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Parrocchetto Monaco è sempre in muta

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COMITATO REDAZIONALE
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Iscritto il: mer mar 17, 2021 11:27 am

Parrocchetto Monaco è sempre in muta

Messaggio da COMITATO REDAZIONALE »

Questa discussione è stata presa dal vecchio Forum della FEO.


Il mio Parrocchetto Monaco è sempre in muta. Ha messo le penne nuove sulla testa, invece sotto la pancia è tutta senza piume. O guardato se ah acari e non ne a. Come mai questa muta non finisce?

Di quello che stai dicendo è probabile che le piume non crescono, perchè lui li spezza. Direi di aspettare la muta. Può anche essere chi il parrocchetto è stressato o qualche altra situazioni che lo mette in condizione di strapparsi il piumaggio.


Lo studioso francese, di ornicoltura, Ms.Viguié attribuisce le mute a squilibri ormonali dovuti all'illuminazione dell'ambiente Scrive nel “Dictionnaire de la santé des Oiseaux”: L'uccello di piccola taglia respira, in rapporto al suo peso, un volume d'aria centinaia di volte superiore a quello respirato da un animale più grande e dall'uomo. Le sostanze tossiche presenti nell'aria dell'ambiente in dosi non avvertibili per noi, avrebbero per lui conseguenze gravi o mortali. La luce ha un ruolo determinante nella vita dell'uccello delle zone temperate: la durata dell'illuminazione regola il suo ciclo vitale e ormonale. Di fatto non è la durata dell'illuminazione quanto la sua viariazione che agisce in questo senso. Quando aumenta la durata del giorno, si scatena l'attività sessuale: nidi, accoppiamenti, deposizione. Questo fenomeno è comune a tutti gli animali e negli allevamenti avicoli viene sfruttato per ottenere uova e pulcini durante tutti i mesi dell'anno, da parte di volatili — come i tacchini e le faraone — che non deporrebbero che in primavera. Troppo spesso gli uccelli da gabbia sono collocati in stanze d'abi tazione in cui l'illuminazione è più condizionata dalle veglie dei proprietari e dalle emissioni televisive che dal ritmo stagionale. Ne deriva, per gli uccelli, un'illuminazione di durata costante, temperata soltanto in estate dalla levata del giorno, sempreché la differenza di 2 ore, sull'apparizione del sole, attenui le differenze nelle famiglie in cui ci si alza presto. La costanza d'illuminazione porta gli uccelli a riprodursi in tutte le stagioni. Da ciò affaticamento delle femmine, incidenti e arresto della deposizione, mascolinizzazioni temporanee (comportamento, canto, ecc.) e — nei due sessi — mute anormali e parziali, spesso localizzate sulla nuca e nel collo che l'allevatore troppo sovente attribuisce a ipotetici parassiti del piumaggio. Queste mute hanno origine ormonale che nessun apporto vitaminico e di aminoacidi può correggere. Bisogna invece mettere gli uccelli in condizione di luce naturale e attendere spesso la muta generale dell'estate successiva perché le cose si normalizzino. E' evidente che non tutti gli uccelli hanno lo stesso coraportamento e che certi soggetti possono essere più sensibili di altri alla mancanza di variazione dell'illuminazione. Bisogna in particolare rimarcare che l'ipofisi — la ghiandola su cui agiscono le variazioni luminose — è sensibile a debolissime intensità luminose: in un pollaio industriale è sufficiente, ad esempio, un'illuminazione blandamente debole per cui le ovaiole non abbandonano i propri posatoi. Dell'ambiente, oltre che aria e luce, fanno parte anche gli spazi di cui gli uccelli fruiscono, dell' igiene che vi si pratica, dell' acqua di cui dispongono per bagnarsi e per bere che— in questo caso — fa parte dell'alimentazione, tutti elementi che condizionano salute e benessere dei nostri uccelli.


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