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Cardellino favato

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COMITATO REDAZIONALE
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Cardellino favato

Messaggio da COMITATO REDAZIONALE »

Dopo ampia discussione su questa DOMANDA NEL forum FEO vecchio riportiamo le risposte più importanti e utili


Cosa ne dite del cardellino favato?


Ormai si conosce molto bene il tipo di mutazione favato, che non è altro che l'anticamera del cardellino bianco ad occhio nero. In realtà è una mutazione di tipo quantitativo, ovvero accoppiando tra loro due favati si ottengono dei pezzati, accoppiando tra loro dei pezzati si ottengono soggetti con pezzature più ampie e così via fino ad arrivare al cardellino completamente bianco che mantiene la barratura alare gialla ma, purtroppo, perde la mascherina rossa, sostituita da qualche soffusione rossastra. C'è molta gente innamorata di questi cardellini, ma a me non piacciono in quanto perdono la maschera rossa. Un cardellino senza maschera per me non è altro che un uccello anonimo.


Se non erro, è un acianismo parziale che in alcune occasioni interessa la sola parte del sottogola dei cardellini. Ad ogni modo il favato è un pezzato a tutti gli effetti e accoppiandoli tra di loro si possono ottenere anche i cardellini totalmente bianchi ad occhio nero, che non vanno confusi con gli albini poichè si tratta di due mutazioni differenti. Anni fa su Alcedo è stato pubblicato un articolo di Marco Novelli sul ciuffolotto bianco, il comportamento del cardellino favato è simile. In parole povere dovrebbe essere la medesima mutazione apparsa molti secoli fa nel canarino che ha dato poi vita ai canarini lipocromici.
Parlo in base ad argomentazioni lette e sentito dire…... Ciao a tutti



Ho sentito parlare di cardellini bianchi me ne parlate?


Tra le varie mutazioni del Cardellino, molti affascinati dall’acianismo e dai cardellini “acianici” (cardellini favati, pezzati e bianchi): in primo luogo questa mutazione consente, di prefissarvi nuove sfide e traguardi da raggiungere; inoltre, l’emozione che precede le schiuse e l’attesa di scoprire come ed in quale misura i piccoli nati siano “affetti” da questa mutazione rappresentano qualcosa che solo chi condivide questa passione può comprendere. Ci vogliono anni da dedicare alla selezione di un ceppo di cardellini appartenenti alla specie nominale Carduelis carduelis che presenti buone caratteristiche di “penetranza”, ossia di trasmissione dei geni acianici alla prole, selezionando quei riproduttori che trasmettessero pezzature abbastanza estese. È bene definire sinteticamente il “leucismo” (dal greco λευκοσ, leucos, bianco), che rappresenta il meccanismo che impedisce la normale deposizione della melanina all’interno del piumaggio: esso può dar luogo ad una riduzione uniforme della melanina di tutto il piumaggio, oppure può inibire la deposizione della melanina in alcune zone delimitate generando macchie bianche. Nel gergo degli allevatori, risulta maggiormente diffuso il termine “acianismo”, che, nel Cardellino, implica l’inibizione della melanina in zone, quali la maschera, le remiganti, le timoniere, ecc. L’acianismo può essere parziale nel caso in cui intacca soltanto zone determinate del piumaggio (ne è un esempio la “fava”, ossia una macchia bianca nel sottogola), oppure può essere totale quando interessa l’intero piumaggio Cardellino bianco ad occhi neri. Le coppie destinate alla riproduzione, costituite soprattutto da soggetti con fava, unghie bianche, sottopiuma bianco o con pezzature più rilevanti, generano alcuni cardellini dalle pezzature estese a quasi tutta la testa (cardellini favati, con bavetta, cardellini sciarpati o fasciati), alle remiganti, alle timoniere e ad altre zone del corpo. Inoltre, da buona parte di tali coppie acianiche, indipendentemente dalle caratteristiche delle stesse (presenza di fava, unghie bianche, sottopiuma bianco, remiganti bianche, ecc….) nascono alcuni cardellini totalmente acianici (cardellini bianchi occhi neri), in cui una coppia con sole unghie bianche può riprodurre soggetti bianchi con occhi neri. Dopo anni in cui viene dedicato all’allevamento ed alla selezione di cardellini acianici, bisogna dire che, indipendentemente dall’estensione delle pezzature, il requisito fondamentale, da prendere in esame nella selezione dei riproduttori, è costituito dalla “penetranza” del ceppo, ossia la capacità di trasmettere le pezzature alla prole. Inoltre, nonostante non siano noti con certezza i meccanismi di trasmissione genetica dell’acianismo, si può ipotizzare, anche a valle della mia personale e limitata esperienza, che i geni responsabili di questa mutazione agiscano sommandosi in maniera “quantitativa”. Dunque, si avranno zone acianiche (macchie bianche) nel piumaggio del Cardellino di differente estensione, ottenendo soggetti parzialmente acianici (favati o pezzati) oppure cardellini totalmente acianici, ossia, nel caso in cui si verifichi una totale inibizione della melanina all’interno del piumaggio, si otterrà come risultato fenotipico un Cardellino totalmente bianco con occhi neri. Quindi, accoppiando due soggetti acianici, si otterranno alcuni soggetti acianici con pezzature maggiori rispetto a quelle dei genitori, perché i geni acianici tendono a sommarsi; tuttavia, potrebbe anche accadere che, accoppiando un soggetto acianico ad uno ancestrale, nascano cardellini con macchie acianiche di estensione maggiore rispetto a quelle del genitore, evidenziando l’importanza della “penetranza” del ceppo. L’acianismo ed i suoi meccanismi di trasmissione stanno assumendo sempre maggiore interesse negli ultimi anni, probabilmente per il fascino di questi cardellini “macchiati”, ognuno diverso dall’altro oppure per il fatto di non conoscere a priori, o quantomeno non esserne certi, dei risultati di un determinato accoppiamento.


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