nidificazione) e per ottenere risultati positivi di allevamento è indispensabile, poterlo alloggiare in voliera esterna fornita di cespugli in cui gli sia possibile ripararsi e nascondersi, dove può essere lasciato anche durante la stagione invernale. Se la coppia è in buone condizioni di salute ed ha positivamente superato il periodo di acclimatazione, in primavera generalmente ad aprile ha inizio la costruzione del nido segnalati nidi costruiti a marzo, anche se poi la deposi¬zione si è verificata il mese successivo portata a termine al più in una decina di giorni utilizzando materiale adatto notevole preferenza viene accordata alle fibre di cocco. Contrariamente a quanto molti riferisco¬no sulla riproduzione allo stato libero, in cattività anche il maschio partecipa all’incubazione (Rutgers, 1964) ed a questo proposito è indicativa una fotografia pubblicata a corredo di uno scritto di Adam, 1977, riproducente il maschio in cova accoppiato ad una canarina domestica durante un infruttuoso tentativo di ibridazione (l’Autore ci relaziona in merito a dieci covate da parte di due coppie composte da Negrillo maschio e canarino domestico femmina, che hanno avuto come esito la deposizione di ben 39 uova, tutte non fecondate). Noiset, 1980, descrivendo una propria esperienza di allevamento in purezza comunica però che solo la femmina si era occupata della cova. L’alimentazione durante il pe¬riodo riproduttivo diviene prevalentemente insettivora (sono accettate pupe di formica e larve di tenebrione ) pur essendo ancora gradite le granaglie secche ed i semi germinati. Orlando, 1959, consiglia anche la pappetta di pane e latte. Ignorata la verdura ed i soliti pastoncini d’allevamento. I giovani escono dal nido precocemente, dipendendo ancora dai genitori sino ad oltre un mese d’età, e in questo periodo assomigliano alla madre. Verso i tre mesi i maschi cominciano ad assumere in parte i colori paterni, ma la livrea totalmente nera è rivestita solo dopo il secondo anno. Due ed anche tre covate per stagione rientrano nella nor¬ma. Particolare di notevole interesse è l’attaccamento reciproco dimostrato dai membri della coppia (Mandahl-Bart e Peyrot-Maddalena, 1965) e al nido (So¬derberg, 1963) per cui è senz’altro possibile, soprattutto in periodo riprodúttiva, lasciare che il maschio esca dalla voliera per procurarsi cibo più idoneo, certi che farà ritorno recando l’alimentazione. Chiaro però che :bisognerà limitare -questa pratica al solo periodo di incubazione e subito dopo ai giorni di perma¬nenza dei pullus nel nido, contrariamente questi, veri “ maestri dell’evasione “ come ci ricorda Noiset, 1980, approfitterebbero dell’apertura per abbandonare, e senza ritorno, la voliera. Buon riproduttore, è in definitiva uccello rustico che richiede non eccessive cure e che procura all’allevatore soddisfazioni notevoli. Circa il suo utilizzo in ibridazione, di cui ho dato un cenno all’inizio di questa nota, l’esperienza dimostra che ben pochi sono stati i successi ottenuti dal suo accoppiamento con la femmina del canarino domestico, mentre non mi risulta sia mai stato tentato l’inverso. Non sono a conoscenza di altre ibridazioni.