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Il Grifone (gyps fulvus)

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Anna
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Il Grifone (gyps fulvus)

Messaggio da Anna »

Il Grifone (gyps fulvus)

Vita media: 25-30 anni, età massima riscontrata: 37 anni
Età prima riproduzione: 5-6 anni
Lunghezza: 95-110 cm
Apertura alare: 240-280 cm
Peso: 6-11 Kg

Ha una testa piccola che pende piegata in avanti durante il volo, ali molto grandi dall'aspetto triangolare e una coda corta apparentemente ridotta. Ha evidenti ali ampie e una coda più corta del gipeto (Gypaetus barbatus). I giovani grifoni sono più scuri degli animali adulti. Gli adulti hanno chiazze bianche sul capo e sul collo e una corona giugulare biancastra.
La deposizione delle uova avviene tra la metà di gennaio e l'inizio di febbraio. La cova dura 52 - 58 giorni e il tempo di permanenza nel nido circa 110 - 120 giorni. La covata è di un uovo solo.
I grifoni possono formare colonie separate e sono piuttosto fedeli al loro luogo stanziale. Si sposta solitamente in stormi di parecchi animali.

Il Grifone è uno tra i più grandi e maestosi volatori europei. E' un enorme avvoltoio, che si ciba esclusivamente di carcasse. Proprio per questo motivo ha sviluppato la caratteristica testa calva che gli consente di nutrirsi, scavando nei resti di grossi animali con facilità e senza "sporcarsi" eccessivamente.
Anche gli artigli sono estremamente ridotti e inadatti alla cattura di prede vive.
I Grifoni, così come gli altri avvoltoi, hanno un ruolo ecologico peculiare: sono gli "spazzini della natura"; eliminano, infatti, in maniera efficace le carcasse di animali morti (per cause naturali e/o dovute all'uomo) che altrimenti causerebbero problemi di carattere sanitario.


l grifone si trova in Marocco, Algeria, Spagna (8.100 coppie), Sardegna, lungo la costa adriatica orientale (soprattutto sulle isole croate di Cres e Rab) fin anche nelle regioni dell'entroterra nell'Europa meridionale. È diffuso in Grecia (circa 450 coppie), Turchia, sulle coste orientali del Mar Mediterraneo fino all'Iraq e all'Iran. Oltre 300 coppie popolano il parco nazionale di Uvac in Serbia. Alcuni esemplari migrano sporadicamente dalla Slovenia fino all'Austria, dove allo Zoo di Salisburgo è presente una colonia di esemplari mezza selvatica, che girovaga anche negli Alti Tauri, dove ha già nidificato liberamente. Un popolamento artificiale nel Massiccio centrale francese (circa 220 coppie) ha avuto fortuna. In Svizzera, in particolare nel Giura si contano fino a 54 esemplari. La popolazione al momento sembra crescere in maniera esponenziale.
In totale, vi è una stima di 17-18 mila individui.

Come tutti i grossi avvoltoi,sono ormai seriamente minacciati. Oltre alla diretta persecuzione, questi animali sono colpiti anche da una serie di altri problemi. La costante diminuzione dell'allevamento brado in quasi tutta Europa e le regole sanitarie Comunitarie e dei singoli Stati, che impongono lo smaltimento delle carcasse, hanno drasticamente ridotto le loro risorse alimentari. Un altro gravissimo problema è rappresentato dalla mai sopita pratica illegale di utilizzare bocconi avvelenati per il controllo del randagismo canino e di predatori quali Lupo e Volpe.
Un ulteriore e recente minaccia è costituita dalla presenza, più o meno diffusa, di elettrodotti ad alta tensione; gli animali, infatti, tendono ad utilizzarli come posatoi correndo il rischio di rimanere fulminati. Questi uccelli, proprio per la loro enorme apertura alare, possono facilmente toccare contemporaneamente due fili (o un filo e il palo) incorrendo quindi nel letale fenomeno dell'elettrocuzione. Un ultimo problema è spesso rappresentato dal disturbo arrecato ai nidi da parte di ornitologi, fotografi, escursionisti e rocciatori.


In Italia, la specie si è estinta ovunque tranne che in Sardegna ed in Sicilia, dove è stata reintrodotta all'interno del Parco dei Nebrodi e la popolazione stanziale conta ad oggi circa 50 individui tra adulti e giovani. A seguito di un'operazione di ripopolamento tuttavia, nell'agosto 2006 ne sono stati avvistati numerosi esemplari sul versante occidentale aquilano del Gran Sasso, mentre recenti avvistamenti ci sono stati anche sulle Dolomiti, in Veneto, sul massiccio della Marmolada. Anche il Friuli è promotore, da alcuni anni, di un progetto di reintroduzione del grifone nella zona di Forgaria nel Friuli. Nel Parco nazionale del Pollino, nel territorio di Civita in provincia di Cosenza, è in atto un progetto di reintroduzione. Per il momento ci sono 27 esemplari tenuti in una voliera a picco sulle Gole del Raganello per acclimatarsi al nuovo ambiente. Negli ultimi anni sono stati reintrodotti in Abruzzo nel parco regionale del Sirente-Velino, dove si possono ammirare, abbastanza numerosi, nei classici voli di ricognizione.


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