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bumblefoot-pododermatite.

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bumblefoot-pododermatite.

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bumblefoot-pododermatite.

Da centinaia di anni questa patologia è conosciuta dai falconieri di tutto il mondo e rappresenta uno dei principali problemi dei rapaci, soprattutto falconidi ma non solo,anche nei turdidi come la Cesena (turdus pilaris) Merlo (turdus merula) e tordo bottaccio (turdus philomelos) sono tenuti in cattività ed allevati sia per la riproduzione che per la caccia. In letteratura se ne trova traccia sin dal testo sacro della falconeria scritto da Federico II, il “ De Arte Venandi Cum Avibus”. Bumblefoot o pododermatite è un termine generale per ogni condizione infiammatoria o degenerativa del piede degli uccelli e può andare da un modico arrossamento dei cuscinetti accompagnato da edema ad ascessualizzazione profonda e cronica accompagnata da modificazioni ossee (osteomielite).

Le considerazioni da fare per la prevenzione del bumblefoot sono: Appropriate dimensioni, forma e tipo delle pertiche, si consiglia dimensioni diverse dei posatoi per agevolare l'apertura e chiusura delle dita e facilitare i vasi sanguinei nella distribuzione del sangue. Materiali adeguati per la costruzione delle voliere e dei loro posatoi e prevenzione dei danni traumatici al piede Nutrizione adeguata sia per tipo che per quantità Pulizia delle gabbie, attrezzature e posatoi.

CLASSIFICAZIONE E CAUSE DEL BUMBLEFOOT

Innanzitutto bisogna ben tenere presente che l’evoluzione della malattia dipende strettamente dalla causa che l’ha determinata e dalla specie considerata.

Spesso le lesioni da bumblefoot di grado da I a III, non sono ancora considerate come gravi lesioni del piede dai falconieri, per cui è raro osservarle in un rapace alla visita clinica. Vengono quindi spesso osservate lesioni gravi, di grado IV o V quando per il recupero dell’animale sarà necessario non solo la terapia medica ma anche quella chirurgica. Le lesioni infatti possono procedere molto velocemente se non trattate adeguatamente in tempo. Ovviamente le prognosi sono tanto più favorevoli quanto prima viene intrapreso il trattamento delle lesioni. Solitamente le lesioni da Bumblefoot da grado I a III sono determinate da una non corretta gestione degli animali, quindi pertiche inadatte, sovrappeso e materiale di costruzione delle voliere potenzialmente pericoloso ( legature della rete che possono ferire il piede) e spesso ( ma non sempre) con un miglioramento delle condizioni di allevamento e alcune terapie mediche regrediscono più o meno velocemente.

Grado I

Desquamazione di piccole aree della superficie plantare del piede clinicamente evidenti per la presenza di aree piccole aree rosee con desquamazione della pelle del piede o della zampa

Grado II

Aree circoscritte, sottili e lisce sulla superficie plantare del cuscinetto metatarsale di uno o entrambi i piedi con io tessuto sottocutaneo evidente al di sotto della pelle che diventa translucente. Non è evidenziabile distintamente la presenza di ulcere.

Grado III

Ulcerazione del cuscinetto plantare metatarsale. In alcuni uccelli si può evidenziare la formazione di un callo.

Grado IV

Nelle ulcere è presente del materiale necrotico. Molte specie con la presenza di ulcere e materiale necrotico mostrano segni evidenti di dolore e disagio

Grado V

Gonfiore ed edema (cellulite) del tessuto che circonda la necrosi. Le dita o anche la zampa possono essere edematose. I detriti necrotici si accumulano nell’area metatarsale con conseguente infezione dei tendini. E’ comune estremo dolore. Può essere interessato l’intero cuscinetto metatarsale. Questa è generalmente una lesione cronica.

Grado VI

Clinicamente sono evidenti i tendini necrotici, come rigonfiamenti a livello delle dita e rottura dei tendini flessori. Solitamente nella guarigione sono comuni l’artrite e la perdita di funzionalità di una o più dita

Grado VII

Osteomieliti

Abrasioni ed escoriazioni sulla superficie plantare del piede si possono realizzare quando gli uccelli saltano continuamente da una pertica a una superficie troppo dura, quando si aggrappano con le zampe sulle sbarre della gabbia, sulle maglie della rete o quando sono costretti a rimanere su delle pertiche per lunghi periodi . Anche la non corretta distribuzione del peso sulle zampe è in grado di determinare la patologia e lesioni traumatiche ad una zampa possono determinare un bumblefoot secondario sulla zampa controlaterale per eccessivo carico di peso nel tentativo di risparmiare l’arto che causa dolore. Altri eventi traumatici e non, come unghie troppo lunghe, morsi delle prede, lesioni da poxvirus, danni da freddo o ustioni sono anch’essi in grado di far scoccare la scintilla che porterà allo sviluppo di bumblefoot.

Anche se la precisa patogenesi del bumblefoot non è ancora ben compresa sembra che una riduzione della circolazione verso il piede, e un danno microepiteliale che comportano una incapacità locale di azione del sistema immunitario che permette ai batteri di prendere il sopravvento sull’organismo nonché la riduzione del ritorno venoso dal piede possano effettivamente esserne la causa. L’inattività a cui sono soggetti gli animali tenuti in gabbia è il fattore scatenante, mentre altri fattori predisponenti inducono la formazione del bumblefoot.

TRATTAMENTO MEDICO-CHIRURGICO

Le prevenzione del bumblefoot consiste nel costante monitoraggio delle condizioni dei piedi per segni precoci di ipercheratosi, desquamazioni e lesioni della cute delle zampe nonché arrossamenti , gonfiori e correzione delle cause sottostanti, nonché la corretta scelta dei materiali per costruire gabbie, voliere , una dieta bilanciata ed integrata. Data la difficoltà e la lunga durata del trattamento del bumblefoot che richiede continuo monitoraggio veterinario è consigliabile mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per evitare di dover trattare poi una patologia così potenzialmente invalidante.

Gli obiettivi del trattamento del bumblefoot sono:

Ridurre l’infiammazione e il gonfiore

Instaurare una dieta adeguata

Applicare dei drenaggi se necessario

Iniziare una terapia antibiotica per eliminare i germi patogeni

Trattare adeguatamente la ferita in modo da permettere un rapida guarigione

Trattare le carenze alimentari.
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