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Canarino leva le penne al proprio pullo

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COMITATO REDAZIONALE
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Iscritto il: mer mar 17, 2021 11:27 am

Canarino leva le penne al proprio pullo

Messaggio da COMITATO REDAZIONALE »

Vi è mai capitato che un canarino leva le penne al proprio pullo di 4 giorni. Oggi ancora ne ha preso un altro dal nido e buttato sul fondo dopo di che lo ha beccato a sangue. Sono arrivato in tempo a salvarlo. Esiste il cannibalismo tra i canarini?


Dopo ampia discussione su questa DOMANDA NEL forum FEO vecchio riportiamo le risposte più importanti e utili:



Ciao, si chiama PICA, quella di strapparsi le penne è l’abitudine più fastidiosa ed è difficile da sradicare.
Di solito la colpevole e la femmina e spesso continua a strappare le penne ai pulli, tutto questo semplicemente per scacciare la noia di stare nel nido per un lungo periodo di tempo.
È probabile che questa abitudine sia ereditaria o che se una femmina è stata spennata da piccola è probabile che lo faccia anche lei da grande.
In commercio esistono vari liquidi anti pica, o dei prodotti adatti per cospargere o nebulizzare i pulli e che agiscono da repellenti nei confronti dell’attacco della madre, in alternativa si può ungere i pulli con una crema grassa per il viso o con grasso minerale tutto questo per renderli sgradevoli al gusto.
Se la femmina continua con questa abitudine, e bene allontanarla e lasciare solo il maschio a cura dei pulli.


Il significato attribuito ai termini pica (detta anche plumofagia o pterofagia) e cannibalismo non sempre è univoco. Tuttavia l'orientamento dominante è incline a intendere per pica quella manifestazione morbosa che porta i volatili a divellere (non necessariamente a mangiare) le proprie e le altrui piume, mentre per cannibalismo il beccaggio di tessuti cutanei e, sovente nei galliformi, altre parti corporee (retto, ecc.). In genere la plumofagia rappresenta il primo stadio del cannibalismo, comunque sono stati riscontrati dei casi in cui tali manifestazioni si sono verificate isolatamente; in altre parole non sempre il cannibalismo è stato preceduto da pica, e quest'ultima, poi non ha condotto al cannibalismo. Naturalmente questo patologico comportamento non ha nulla in comune con lo strappamento delle piume al quale ricorrono alcune femmine desiderose di reperire materiale per la costruzione del nido. Parimenti quando i maschi di diamante mandarino infliggono vigorose beccate (strappando spesso diverse piume) ai pullus di 35-38 giorni di vita, non sono affetti da pica, ma a loro modo impartiscono delle «lezioni di vita. Il territorio è un fattore importante nella vita degli animali. Esso, infatti, rappresenta una fonte di cibo necessaria per la sopravvivenza sia degli adulti sia della prole. Pertanto, se non ci si è assicurati una zona, le cui dimensioni possono variare secondo il coefficiente di risorse alimentari, si è esclusi o emarginati dalla lotta per la vita. Ciò gli animali lo sanno per istinto e difendono la loro supremazia territoriale con tutta l'aggressività che è loro possibile. Ora in cattività, dove il cibo è reperibile facilmente e in quantità eccedenti il fabbisogno! Tale comportamento aggressivo è notevolmente ridotto, ma pur sempre esistente e si manifesta in tutta la sua potenzialità quando lo spazio vitale, a causa del sovraffollamento, è molto limitato. Per questo motivo l'allevatore deve evitare quanto più possibile motivi di attrito, mettendo a disposizione un congruo numero di mangiatoie, beverini, posatoi, nidi e, naturalmente, gabbie più ampie.


Se è stata la femmina purtroppo capita quando è impegnata nella nuova cova ed il piccolo è particolarmente invadente, hai già fatto tutto quanto necessario. L'unico appunto riguarda il tipo di disinfettante: l'acqua borica non è il top per le ferite, ma si usa soprattutto per le infezioni oculari. È ottimo un disinfettante per uso umano di colore scuro, si tratta del Betadine. Tieni comunque la situazione sotto controllo, lasciando isolato il piccolo sino a completa guarigione.


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