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CARDO DEI LANAIOLI

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Haemorhous Mexicanus
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CARDO DEI LANAIOLI

Messaggio da Haemorhous Mexicanus »

Dipsacus.jpg
CARDO DEI LANAIOLI
FAMIGLIA :
Dipsacaceae
NOME BOTANICO:
Dipsacus Fullonum
NOMI VOLGARI :
Scardaccione, Cardo dei lanaioli, Pettini di lupo, Cardo da panni, Rissolo, Cima dei pastori, lattugone, Verga del pastore, Cardo di venere, Pettenaro
Alta da 80 cm. a 2 m. biennale, robusto, munito ovunque di corti aculei. La pianta presenta grossi capolini ovoidali munite di bratte in reste acuminate e ricurve, il fusto e le foglie sono spinosi. I fiori sono capolini ovoidali, con brattee lineari appena spinose, corolle lilla fino a 1 cm, con lobo superiore più sviluppato degli altri tre; tra i fiori sono presenti numerose brattee acute sporgenti. La pianta fiorisce a luglio-agosto, i fiori lilla si presentano prima nella meta' del capolino, per poi cantinuare ad aprirsi verso l' alto, i frutti sono piccoli acheni di forma allungata.
Il nome deriva dal greco”dípsa”= “sete” fa riferimento alla conca che le foglie formano presso la loro inserzione sul fusto, in questa piccola conca, si raccoglie l’acqua piovana; il nome specifico” fullonum” invece , fa riferimento all’infiorescenza, indica il luogo dove nel medioevo si effettuava il finissaggio delle stoffe,”fullonica”.
Diffuso un po ovunque in tutta Italia. E' pianta comune dei bordi delle strade, dei luoghi incolti, dei fossi e tra i ruderi sino a circa 1.400 m. slm.
Il Dipsacus fullonum si può utilizzare,una volta seccato, come pianta ornamentale.
Era adoperato per eliminare la borra superficiale dei tessuti di lana.
Un tempo la pianta era coltivato in larga scala.
Nel passato, veniva usata dalla medicina popolare come rimedio contro la pelle screpolata e nella cura delle fistole anali.
Il cardo, nell' antica civiltà egiziana, era utilizzato nella lavorazione della lana
La pianta ha proprietà sudorifere, aperitive, diuretiche e depurative.
Cardellini, lucherini, organetti, ed altre varieta' di spinus
Tagliare gli steli ad inizio esseccazione dei semi, somministrare agli uccelli possibilmente in posizione verticale.
Contiene molti sali minerali, in particolare il potassio; inoltre sono presenti l’acido salicilico, tannini e glucosidi.
Raccogliere i capolini contenenti i semi, lontano da strade soggette a traffico elevato.
Evitare la raccolta in zone sottostanti a piante, dove sono eseguiti trattamenti, con pesticidi.
Personalmente utilizzo i semi di questa pianta sopratutto nel periodo di muta dei novelli, ne sono ghiotti i cardellini.
Una parte delle infiorescenze con i semi, la lascio essiccare per poi somministrarli nel periodo pre cove.
Li somministro anche germinati, nel periodo di imbecco dei nidiacei.


212 213 64

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