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La donacola petto castano

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COMITATO REDAZIONALE
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La donacola petto castano

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La donacola petto castano (Lonchura castaneothorax) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia degli Estrildidi.

Le donacole petto castano sono uccelli dalle abitudini diurne e gregarie, che all'infuori del periodo riproduttivo tendono a formare stormi anche consistenti, spesso in compagnia di altre specie come la donacola testa grigia, il diamante rosso ed il cappuccino testa grigia. Gli stormi passano la maggior parte del giorno al suolo alla ricerca di cibo, mentre sul far della sera questi uccelli cercano rifugio fra gli alberi per la notte.
La dieta di questi uccelli è essenzialmente granivora, consistendo in massima parte di semi di graminacee che vengono frantumati col forte becco: le donacole petto castano si nutrono però di una vasta gamma di semi, che comprende orzo, sorgo e riso. Soprattutto durante il periodo riproduttivo, inoltre, questi uccelli tendono a nutrirsi anche di piccoli insetti volanti, in particolare termiti.
Sebbene le donacole petto castano siano in grado di riprodursi durante tutto l'arco dell'anno, a patto di avere a disposizione abbastanza cibo per allevare la prole, può essere individuato un periodo riproduttivo corrispondente alla porzione finale della stagione delle piogge. Durante la riproduzione le coppie si isolano dal proprio stormo, sebbene i nidi tendano a concentrarsi nelle medesime zone, tanto da essere distanti anche solo mezzo metro gli uni dagli altri. Le coppie collaborano nella costruzione del nido, che è una struttura tondeggiante ottenuta intrecciando steli d'erba e materiale vegetale fibroso nell'erba alta, fra i cespugli o fra i canneti, a circa un metro da terra. All'interno di esso la femmina depone 2-6 uova, che ambo i sessi provvedono ad incubare per circa 13 giorni: i pulli, ciechi ed implumi alla nascita, vengono accuditi e nutriti da entrambi i genitori per circa tre settimane, al termine delle quali sono pronti per l'involo. Non è raro, tuttavia, che essi rimangano nei pressi del nido per almeno altre due settimane, tornandovi per dormire durante la notte e chiedendo sporadicamente l'imbeccata ai genitori, che spesso nel frattempo si accingono a portare avanti una seconda covata.
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