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Il prossimo futuro

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Max max
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Iscritto il: gio mar 18, 2021 12:14 pm

Il prossimo futuro

Messaggio da Max max »

In un prossimo futuro sentire cantare gli uccelli diventerà un evento sempre più raro e nel 2030, oltre a soffrire di caldo e a dover mettersi al riparo da incendi ed eventi meteorologici disastrosi, i cieli si svuoteranno dai volatili. Come aveva previsto Rachel Carlson in Primavera silenziosa, il primo saggio ambientalista scritto nel 1962, siamo di fronte a un ecatombe. State of the world’s birds, lo stato degli uccelli nel mondo, il risultato di una mappatura realizzata da Bird Life International, durata cinque anni e pubblicata nel 2018, parla chiaro: l’estinzione sta procedendo in modo così veloce che ormai non solo le specie più rare, ma anche quelle più comuni stanno scomparendo. La civetta delle nevi, il pulcinella di mare, ma anche la diffusissima tortora, sono in pericolo. Secondo il rapporto il 40 per cento delle popolazioni delle oltre 11 mila specie esistenti sono in declino e una su otto sta per estinguersi. Ovviamente la colpa è dovuta alle attività dell’uomo.
In nord America il fenomeno è ancora più grave. Secondo uno studio pubblicato in ottobre scorso su Science, dal 1970 a oggi sono stati persi circa 3 miliardi di individui, vale a dire il 29 per cento della massa esistente. E secondo un’altra analisi pubblicata sempre in ottobre dalla Audubon Society, un gruppo americano di conservazione animale, due terzi degli uccelli che vivono nel continente sono a rischio a causa della crisi climatica. Il continente perderà 389 dei 604 tipi di uccelli che abitano negli Usa. Il 90 per cento appartengono a 12 famiglie, che includono i passeri, i fringuelli, le rondini. Proprio quelli che più frequentemente incontriamo nei nostri cieli.

Sul tavolo sotto il portico, biscotti e noccioline. «Fino a tre anni fa, se facevi un aperitivo con un amico, dovevi “combattere” con i passeri, ingordi di briciole. E invece l’ultimo passero, qui a casa mia, l’ho visto due anni fa. Non c’è più nessun nido. Nessun cinguettio di Passer italiae, nemmeno all’alba o verso sera. L’altro giorno sono nati i primi merli, ma le gazze Pica pica li hanno mangiati subito».
http://www.uccellidaproteggere.it/Le-sp ... e-cambiato
Una casa di campagna, sui primi colli. Un grande pollaio che per i passeri era un self service. Fabio Legnaro, contadino, dice che «a fare male è soprattutto il silenzio». «I cinguettii dei passeri erano la colonna sonora delle nostre giornate. Ora è rimasta solo qualche cinciallegra. Ma fino a pochi anni fa erano migliaia, queste cinciallegre. E ancor più i passeri. E c’erano le capinere, i fringuelli, gli usignoli, i cardellini. Ora ci sono solo i versi striduli delle gazze e delle cornacchie grigie».


Sono scomparsi, i passeri, in tanti pezzi d’Italia. «Anche noi ce ne siamo accorti tre anni fa», racconta Michele Zanetti, naturalista e divulgatore, che al centro “Il Pendolino” a Noventa di Piave ogni anno insegna a 5.000 bambini geografia naturale ed ec
Un esempio di esistenza fragile e la PASSERA D'ITALIA «Avevamo sotto osservazione una casa colonica dove ogni anno nidificavano 20 coppie di passeri. Dal 2012 c’è stato un forte calo, l’anno scorso non c’era nessun nido. Quest’anno c’è stata una ripresa, con una sola coppia. Il motivo della scomparsa? Abbiamo pensato a batteri diffusi dalle tortore, ma non abbiamo nessuna certezza. I passeri sono letteralmente scomparsi dai paesaggi urbani del Veneto Ovest, mentre ad esempio resistono a Venezia, forse perché è isolata, forse perché lì le tortore sono ancora poche».
È un giallo, la fine dei passeri. Ma ci sono indizi per trovare i colpevoli. Primo imputato: la fame. Soprattutto nel periodo di riproduzione (tre o quattro covate all’anno, con tre-sette piccoli ognuna) il passero mangia insetti, che sono fortemente diminuiti.
ALLODOLA 1
La rivista Science nel 2014 ha pubblicato una ricerca secondo la quale la popolazione mondiale di insetti è diminuita del 45 per cento in soli 35 anni. In Inghilterra, territorio non troppo dissimile dal nostro, il calo è stato del 60 per cento. «Il passero — spiega Lorenzo Serra, primo ricercatore area avifauna dell’Ispra di Ozzano (Istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale) — ha bisogno di trovare insetti a meno di un chilometro dal nido. Altrimenti non riesce a nutrire i piccoli e si estingue. Il crollo degli insetti è evidente. Per il mio lavoro viaggio spesso di notte anche in aree protette. Fino a pochi anni fa il parabrezza dell’auto veniva coperto da insetti. Ora è pulito».
Secondo imputato: il rapace. «Corvidi e falchi uccidono passeri e devastano nidi, ma non creano problemi seri se la popolazione attaccata è sana e numerosa. Purtroppo in alcune zone i rapaci trovano i passeriformi già allo stremo e possono essere devastanti ».
«Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? (Luca. 12,6). «Due passeri non si vendono forse per un soldo? (Matteo. 10,29)». I Vangeli testimoniano la grande diffusione di questi uccelli già duemila anni f
RONDINE E oggi? «Come Ispra, assieme alla Lipu — racconta Lorenzo Serra — abbiamo preparato per il ministero dell’Ambiente il Rapporto sullo stato di conservazione degli uccelli italiani, dal 2000 al 2012, che andrà in stampa nei prossimi giorni. Si calcola che oggi siano presenti tra i due e i tre milioni di coppie di Passer italiae, il più diffuso, e da 400.000 a 800.000 coppie di Passer hispaniolensis. Di Passer domesticus restano invece fra le 10.000 e le 30.000 coppie. L’italiae e l’hispaniolensis vengono definite “categorie vulnerabili” ».
Più preciso il Progetto Mito (Monitoraggio italiano ornitologico), finanziato dal ministero del’Agricoltura. Dal censimento svolto con il metodo “transetto lineare” — cammini per un chilometro e annoti la presenza di ogni uccello — risulta che fra il 2000 ed il 2013 la Passera d’Italia è diminuita del 48,99 per cento, quella Montana del 48,39, la Sarda o hispaniolensis del 23,36. Anche tanti altri uccelli sono in pericolo. L’allodola è quotata a meno 46,98, il verdone e meno 47,55, la rondine a meno 26,29, il torcicollo a meno 64,06, il rigogolo addirittura a meno 143
RONDINE 1 «Per i passeriformi — dice Lorenzo Serra — la situazione più pesante è nelle campagne coltivate. Lì il declino è evidente, sull’orlo dell’abisso. Oltre al calo degli insetti, ci sono problemi con i nicotinoidi e con altre sostanze usate nei campi. Ma noi non riusciamo ad andare oltre il monitoraggio. Bisognerebbe studiare le cause vere della mortalità, esaminare le uova e gli uccelli morti, come si fa in altri Paesi. Sapremmo farle bene, queste ricerche, ma non ci sono finanziamenti. Sulla scomparsa dei nostri volatili, adesso almeno c’è più attenzione. Stiamo preparando l’Atlante italiano degli uccelli. Ogni cittadino può fare segnalazioni sul sito www.ornitho. it. Ne sono arrivate già sette milioni».
C’è ancora silenzio, attorno alla casa di Fabio Legnaro. «Qui i rapaci hanno già vinto. Dopo i passeri, quest’anno sono scomparse anche le rondini. Non c’è da stupirsi: l’anno scorso le gazze aspettavano sui tetti la nascita dei piccoli per poterli mangiare. E l’anno prima ho visto le rondini catturare le farfalline della piralide del mais, appena trattate con insetticida, per cibare i loro piccoli. Il giorno dopo buttavano fuori da nido i rondinini morti avvelenati».
Eppure saremmo meta gradita di specie rare ...LE SPECIE PROTETTE
Tutte le popolazioni di uccelli selvatici sono riconosciute dalla legge la 157 del 1992 come “bene indisponibile” dello Stato e, dunque, specificamente tutelate.
Esistono tuttavia alcune specie che, più di altre, necessitano di attenzione, o perché in declino (dentro o fuori dai confini nazionali) o perché, talvolta, addirittura minacciate di estinzione.
L’Unione Europea, da anni in prima linea nella predisposizione di azioni concrete a tutela dell’avifauna e della biodiversità, ha stilato un elenco tassativo di queste specie, in occasione dell’emanazione della Direttiva Uccelli , approvata dalla Commissione europea nel 1979 e in buona parte recepita dall’Italia con varie leggi e regolamentazioni.
Si tratta di circa 100 specie (98 per l’esattezza), che, come esplicita lo stesso Allegato I alla Direttiva, sono soggette a “speciali misure di conservazione”. Ad esempio, nella maggior parte dei casi (ad eccezione della Coturnice) la caccia a queste specie è “sempre vietata”.
L’Italia ha predisposto a sua volta un elenco di specie particolarmente protette. Nell’allegato II della Direttiva vengono invece indicate quelle specie la cui caccia può essere autorizzata dai singoli Stati membri, senza però derogare al duplice principio del divieto assoluto di caccia a qualsiasi specie durante le fasi riproduttive e di migrazione di ritorno (in primavera), nonché del divieto di utilizzo di metodi di cattura “non selettivi” (a loro volta elencati dal dettato comunitario).
Queste specie particolarmente protette, più di altre, hanno attirato l’interesse del legislatore, che si è mosso su tre fronti: approfondimento delle conoscenze sulle specie , determinazione – ove possibile – di “ target di conservazione ” adeguati, indicazione delle priorità in termini di intervento per il ripristino delle popolazioni o per la loro salvaguardia. Come emerge dalle singole schede presentate in questo portale, ci sono specie la cui tutela dipende strettamente dalla salvaguardia dei relativi habitat . Alcune, purtroppo sull’orlo dell’estinzione (Capovaccaio su tutte), scompariranno nel breve volgere di qualche decennio a meno di “interventi diretti” volti a invertire questa tendenza. Fino alla necessità – evidenziata in taluni casi – di promuovere progetti di reintroduzione.
Molte delle specie qui presentate – e, tra queste, anche le specie nidificanti in Italia non incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli – hanno sofferto per le grandi modificazioni intervenute nell’ambiente negli ultimi decenni. Altre sono state decimate, nel corso dei secoli, dalla persecuzione diretta, quindi, anche in tempi recenti, dal bracconaggio. Tutte, insomma, meritano attenzione. La conoscenza approfondita delle singole specie rappresenta già di per sé un’azione di conservazione essenziale e propedeutica a qualsiasi forma di intervento diretto per la salvaguardia o il ripristino degli ecosistemi.
Ordine: Ciconiformes
Famiglia: Ardeidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli AIRONE GUARDABUOI
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli AIRONE ROSSOAirone rosso, di C. Angelici
Ordine: Ciconiiformes
Famiglia: Ardeidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli ALBANELLA MINORE
Albanella minore, di C. Fracasso
Ordine: Falconiformes
Famiglia: Accipitridae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli ALBANELLA REALE
Albanella reale, di B. Capitani
Ordine: Falconiformes
Famiglia: Accipitridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli ALLOCCO
Allocco, di L. Sebastiani
Ordine: Strigiformes
Famiglia: Strigidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli ALLOCCO DEGLI URALI
Allocco degli Urali, di L. Andena
Ordine: Strigiformi
Famiglia: Strigidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli ALLODOLA
Allodola, di L. Sebastiani, www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Alaudidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli ALZAVOLA
Alzavola, di P. Ugo
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli ANATRA MARMORIZZATA
Anatra marmorizzata, di M. Ravasini
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli AQUILA DI BONELLI
Aquila di Bonelli, di M. Terrasse
Ordine: Falconiformes Famiglia: AccipitridaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli AQUILA MINORE
Aquila minore, di: C. Galliani
Ordine: Falconiformes
Famiglia: Accipitridae Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli AQUILA REALE
Aquila reale subadulto, di M. Mendi
Ordine: Falconiformes
Famiglia: Accipitridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli ASSIOLO
Assilo, di F. Cilea
Ordine: Strigiformes
Famiglia: Strigidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli ASTORE
Astore, di L. Sebastiani, www.birds.it
Ordine: Accipitriformes
Famiglia: Accipitridae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli ASTORE DI SARDEGNA
Astore di Sardegna, di M. Santona - P. Griva
Ordine: Falconiformes Famiglia: Accipitridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli AVERLA CAPIROSSA
Lanius senator, da http://ibc.lynxeds.com
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Laniidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli AVERLA CENERINA
Averla cenerina, di M. Mendi
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Laniidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli AVERLA MAGGIORE
Averla maggiore, di G.Silveri
Ordine: Passeriformes
Famiglia: LaniidaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli AVERLA PICCOLA
Averla piccola, di L. Andena
Ordine: Passeriformes
Famiglia: LaniidaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli AVOCETTA
Avocetta, di L. Andena
Ordine: Gruiformes
Famiglia: Recurvirostridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BALESTRUCCIO
Balestruccio, di L. Sebastiani, www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: HirundinidaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli BALIA DAL COLLARE
Balia dal collare, di: I. Maiorano
Ordine: Passeriformes Famiglia: Muscicapidae Specie protette dalla Direttiva Uccelli BALLERINA BIANCA
Ballerina bianca, di F. Cilea
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Motacillidae Specie protette dalla Direttiva Uccelli BALLERINA GIALLA
Ballerina gialla, di L.Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Motacillidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BARBAGIANNI
Barbagianni, di M. Lanini
Ordine: Strigiformes�
Famiglia: Tytonidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BASETTINO
Basettino, di Michele Mendi
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Timaliidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BECCACCIA
Beccaccia, di L. Sebastiani - www.birds.it
Ordine: Charadriiformes
Famiglia: Scolopacidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BECCACCIA DI MARE
Beccaccia di mare
Ordine: Charadriiformes
Famiglia: Haematopodidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BECCACCINO
Beccaccino, di R. Sauli
Ordine: Charadriiformes
Famiglia: Scolopacidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BECCAFICO
Beccafico, da www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Sylviidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BECCAMOSCHINO
Beccamoschino, di G. Pivatelli
Ordine: Passeriformes
Famiglia: CisticolidaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli BECCAPESCI
Beccapesci, di A. Scuderi
Ordine: Charadriiformes Famiglia: Sternidae Specie protette dalla Direttiva Uccelli BECCOFRUSONE
Beccofrusone, di L. Felcher
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Bombycillidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli BERTA MAGGIORE
Berta maggiore, di G. Rannisi
Ordine: Procellariformi Famiglia: ProcellariidaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli BERTA MINORE
Berta minore, di V. Cavaliere
Ordine: Procellariiformes Famiglia: ProcellariidaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli BIANCONE
Biancone, di A. Petretti
Ordine: Falconiformes
Famiglia: Accipitridae specie protette dalla Direttiva Uccelli BIGIA GROSSA
Bigia grossa, da http://ibc.lynxeds.com
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Sylviidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli BIGIA PADOVANA
Bigia padovana, di F. Veronesi
Ordine: Passeriformes Famiglia: Sylviidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli BIGIARELLA
Bigiarella, di Luigi Sebastiani da www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Sylviidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CALANDRA
Calandra, di F. Damiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Alaudidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CALANDRELLA
Calandrella, di www.justbirds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Alaudidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CALANDRO
Calandro, di: F. Damiani
Ordine: Passeriformes Famiglia: Motacillidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CANAPIGLIA
Canapiglia, di Maurizio Bonora
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CANAPINO COMUNE
Canapino comune, di Luigi Sebastiani, www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Sylviidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CANNAIOLA COMUNE
Cannaiola comune, di L.Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Sylviidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CANNAIOLA VERDOGNOLA
Cannaiola verdognola, di L.Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Sylviidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CANNARECCIONE
Cannareccione, di G. Pivatelli
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Sylviidae Specie protette dalla Direttiva Uccelli CAPINERA
Capinera, di L. Sebastiani da www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Sylviidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CAPOVACCAIO
Capovaccaio, di B. Capitani
Ordine: Falconiformes Famiglia: Accipitridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CAPPELLACCIA
Cappellaccia, di L.Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Alaudidae Specie protette dalla Direttiva Uccelli CARDELLINO
Cardellino, di Francesco Cilea
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Fringillidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CAVALIERE D’ITALIA
Cavaliere d’Italia, di D. Lingard
Ordine: Gruiformes
Famiglia: Recurvirostridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CESENA
Cesena, di L. Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Turdidae Specie protette dalla Direttiva Uccelli CHIURLO MAGGIORE
Chiurlo maggiore, di M. Mendi
Ordine: Charadriiformes
Famiglia: Scolopacidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CICOGNA BIANCA
Cicogna bianca, di M. Gallo
Ordine: Ciconiiformes
Famiglia: Ciconiidae Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CICOGNA NERA
Cicogna nera, di M. Bonora
Ordine: Ciconiiformes
Famiglia: Ciconiidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CIGNO REALE
CIGNO-REALE
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CINCIA ALPESTRE
Cincia alpestre, di Luigi Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Paridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CINCIA BIGIA
Cincia bigia, di Luigi Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Paridae Specie protette dalla Direttiva Uccelli CINCIA DAL CIUFFO
Cincia dal ciuffo, di Maurizio Bonora
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Paridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CINCIA MORA
Cincia mora, di L. Felcher
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Paridi Specie protette dalla Direttiva Uccelli CINCIALLEGRA
Cinciallegra, di L. Felcher
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Paridae Specie protette dalla Direttiva Uccelli CINCIARELLA
Cinciarella, di Fabio Cilea
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Paridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CIUFFOLOTTO
CIUFFOLOTTO
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Fringillidae Specie protette dalla Direttiva Uccelli CIVETTA
Civetta, di M.Bernardini
Ordine: Strigiformes
Famiglia: Strigidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CIVETTA CAPOGROSSO
Civetta capogrosso, di F. Veronesi
Ordine: Strigiformi Famiglia: Strigidae Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli CIVETTA NANA
Civetta nana, di M. Mendi
Ordine: Strigiformi Famiglia: Strigidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CODIBUGNOLO
Codibugnolo, di L. Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Paridae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CODIROSSO COMUNE
Codirosso, di Luigi Sebastiani da www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Turdidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CODIROSSO SPAZZACAMINO
Codirosso spazzacamino, di Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Turdidae Specie protette dalla Direttiva Uccelli CODIROSSONE
Codirossone, di L. Sebastiani da www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Turdidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CODONE
Codone maschio, di M. Bonora
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli COLOMBACCIO
Colombaccio, di M. Mendi
Ordine: Columbiformes
Famiglia: Columbidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli COLOMBELLA
Colombella, di L. Sebastiani
Ordine: Columbiformes
Famiglia: Columbidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli COMBATTENTE
Combattente, di F. Veronesi
Ordine: Charadriiformes Famiglia: Charadriidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CORMORANO
Cormorano, di R. Sauli
Ordine: Pelecaniformes
Famiglia: Phalacrocoracidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CORNACCHIA GRIGIA
Cornacchia grigia, di Fabio Cilea
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Corvidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CORNACCHIA NERA
Cornacchia nera, di Luigi Sebastiani da www.birds.it
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Corvidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CORRIERE PICCOLO
Corriere piccolo, di M. Mendi
Ordine: Charadriiformes
Famiglia: Charadriidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CORVO COMUNE
Corvo comune, di M. Bonora
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Corvidi
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CORVO IMPERIALE
Corvo imperiale, di Vincenzo Cavaliere
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Corvidae Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli COTURNICE
Coturnice, di M. Bonora
Ordine: Galliformes
Famiglia: Phasianidae Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli COTURNICE DI SICILIA
Coturnice di Sicilia, di T. Puma
Ordine: Galliformes Famiglia: Phasianidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CROCIERE
Crociere, di L. Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Fringillidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CUCULO
Cuculo, di M. Mendi
Ordine: Cuculiformes
Famiglia: Cuculidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CUCULO DAL CIUFFO
Cuculo dal ciuffo, di A. Alberi
Ordine: Cuculiformes
Famiglia: Cuculidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CULBIANCO
Culbianco, di M. Ravasini
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Turdidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli CUTRETTOLA
Cutrettola, di Maurizio Bonora
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Motocillidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli EDREDONE
Edredone, di Maurizio Bonora
Ordine: Anseriformes
Famiglia: Anatidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli FAGIANO COMUNE
Fagiano, di G. Gerra e S. Sommazzi
Ordine: Galliformes
Famiglia: Phasianidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli FAGIANO DI MONTE
Fagiano di monte, di F. Veronesi
Ordine: Galliformes Famiglia: Tetraonidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli FALCO CUCULO
Falco cuculo, di M. Mendi
Ordine: Falconiformes Famiglia: Falconidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli FALCO DELLA REGINA
Falco della regina, di D. Lingard
Ordine: Falconiformes
Famiglia: Falconidae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli FALCO DI PALUDE
Falco di palude, di F. Cilea
Ordine: Falconiformes Famiglia: AccipitridaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli FALCO PECCHIAIOLO
Falco pecchiaiolo, di M. Mendi
Ordine: Falconiformes Famiglia: Accipitridae
Specie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli FALCO PELLEGRINO
Falco pellegrino, di M. Ravasini
Ordine: Falconiformes
Famiglia: Falconidae
Specie protette dalla Direttiva Uccelli FANELLO
Fanello, di L. Sebastiani
Ordine: Passeriformes
Famiglia: FringillidaeSpecie particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli FENICOTTERO
Fenicottero, di M. Bonora
Ordine: Phoenicopteriformes
Famiglia: Phenicopterid
LipuMinistero dell'Ambiente
Uccelli da proteggere dunque in Italia non siamo messi meglio: quasi un terzo degli uccelli selvatici che nidificano nel nostro territorio è in una situazione di grave vulnerabilità. E sei specie, tra cui il capovaccaio, il grifone e l’aquila di Bonelli, potrebbero estinguersi tra poco.
La scomparsa di animali in realtà è un fenomeno assolutamente naturale. Va di pari passo all’apparizione e fa parte dei meccanismi dell’evoluzione. Secondo i paleontologi in media un vertebrato ha speranza di aggirarsi sulla Terra per un periodo che va da uno a tre milioni di anni. Sulla base dei dati compilati dalla Lista rossa, il database che controlla lo stato di conservazione di animali e vegetali, l’aspettativa di vita media di una specie al giorno d’oggi si è ridotta invece a 5 mila anni, anche se gli sforzi fatti finora sono serviti, perché se non avessimo fatto nulla sarebbero diventati appena 3 mila.
Dal 1500 a oggi 187 delle circa 10 mila specie di uccelli sono andate estinte, mentre sulla base di modelli matematici avrebbero dovuto essere solo 2 o 5.
La scomparsa degli uccelli deve mettere in allarme. Sono infatti un indice importante che fornisce informazioni sullo stato di salute degli ecosistemi, perché sono diffusi ovunque.
Prima ancora del riscaldamento globale, una delle minacce che più li hanno colpiti è stata l’agricoltura. Oltre mille tipi minacciati sono risultati sensibili all’estensione dei campi coltivati intensivamente e un particolare alla diffusione degli insetticidi neonicotinoidi, che riducono i grasso e la massa corporea e interferiscono con i sistemi di navigazioni necessari alle migrazioni. A questo si aggiungono il taglio degli alberi, la presenza di animali che provengono da altre regioni e infine l’uccisione illegale portata avanti dai bracconieri, che ne eliminano tra 12 e 38 milioni ogni anno solo nella regione mediterranea.
Il cambiamento climatico è un nuovo attore, che aggrava la situazione, per esempio modificando i ritmi delle migrazioni, o spostando gli areali. La temperatura mondiale si è già rialzata di un grado.
Recentemente si è aggiunto un altro fattore, che dipende sempre dal riscaldamento del Pianeta: un’onda di calore emessa dal Pacifico tra il 2013 e il 2016. E’ responsabile della morte di oltre un milione di urie. Si tratta della più grande strage mai verificatasi, probabilmente dovuta alla fame: i pesci predatori si sono messi a mangiare molto di più togliendo alle urie le loro prede preferite.
Le onde di calore sono diventate più frequenti e probabilmente aumenteranno ancora di più. Secondo uno studio apparso su Nature dal 1925 al 2016 la loro ricorrenza è aumentata del 54 per cento. Nel corso di questo gennaio se n’è verificata una a 800 chilometri dalla Nuova Zelanda, nei pressi delle isole di Chatham, dove le temperature si sono rialzate di sei gradi. Normalmente ci sono 15 gradi, sono diventati oltre 20.


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Anna
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Iscritto il: lun apr 05, 2021 2:39 pm

Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Anna »

Si inizierà una rivoluzione globale......
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Massimo
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Iscritto il: lun apr 26, 2021 10:24 pm

Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Massimo »

Usare meno plastica meno acqua meno detersivi meno pesticidi diserbanti promuovere le iniziative dei rifugi x animali protetti e incentivare iscriversi alla lipu.it COSA PUOI FARE TU
Conoscerli meglio. Questa, già di per sé, rappresenta un’importantissima “azione di conservazione”. Se per gli addetti ai lavori l’approfondimento delle esigenze ecologiche delle singole specie o gruppi di esse, dello stato di salute delle popolazioni, degli equilibri ecologici di determinati ambienti, si trasforma in una professione, anche l’approccio alla materia da parte dei non esperti può risultare essenziale per la vita delle specie.
Il primo dato di fatto con cui tutti possono misurarsi è il declino anche di specie un tempo piuttosto comuni. Classico è l’esempio di molti passeriformi, abbondantissimi nelle nostre campagne, oggi sempre più rari. Secoli di persecuzione diretta – aggravata negli ultimi decenni da urbanizzazione, modifica delle tecniche colturali, inquinamento, ecc – hanno messo in difficoltà moltissime specie di uccelli selvatici, un declino che l’istituzione – pure importantissima – di parchi e aree protette ha compensato solo in parte.
Probabilmente, la prossima sfida per l’Italia e per le istituzioni internazionali impegnate in progetti di salvaguardia della biodiversità – che comprende sia la tutela degli uccelli selvatici sia la salvaguardia di tutte le specie viventi diverse dagli uccelli – sarà quella di estendere anche al di fuori delle aree vincolate una nuova sensibilità nei confronti di questa materia. E le azioni individuali da parte dei non addetti ai lavori fanno parte a pieno titolo, in tale prospettiva, di questa nuova sfida.
A-casaA casa
Ci sono specie di uccelli selvatici che reagiscono molto bene alla posa di cassette nido, che talvolta possono costituire una valida alternativa ai siti naturali di nidificazione (per esempio cavità di alberi, vecchi edifici, ecc). Più in generale, quello che ognuno di noi può fare, se ha a disposizione anche un piccolo spazio esterno alla propria abitazione, è costruire “bird garden ”, un vero e proprio ecosistema artificiale per favorire la nidificazione di uccelli, ma anche insetti, piante, altri animali...
In-vacanzaIn vacanza
Quanto le nostre scelte di consumo, i nostri comportamenti durante il tempo libero, possono influenzare l'ambiente e le specie che vi abitano? È la domanda alla base del nuovo concetto di turismo “sostenibile”, quale alternativa al turismo “mordi e fuggi”, poco attento all’ambiente, e forse poco interessato anche alla storia e alla cultura dei luoghi che tocca. Una nuova sensibilità che può e deve riguardare tutti, anche gli appassionati di natura, che frequentano spesso aree protette e delicatissime dal punto di vista degli equilibri ambientali...
Sul-lavoroSul lavoro
Ci sono lavoratori che possono fare probabilmente di più, per gli uccelli, di tutte le altre categorie professionali. Si tratta dei forestali e degli agricoltori. I primi, con le modalità di gestione dei boschi, possono decretare l’idoneità o l’inidoneità di un determinato ambiente semplicemente decidendo di tagliare determinati alberi: per esempio le piante più vecchie o malate, invece elemento chiave per molte specie selvatiche. Anche le modalità di “allevamento” della foresta possono determinare il successo o l’insuccesso di intere popolazioni di uccelli...
BirdwatchingBirdwatching
Scarponi, binocolo e macchina fotografica sono le armi del birdwatcher. Sono sempre più frequenti i casi di cacciatori che, abbandonato il fucile, si sono convertiti a questa pratica affascinante, sia per le possibilità che dà di “toccare con mano” la natura, sia per il fatto che, nella maggior parte dei casi, questa azione di osservazione risulta del tutto innocua per gli animali, gli uccelli e le altre specie viventi..
Le biblioteche di scienze naturali sono piene di testi di approfondimento sulle singole specie o gruppi di specie. Naturalmente, si tratta in alcuni casi di testi difficilmente comprensibili senza un solido background di tipo scientifico. Ma non è sempre vero. L’idea che la scienza – compresa la scienza che studia l’avifauna – sia qualcosa di incomprensibile da parte dei non esperti è un concetto obsoleto e oramai abbandonato dagli stessi scienziati...
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Piero
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Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Piero »

Bisogna aiutare il pianeta......
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Corrugated
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Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Corrugated »

La natura si ribella 🙏 penso che tutti gli esseri umani siamo responsabili e spero che ce rendiamo conto al più presto.....
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Toto23
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Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Toto23 »

Leggete queste cose è incredibile, poi ci lamentiamo.... Mea culpa... Non la natura che si ribella.......
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Haemorhous Mexicanus
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Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Haemorhous Mexicanus »

Quando la Natura si ribella... ormai esausta di non essere compresa dall'uomo....
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Pippo
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Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Pippo »

Facciamo tanto i gradassi, ci sentiamo superiori con i più deboli... Perché quando la natura si ribella, non possiamo nulla di fronte a lei, siamo tutti bambini indifesi..... E forse a volte è proprio questo il suo scopo, ricordarcelo...
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Giulia
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Iscritto il: sab ott 16, 2021 10:06 pm

Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Giulia »

La natura quando si ribella, vi spaventa, quando la violentate non vi fate scrupoli. (Dedicato a chi di dovere)
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Tiziana
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Iscritto il: mer apr 28, 2021 7:02 pm

Re: Il prossimo futuro

Messaggio da Tiziana »

L’uomo purtroppo non sa conservare il dono ricevuto, ma la natura si, la natura si ribella e sa fare a meno dell’uomo, domani quando l’uomo non ci sarà più perche ha reso invivibile il suo pianeta, la natura si riprenderà il maltolto, la natura sopravviverà all’uomo distruttore, la natura non ha premura, non segue i tempi dettati dall’uomo, si è ripresa dal cataclisma che ha estinto i dinosauri, è risorta dettando le sue leggi inconfondibili, leggi che purtroppo dall’uomo non vengono rispettate ma alle quali non si può fare a meno… e mentre il vento spazzerà la neve sulle montagne, mentre l’acqua si rigenererà da se stessa l’uomo avrà finito di arrecare danni alla casa avuta in prestito alla quale ha dimenticato le regole e l’educazione dimenticando il rispetto per ciò che non è suo… quel giorno la terra rinascerà anche senza l’uomo, perché l’uomo non ha capito di non essere indispensabile alla natura. La natura è autosufficiente e non ha bisogno della mano dell’uomo. (dal web)
101 87 83

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