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DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

Diamanti di Gould, Becco d'Argento, Amadina, Bengalino, ecc...

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DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

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Giuseppe Paolo Mignone

LINEE D'ECOLOGIA E TRATTAMENTI DEL DIAMANTE ZEBRATO
AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

INTRODUZIONE

Del Diamante zebrato Aidemosyne modesta ( Gould ) ne scrive, con proprietà e cognizione, Vittorio Orlando avanzando una singolare ma esatta tesi intorno al nome volgare:
« Parlando di questa Specie desidero riparare - dice Orlando - « ad una ingiustizia usatagli da molti Autori; a mio avviso questo Diamante può « stare alla pari, per bellezza estetica, agli altri suoi più vistosi Astrildidi e se per « vivacità ed intensità di colore non regge il confronto con essi, la graziosità del « disegno e la sua linea slanciata compensano largamente le sue tinte poco brillanti. Desidero pertanto bandire dal suo nome usuale la parola modesto, sostituendola « con quella più adatta ed appropriata di zebrato ».


Osserviamone dunque " in primis " la cromia del mantello.

Maschi-
Parti superiori: becco nero; fronte, vertice ed occipite di tonalità rossa; nuca, collo posteriore, alto e basso dorso di tonalità bruno cioccolata; groppone e sopraccoda bruni con fasce bianche; ali di un bruno carico con macchie bianche; groppone e coda nero-bruni.
Parti mediane ed inferiori: gola con leggera presenza di rosso; fianchi e petto color crema e disegno zebrato di color bruno; ventre e copritrici inferiori bianchi; copritrici superiori brune con disegno a strisce curve; zampe bruno-carnicino; occhi nero-bruni.
Lunghezza totale in mm: 105-115. Coda mm 45-53.

Femmine-
Per assenza di dimorfismo specie-specifico è piuttosto difficile distinguere i due sessi sulla base comparativa del mantello.
E' tuttavia possibile prospettare una predominanza dei pigmenti bruni nelle femmine; ove la macchia rossa del pileo è grigia e di dimensioni più ridotte.

Nelle femmine-inoltre il tipico disegno ondulato è meno marcato di quello presente nei maschi -

Juv. -
Gli juv. sono di un verde-oliva con sottopiuma bruno. Mancano del rosso lipocromico al pileo e di disegno. Le parti inferiori del mantello sono di un biancogrigio.

Intorno a questa Specie monotipica dell'hinterland australiano, scoperta e descritta per la prima volta da John Gould nel 1837 (j. Gould, Synops Birds Austr. pt. 1) ho adunato la bipartizione di dati osservativi che seguono.

A ) ECOLOGIA

SOTTOSPECIE
Trattasi di Specie monotipica, assente nelle moderne liste sistematiche ed anche nell'alveo dei più recenti studi di Keast:
Sottospecie - specifiche e geografiche. Pertanto la forma Aidemosyne nogoa Mathews 1915 è caduta in sinonimia.

DISTRIBUZIONE

L'areale di questa Specie è compreso tra le immediate prossimità di Townsville nel Queensland e le regioni centrali del New South Wales fino ai confini di Victoria.

HABITAT

E' possibile incontrarla ed osservarla abbastanza facilmente nel New South Wales.
Ciò però non accade sempre, poiché è spesso imbrancata in piccoli gruppi di altre Astrildidi. Predilige i campi, i prati aperti ricchi di acque correnti ove si abbevera con molta frequenza, probabilmente in ragione delle sue alte esigenze fisiologiche caratterizzate da un vivace comportamento.
Tuttavia, la Specie in esame predilige quei biotipi ove oltre al manto di erba sono anche presenti e ben rappresentati bassi cespugli ed anche alberi.
Fuori dal periodo riproduttivo si accompagna spesso con í Diamanti del Bicheno e, inoltre, il Dott. Immelmann riferisce che nei pressi di Armidale (New England) ne ha notato gruppi plurispecifici assai numerosi, composti da ca. 300 individui.
Ciò nondimeno, nel periodo riproduttivo le coppie si accompagnano a piccoli gruppi di conspecifici.

Il comportamento con caratteristiche marcatamente vivaci è in questa Specie sorretto da una notevole abilità di volo e, forse in ragione di ciò, manchiamo di dati estesi sulla loro vita sociale.
Il Diamante zebrato è, tra l'altro, Specie terricola; sul terreno trascorre intere giornate e, più precisamente, nei folti cespugli, nell'erba alta alla ricerca di semi ed insetti. Eccellente arrampicatore è piacevole vederlo aggrapparsi, senza alcuna apparente difficoltà, agli alti steli fino a raggiungere le parti culminanti per estrarre i semi dai capolini! Lo stesso talento acrobatico lo si nota in abbeverata: cauto e agile, spingendo e bilanciando lo stelo su cui è posato, si spinge fino a raggiungere la superficie dell'acqua a spegnere la sete.

CANTO

Sebbene i Diamanti zebrati si possano osservare in piccoli branchi, siamo ancora ben lontani dal poterli individuare nelle fasi di canto complete individuali, dato anche che non sono cantori chiassosi (benché nei grossi branchi, come giustamente osserva Immelmann attribuendone le cause a stimoli sociali, si rimanga sorpresi delle loro manifestazioni canore). Tuttavia, a voler compiutamente trattare delle frasi di canto e di richiamo dovremmo dedicarvi una intera pagina. Vediamone dunque le più caratteristiche singolarità.
La frase più importante e che più spesso si sente echeggiare è composta di un suono basso di tono che, in forma onomatopeica, si può scrivere " teleep, teleep ". Questa frase viene emessa mediante un notevole movimento della gola ed a becco chiuso. Del pari, quando un individuo isolato cerca il branco o intende con esso stabilire un contatto, fa sentire un suono basso, leggermente diverso e del tipo " teieet, teieet ".

Il canto si compendia in un repertorio di frasi assai vicine a quelle del Domino Lonchura punctulata ( L. ) , dal suono dolce e pieno. Nell'insieme dunque questa Specie non ha un canto duro e aspro; presenta anzi un canto gaio e dolce che í.ntona sia quando è alla ricerca di cibo, sia quando nella stagione degli amori costruisce il nido e del pari quando gli juv. sono nel nido. In particolare, si notano individui cantare mentre si lisciano l'un l'altro le piume.

DISPLAY

La fase di corteggiamento ( display ) che normalmente e più agevolmente è dato di osservare nei Passeriformi è la danza dei maschi; tuttavia, queste fasi sono nei Diamanti zebrati più elaborate e complesse di quelle delle altre Specie spettanti a detto Ordine.
Imaschì iniziano con l'attirare l'attenzione delle femmine con uno stelo d'erba che dapprima esaminano con una certa attenzione e poi raccolgono con il becco e mostrano alla femmina
L'esame dello stelo continua successivamente da parte della coppia a distanza ravvicinata con piegamenti e scosse, movimenti della testa e arruffamento delle piume.
E' un rituale piuttosto lungo, quasi un preludio. In genere, imaschidurante questo rituale sembrano mimare - ma non ne sono certo - la costruzione del nido che comunque spetta alla femmina sl abbassano spesso sul terreno, fanno sentire il loro canto, mostrano il rosso delle loro piume culminali e della gola: tutto questo ha un notevole influsso sulle femmine .
Dopo questo rituale che può durare o meno per un certo tempo come vedremo più avanti, i a a riprendono il loro consueto comportamento e lasciano cadere lo stelo, ma l'esibizione dei segnali continua mentre i due partners ancora continuano a fronteggiarsi: il maschio con le piume del petto rizzate e dritto come un palo intona spesso il canto. Molti maschi accompagnano questi segnali con inchini e continuano ad esibire le piume della gola. Il rituale di corteggiamento si conclude con dondolii e saltelli, fino a che le coppie strofinano i loro becchi. Questa è la fase finale, cui di norma segue l'accoppiamento.
Va soggiunto che i moduli di corteggiamento non sono nei maschi fissi e stereotipati, ma presentano nei dettagli variazioni di rilievo: ad es. i maschi più anziani tendono ad assumere un rituale di canto a becco chiuso; i maschi giovani, inoltre, spesso non iniziano il display con pagliuzze nel becco, ma tendono a fasi più brevi.
Sul display sembra avere grande influenza la temperatura ambiente che quando è alta, determina rituali considerevolmente più brevi.

CENNI DI BIOLOGIA RIPRODUTTIVA

La maggior parte dei nidi di Diamante zebrato si trova collocata nei bassi arbusti o nel fitto dei prati, comunque sempre a limitata altezza dal suolo. Anche i cespugli spinosi sono spesso utilizzati, dato il riparo che essi offrono dai predatori.
Le distese coltivate a mais sono del pari utilizzate per la nidificazione ma, come emerge dalla letteratura ornitologica, non costituiscono peraltro eccezioni di rilievo nelle abitudini del Diamante zebrato.
Il nido viene costruito con erbe verdi e non con steli secchi.

Secondo Immelmann è il più piccolo tra i nidi delle Astrildidi australiane: le sue dimensioni medie raggiungono in sezione i 15 cm. Lo stesso Immelmann si è dedicato a conteggiare gli steli che lo compongono e, su quattro nidi scelti a scandaglio, ha ottenuto i seguenti dati: tre erano intessuti con 250 steli, il quarto con 300.
Tutto ciò è veramente esiguo se soltanto pensiamo al nido del Diamante ad orecchie rosse Emblema oculata ( Quoy & Gaimard ) ove Immelmann numerò fino a 2.000 steli! Nell'insieme è una struttura interessante per la sua semplicità e per il materiale impiegato.
La femmina depone generalmente da 4 a 5 uova, ma talvolta si sono registrate deposizioni di 7 uova. Il periodo riproduttivo si estende da settembre alla prima metà di gennaio, ma se le condizioni del tempo sono buone, prosegue nei mesi successivi. Come noto, gli uccelli che nidificano allo scoperto e in basso - com'è appunto il caso della Specie che stiamo qui esaminando - usano sottili moduli etologici di difesa dei loro nidi, che consistono nell'indurre a distrazione il predatore. Alcune Specie simulano di essere ferite ed in difficoltà: ad es. i Pivieri attirano l'attenzione del predatore lanciando suoni lamentosi e correndo trascinando una delle ali come se fosse rotta; il predatore li ritiene feriti e distoglie la sua attenzione dalla zona circostante per concentrarla sull'anomalo comportamento dell'adulto che ad un certo momento si sottrae all'attacco fuggendo.
Anche la femmina del Diamante zebrato durante la cova o con i pullus nel nido attua manovre consimili, se avvicinata da un predatore; abbandona subito il nido per planare tremante, come sofferente, sul terreno mantenendo peraltro una distanza di ca. m 11/2 dal predatore per poi sottrarvisi e nascondersi abilmente e velocemente, quando la distanza di fuga viene a mancare, nel più vicino cespuglio.
Trattasi,come si sa, di manovre diversive etologicamente attuate quando l'impulso di fuggire viene in conflitto con quello di restare per difendere il nido c/o i pullus.

B ) TRATTAMENTI

Secondo l'Hopkinson, la prima riproduzione dei Diamanti zebrati con esemplari in cattività è da attribuirsi ad uno dei pionieri europei dell'Ornitofilia e precisamente al Dott. K. Russ che la ottenne nel 1872, mentre da parte inglese il primo successo si ebbe soltanto nel 1904.
Invero, gli ornitofili che si dedicano alle possibilità di riproduzione di questi Diamanti non sono oberati da eccessivi problemi. Uno di. questi, ad es., è connesso ai controlli, durante la fase riproduttiva, sui a a che mostrano una aggressività aperta nel periodo dei nidi. Altro esempio: l'ambiente che deve offrire ripari sicuri alla coppia, macchie di ginestre, piccole siepi et sim.
e soprattutto poi la temperatura, specie nel corso dell'inverno boreale, per cui è opportuno far svernare i Diamanti zebrati al chiuso.
Come nutrimento la Specie accetta un buon miscuglio per esotici, scagliola, grapooli di miglio, semi selvatici maturi ed immaturi, insetti (pupe di formica, piccole larve di coleottero della farina, larve di mosche et sim. ), anche se talvolta le coppie allevano con i soli semi maturi c/o immaturi, ma un certo apporto di azoto con componenti ínsettívore non è mai da sottovalutare.
Da un punto di vista generale, come si sa, la fase biologica della riproduzione ha inizio con il display e l'impulso costruttivo del nido.
Questo deve trovare il momento giusto in rapporto agli altri eventi influenzanti talora irreversibilmente il ciclo riproduttivo, quale ad esempio per la Specie in questione la temperatura. Inoltre, non dobbiamo dimenticare come l'analisi sperimentale abbia stabilito, oltre ogni dubbio, che questi moduli comportamentali hanno inizio, sono controllati e si sviluppano fino alla fine da un insieme collegato di stimoli sia interni che esterni.
Nel caso della Specie in esame va posta cura nell'eliminare i disturbi dovuti alla convivenza (biocenosi) con altre Specie; nei controlli dei nidi da parte dell'ornitologo che personalmente sconsiglio; nella scelta dei partners che dev'essere lasciata ai soggetti e non dev' essere né determinata né influenzata dall' ornitologo; nella fretta e nell'impulso di vederli nidificare che non dev'essere assolutamente antícipato c/o forzato.
I Diamanti zebrati accettano anche i nidi a cassetta ed usano volentieri, come materiale da nido, steli, piume, fibre vegetali ed è ben accetto, come mi riferiva un collega olandese, il fieno appena falciato.
Il periodo embriogenetico è di 12 giorni; l'involo avviene dopo 21 giorni dalla schiusa, ma gli juv. tornano ancora al nido per trascorrervi la notte nei 2/3 giorni successivi all'involo; tuttavia, appena concluso questo stadio, vanno separati dagli ad.
Mutano dopo ca. 6 settimane e completano la cromia del mantello a ca. 2 mesi e mezzo. I a a, non appena superato questo periodo, iniziano a far sentire il canto e non infrequentemente iniziano anche le prime parate di corteggiamento. Q
uesta specie convive bene in biocenosi con i Diamanti mandarini Poephila guttata ( Vieíllat ), i Diamanti del Bicheno Poephila bichenovii ( V: ;ors & Horsfield ), i Diamanti coda rossa Neochmia ruficauda ( Gould ), i Diamanti coda lunga Poephila acuticauda Gould, i Diamanti mascherati Poephila personata ( Gould ).

BREVI CENNI DI GENETICA DELL'IBRIDAZIONE DEL DIAMANTE ZEBRATO

Fissiamo subito sull'argomento un punto fondamentale: le affinità genetiche di questa specie confermano senza riserve o perplessità una sua razionale collocazione sistematica (cosiddetta buona unità sistematica) nel senso di unità a sé di tipo monotipico, anche a livello di Genere.
Non sembrano pertanto ipotizzabili, anche soltanto considerando il più rappresentativo gruppo delle Astrildidi australiane di Gould, speranze geneticamente fondate di F1 fertili, ciò in conseguenza di turbe genetiche (accertate in ibridi tra a Becco d'argento x 9 Diamante zebrato) e talvolta, anche se non sempre, di turbe mitotiche (accertate in taluni ibridi a Diamante mandarino x 9 Diamante zebrato).
I relativi diagrammi ibridologici di questa specie dànno valori di affinità intermedia, il che dunque sta ancora una volta a suffragare la tesi di ibridi sterili.
Tutto ciò permette, in definitiva, di trarre una sola conclusione: le distanze di affinità ed i relativi gradi intergenerici - interspecifici sono lontani dall'equilibrio del sex-index e confermano la buona Specie sistematica: molto significativi ed importanti, per il lettore che volesse approfondire questi affascinanti argomenti genetici, mi risultano al riguardo i lavori del biologo giapponese Y. Yamashina (1.940 ) e quelli dei suoi colleghi M. Hachisuka e K. Kondo.
Considerata più sopra la Specie in sé dal punto di vista puramente genetico, passiamo d'ora in avanti all'esame ibridologico nei suoi aspetti analitici.
Si hanno gradi di affinità intermedia, e quindi di un certo affidamento, con il gruppo dei Poe phila di Gould. Mediante una semplice elaborazione dei dati ornitologici disponibili è possibile pertanto ordinare, tenendo anche conto della direzione degli accoppiamenti, in una serie discreta tali risultati d'ibridazione, serie che si può anche ramificare forse nei Generi Neochmia e Lonchura di Sykes, avendo un signíficato indicativo della filogenesi dei gruppi in questione in base alla lata affinità genetica sopra discussa:
I) - maschio Becco d'argento x femmina Diamante zebrato;
Il) - " Diamante zebrato x " Diamante coda lunga;
III) - " Diamante zebrata x " Diamante del Bicheno;
IV) - " Diamante mandarino x " Diamante zebrato;
V) - " Diamante zebrato x " Diamante mascherato.

Note: Accertate turbe genetiche in I), Il), IV), V). Interessanti le interazíoni pigmentaríe negli ibridi in III). Turbe mítotiche intermittenti in IV).
Dall'Olanda ho avuto notizia (com. pers. ) di riuscita ibridazione con il Diamante coda rossa, nella direzione maschio Diamante zebrato x femmina Diamante coda rossa.

BIBLIOGRAFIA
Gould J., 1865 - Handbook of tbc Birds of Australia. London.
Mathews G.M., 1910-1927 - Tbc Birds of Australia (13 voll.). London.
Yamashina Y., 1940 - Studies on sterility in hybrid birds: 1) Histologícal researches on the re
prod'uctive organs of hybrid birds from the family Ploceidae. Jap. J. Genet., n. 16. Orlando V., 1959 - Uccelli Esotici. Encia, Udine.
Cristina P., 1969 - Uccelli da gabbia e da voliera di tutto il mondo. Hoepli, Milano.
Truffi G., 1980 - Il Diamante mandarino (Capitolo ultimo: Ibridazione). Safe, Udine.
Truffi G., 1982 - Il Diamante a coda rossa (paragrafo: Ibridazione). Avifauna, 5 (3): 113-125.

POSTILLA BIBLIOGRAFICA
Tempo addietro, nel corso della stesura di una serie di appunti intorno alle Specie australiane, ho svolto, sia pure entro limiti ristretti, una serie di ricerche bibliografiche sulla letteratura ornitologica mondiale riguardanti, in parallelo, tali Specie. In questa occasione m'è avvenuto con rammarico di constatare - da ciò la presente, modesta Nota - una sorprendente carenza di saggi, forse connessa alla tesi di Orlando da cui ho preso le mosse nell'introduzione, intorno alla Specie gouldiana su cui ci siamo testè brevemente e sommariamente intrattenuti.

G. P. Mignone


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Tiziana
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Re: DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

Messaggio da Tiziana »

Conoscete il diamante zebrato
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Massimo
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Re: DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

Messaggio da Massimo »

Certo. Cosa vuoi sapere in particolare?
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Re: DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

Messaggio da Tiziana »

Belle foto grazie, qualcosa sulla riproduzione
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Massimo
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Re: DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

Messaggio da Massimo »

Il Diamante Zebrato depone 4/5 uova leggermente più piccole di quelle dei Estrildidi, di colore bianche, che depone nelle cassette di nido per esotici. Spesso si evidenziano segni di nervosismo alla naschita dei piccoli, che finiscono sul fondo della gabbia con zampe mutilate e non solo. Per questo motivo consiglio di allevare con balie i Passari del Giappone i quali portano i piccoli all’indipendenza. Vanno tenuti in gabbie di 60 cm, evitando affollamenti, consiglio singola coppia. La riproduzione è facile, il periodo di svezzamento è lungo, esponendo i piccoli a morte freguenti, dovuta alla scarsa rusticità, che li espone facilmente a forme parassitarie e vitali all’incapacità di alimentarsi, dimagrendo e muoiono.
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Tiziana
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Re: DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

Messaggio da Tiziana »

grazie, per l’alimentazione?
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Massimo
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Re: DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

Messaggio da Massimo »

L’alimentazione va somministrato il miscuglio per Esotici con meno scagliola e più panico e miglio. Il pastoncino va somministrato in piccole dosi, deve essere proteico. Vanno messe sempre a disposizione le spighe di panico.
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Re: DIAMANTE ZEBRATO AIDEMOSYNE MODESTA (GOULD 1837)

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grazieeeeeeeeeeeeee
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