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COME SI PUÒ CAPIRE CHE UN UCCELLO È MALATO.

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COMITATO REDAZIONALE
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Iscritto il: mer mar 17, 2021 11:27 am

COME SI PUÒ CAPIRE CHE UN UCCELLO È MALATO.

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Ci sono specie più robuste e altre più delicate, ma tutti gli uccelli possono essere colpiti da una serie di affezioni. Sostanzialmente si tratta di malattie respiratorie, a carico dell’apparato digerente, o che interessano la cute e il piumaggio dell’animale, oltre alle patologie della riproduzione. Ciò che rende estremamente complesso questo argomento è il fatto che i più delle volte la morte degli uccelli avviene di colpo o entro tempi brevissimi, tanto che spesso l’unico modo per sapere quale malattie li ha colpiti è l’autopsia.

Quando un uccello è ammalato presenta comunque delle manifestazioni tipiche che sono una sorta di segnali che dovrebbero metterci in guardia: piumaggio arruffato, posizione “impallata, piumaggio opaco e perdita di piume, difficoltà di respirazione, mancanza di appetito, sonnolenza, spostamenti a scatti della code verso l’alto, tosse, starnuti, perdita delle capacità vocali, vomito, zona attorno al becco impiastricciata, deglutizione difficile, diarrea, crescita anomala del becco e delle unghie, cisposità degli occhi, perdita di equilibrio. Il piumaggio arruffato può essere l’indicatore di un’affezione digestiva, ma anche respiratoria, oppure di problemi di muta (muta francese). Quando le piume sono in queste condizioni, comunque, spesso la causa risiede in scompensi alimentari come la carenza di vitamina A.

Il fatto che porzioni di pelle restino scoperte, e in generale la perdita di piume e penne, possono dipendere da una muta cosiddetta parziale, da uno stress subito, da squilibri endocrini, oppure da lotte con altri uccelli e da parassiti delle piume come acari, pulci, pidocchi o anche da una micosi. La perdita dell’appetito dipende quasi sempre da un’affezione all’apparato digestivo. Una respirazione difficile si traduce sempre nell’apertura del becco: l’uccello sembra voler sbadigliare o espettorare ma da suo becco escono solo rantoli e sibili. Questi sintomi a volte sono anche l’espressione di uno spavento, ma in questo caso passano nel giro di pochi minuti. Se invece persistono significa che è in atto una vera e propria affezione polmonare.

Anche certe affezioni digestive che dipendono da cibi avariati si ripercuotono sull’apparato respiratorio. Il fatto che un uccello sollevi la coda a ritmo regolare (e questo si può rivelare soprattutto quando è appollaiato) significa difficoltà ad evacuare (stipsi), oppure che respira con fatica perché la temperatura nell’ambiente è troppo alta, o anche uno stato di paura dovuto a qualche motivo contingente. Quando un uccello manifesta segni di sonnolenza e appare prostrato, tiene gli occhi chiusi, tossisce o starnutisce e non riesce a cantare, può essere affetto da problemi respiratori. La presenza di una sostanza biancastra ai lati del becco è assolutamente anormale. Il vomito può essere dovuto a candidiosi, a stress, o a qualche alimento avariato che fermentando provoca acidità all’interno del gozzo, o a qualcosa che lo occlude.

Una deglutizione difficile o il fatto di rigurgitare il cibo sono fenomeni normali nei soggetti che stanno allevando la prole, ma non lo sono in condizioni diverse. Bisogna ricercarne la causa nei parassiti intestinali. La diarrea può dipendere da un’enterite, da cattiva alimentazione, da stress, dal passaggio troppo repentino da una dieta a un’altra, da un’insufficienza epatica. o anche da un tumore addominale.



Dr. Florence Desachy


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