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UN'ESTINZIONE CONTINENTALE; LA PARULA DI BACHMAN

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UN'ESTINZIONE CONTINENTALE; LA PARULA DI BACHMAN

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UN'ESTINZIONE CONTINENTALE; LA PARULA DI BACHMAN

Storia triste di un bellissimo Parulide nordamericano, storia triste cui forse la parola fine ancora non è stata messa ma che senza dubbio si sarebbe potuta evitare nel suo svolgimento. La Parula di Bachman (Vermivora bachmanii) porta un nome abbastanza famoso, quello di John Bachman. Era un reverendo battista ed esperto naturalista, inoltre appassionato ornitologo e collaboratore prezioso di un altro John suo amico. John James Audubon, pittore ed ornitologo ed autore delle 435 illustrazioni dell'avifauna nordamericana, che rappresenta ancora oggi una pietra miliare per chiunque voglia cimentarsi nello studio ed osservazione degli Uccelli del Nordamerica. I due erano amici e collaboratori ed il primo John (Bachman) faceva il lavoro di naturalista e raccoglitore (cioè, come si usava all'epoca, alla fine dell'osservazione sparava ai soggetti e portava le spoglie all'altro John (Audubon). Così il grande pittore naturalista riceveva i campioni (cioè i cadaveri di quei poveri uccellini) e stralci della loro vita in libertà, descrizione del loro habitat , informazioni importanti per poter ricreare nel suo quadro una vivacità e rigore scientifico essenziale per ridare vita a quelle spoglie morte e non fare somigliare i suoi dipinti alle litografie del tassodermista. E così nel 1832 John Bachman portò a John Audubon questo parulide mai descritto in precedenza e dal dimorfismo cromatico tra maschio e femmina evidente, come in tutte le Parule nordamericane appartenenti ai generi Vermivora, Wilsonia, Dendroica, Oporornis, e Leiothlypis. John volle ringraziare della collaborazione l'amico proprio dedicandogli quella nuova specie mai descritta in precedenza. Ecco l'origine del nome. Prima di parlare del suo destino triste è opportuno parlare di ESTINZIONI CONTNENTALI. Sono quelle estinzioni a carico di specie che vivono nelle grandi masse continentali, che poi sono la maggioranza delle specie viventi. Invece le estinzioni a carico di queste specie sono piuttosto rare. Le specie più a rischio sono quelle che abitano in ecosistemi isolati, quali le isole disperse, come chicchi di riso, negli Oceani. Qui le popolazioni di fondatori formano una delicata rete trofica differenziandosi in specie tipiche, endemiche (che vivono cioè solo lì) dall'areale ristretto e dal numero di individui che le rappresentano conseguentemente limitato. Basta una influenza esterna per far cadere tutto il castello come le tessere del domino. Basta l'introduzione di predatori cui queste popolazioni non offrono difese, l'introduzione di competitor alimentari più efficienti, l'introduzione di agenti patogeni (virus e batteri) cui queste specie risultano totalmente indifese (a differenza di quelle specie che con questi agenti si sono coevolute, avendo quindi il tempo di evolvere opportune e specifiche difese immunitarie), piccole modifiche ambientali o la caccia diretta...... tutto questo ed altro ancora, per fare, ed in breve tempo, un'ecatombe in questi fragili sistemi isolati. Numerosi gli esempi visti: il prolago in Sardegna, i ratti dell'isola di Natale, il Pollo Sultano dell'isola di Lord Howe, la petroica nera delle Isole Chatman (questa specie salvata in extremis dal bravissimo naturalista neozelandese Don Merton), il koao delle isole Marchesi, il piccione crestato delle Salomon..... tutte specie isolane. L'estinzione continentale è più rara ma esistente, soprattutto in quel continente, il Nordamerica, in cui violento ed improvviso è stato l'arrivo dell'uomo bianco con le sue armi e la sua capacità di infliggere profonde e rapide modifiche ambientali. La conseguenza è stata l'estinzione di numerose specie (tra cui ricordo la Colomba migratrice e l'Anatra del Labrador tra le più famose) compresa la nostra Parula. E qui mi ricollego... La Parula di Bachman ea un tipico Parulide americano, amante degli habitat forestali, ma con ampie radure, sostanzialmente di piana e collegate a zone paludose ed in cui numerosi erano anche gli stagni di acque permanenti e non stagionali. La parula però non poteva assolutamente definirsi un uccello limicolo o comunque amante dell'acqua, viveva e si riproduceva infatti nei tratti asciutti, formati da un boschetto con anche fitto sottobosco e/o radure create da incendi o, pare, infine anche nel canneto. La Parula di Bachman da un punto di vista trofico (alimentare) può definirsi una spigolatrice, cioè con il suo becco sottile cercava abilmente tra le foglie degli alberi o tra la lettiera del canneto, rivoltando con precisione le foglie morte, i bruchi ed i piccoli insetti di cui si nutriva. La specie si riproduceva forse in piccole colonie nelle radure con fitto sottobosco. Su un cespuglio di rovo o similari costruiva un profondo nido a coppa ben mimetizzato e non lontano dal suolo. Qui solo la femmina era addetta alla cova mentre il maschio sembra si caricasse maggiormente sulle spalle la fase successiva di procacciamento del cibo per la prole. La Parula era specie dal netto dimorfismo sessuale, con il maschio ornato da evidente pettorina nera. Inoltre era dimorfica, cioè con distinzione tra piumaggio primaverile (più brillante per entrambi i sessi) e piumaggio invernale. Era un tempo diffusa, anche se mai abbondante negli stati sud orientali che si affacciavano sul Golfo (Louisiana, Oklahoma, Tennessee, Missouri, Missisipi...) e in autunno era specie migratrice e svernava in Florida, alle Keys e su alcuni arcipelaghi settentrionali del Golfo del Messico anche se il grosso della popolazione la si trovava a Cuba. Fino agli anni '10 del secolo scorso la Parula sembrava dimostrasse discreta salute (anzi addirittura sembra che all'inizio si fosse trovata avvantaggiata dall'abbattimento selettivo degli alberi che le aveva aperto più habitat). L'inizio della fine fu forse l'introduzione dell'abbattimento indiscriminato degli alberi (andandosi quindi a sostituire a quello selettivo) per fini colturali. Il declino fu da quel momento costante ed inarrestabile. Un triste declino, freddo come pungente vento autunnale. Ogni anno sempre meno Parule di Bachman erano avvistate, sempre meno si ripresentavano ad ogni stagione riproduttiva dal viaggio di ritorno dai luoghi di svernamento. A partire dagli anni '30 gli avvistamenti divennero rari, a partire dagli anni '40 gli avvistamenti da regolari divennero occasionali, negli anni 50 veri e propri eventi...finchè quel freddo vento autunnale fece dissolvere la nostra parula, Nel 1977 si ricorda uno degli ultimi avvistamenti confermati, a partire dagli anni '80 gli avvistamenti ebbero termine. Più nulla, si fecero numerosi e ripetuti tentativi di trovarla, sia nei quartirei riproduttivi sia nei territori di svernamento (Cuba soprattutto) utilizzando ampiamente registrazioni del canto dei maschi, ma senza indurre nessuna reazione,chiara dimostrazione che le parule del circondario appartenevano tutte ad altre specie. Rimane una picola speranza, un piccolo appiglio non confermato. Nel 2002 a Guardalavaca (Cuba) una femmina immatura di parula, valutata da alcuni come Bachman fu filmata.
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