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PER NON DIMENTICARE.....

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Antonio P.
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

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Tutto ciò per non dimenticare…..

GUARDATE COSA O TROVATO, RICORDI……


Qual è il ruolo della COM Italia?
La domanda sorge spontanea. Dopo ampia riflessione siamo giunti alla conclusione che, probabilmente, la gran parte del mondo dell’ornitofilia non sa che cosa sia la COM Italia oppure ne abbia una visione “distorta” perché abituato a identificarla con la FOI.
Senza alcuna pretesa di sentirci i depositari del verbo, tentiamo di esplicitare le modalità organizzative della Confederazione Ornitologica Mondiale e, conseguentemente, di raccapezzarci su quale è o dovrebbe essere il ruolo delle componenti di tale struttura.
La COM è un’organizzazione internazionale formata dalle rappresentanze ornitofile ed ornitocolturali dei paesi membri: a termini del proprio statuto, ciascuno Stato partecipa al consesso mediante un unico delegato.
Tale delegato ha il compito (dovere? onere?) di significare la posizione dell’intero movimento degli allevatori presenti nel paese di origine: per questo la COM prevede espressamente che, in ogni Stato, si organizzi un’”entità nazionale” entro la quale confluiscano le varie federazioni presenti al proprio interno.
Nella stragrande maggioranza dei paesi europei esistono più federazioni che si raggruppano nelle COM nazionali e, attraverso di esse, portano il proprio rappresentante in seno alla comunità internazionale per difendere gli interessi di tutti gli allevatori presenti nello Stato.
In Italia è stata costituita, nel 2004, la COM Italia. Essa è nata dall’”unione” della Federazione Ornicoltori Italiani, della Federazione Colombofila Italiana, dalla Federazione Italiana Allevatori di Colombi e della Federazione Italiana Allevatori Avicoli.
All’interno di tale federazione di secondo grado, quindi, risulta presente una sola federazione di ornitocoltori quali tutti noi siamo abituati a pensare: infatti i “colombofili” si dedicano soprattutto all’allevamento ed alle competizioni dei “piccioni viaggiatori” (e per tali motivi risultano affiliati alle specifiche organizzazioni internazionali del settore), mentre gli allevatori avicoli – per differenti motivi ma per analoghe finalità di intenti settoriali – sono parte della specifica compagine sovranazionale. Nel resto delle COM europee brillano per la loro assenza.
A parte la singolarità della composizione, vi sarebbe ben poco da dire se in ambito italiano fosse presente una sola federazione di ornitocoltori: le istanze e le legittime aspettative del movimento avrebbero comunque voce in capitolo (sebbene minoritaria rispetto alla composizione rappresentativa dell’organismo). Per fortuna (?) il delegato scelto dall’Italia proviene dal “nostro” movimento ed è quindi in grado di dar corpo a quella difesa degli interessi nazionali che è scopo della COM Italia. Viene da chiedersi che cosa succederebbe il giorno in cui le altre federazioni dovessero optare per una politica antitetica agli interessi del nostro settore … ma preferiamo glissare per non addentrarci in meandri troppo fantasiosi.
Differente, invece, è il caso in cui all’interno dell’ambito nazionale siano presenti più federazioni ad alcune delle quali non venga riconosciuta dignità di appartenenza: i motivi possono anche essere formalmente legittimi, sebbene di possibile interpretazione in chiave oscurantista, ma di scarsa comprensione pratica – se non, appunto, a causa di una identificazione della COM Italia in una sola delle sue componenti –.
Per meglio rendere l’idea, può essere opportuno un paragone di tipo calcistico. Premesso che la FEO non gareggia per vincere alcun campionato, possiamo pensare a FOI e FEO come squadre di club nazionali: ovviamente la FOI è assimilabile ad una “grande” quale la Juventus, l’Inter o il Milan, mentre la FEO è soltanto una provinciale come il Chievo o il Catania o il Pescara.
Ebbene, se in ambito nazionale è concepibile un minimo di sana rivalità tra squadre, diventa difficile pensare che quella stessa rivalità possa essere traslata in ambito mondiale, se non a tutto discapito della nazione stessa.
È ovvio che il CT della nazionale di calcio possa costituire una squadra attingendo abbondantemente dal serbatoio di una “grande” (per costituire uno dei famosi “blocchi”), ma è concepibile che decida di affrontare una competizione internazionale utilizzando soltanto i membri di una squadra di club (Juve o Milan) lasciando a casa tutti quelli provenienti da altre compagini? Chi si sentirebbe di avallare una scelta di questo tipo? Riusciamo ad immaginarci se venisse varata una regola secondo la quale potrebbero fa parte della Nazionale soltanto i giocatori provenienti da squadre che abbiano vinto almeno TOT scudetti o abbiano partecipato a TOT manifestazioni internazionali? O, peggio ancora, che in campo nazionale vestano soltanto la maglia bianconera o giallorossa? Ma quanti tifosi (anche tra i più sfegatati) vorrebbero rinunciare ad un buon giocatore della nazionale soltanto perché non appartiene al proprio club? Perché questo, invece, dovrebbe essere considerato normale nel campo dell’ornitofilia?
Ebbene la COM Italia è (o meglio, dovrebbe essere) la “NAZIONALE” dell’ornitologia italiana: una squadra scevra da campanilismi regionali e che si batta per la nazione.
Non c’è proprio nessuno della FEO che potrebbe dare un contributo alla causa italiana in ambito internazionale?
Non parliamo del Presidente Patanè, che potrebbe rappresentare una presenza istituzionalmente “ingombrante”, o del Segretario Mozzillo, che porterebbe la mente a dissapori del passato, e neppure dei suoi Vicepresidenti, soltanto gli ultimi arrivati nel mondo dell’ornitofilia, ma che dire di un Marco Cotti? È producente e giova agli interessi nazionali decidere di privarsi, per partito preso, dell’apporto di un “mediano di spinta” come lui? Un giocatore di nota caratura anche se proveniente da una squadra “provinciale”? E in nome di che?
Abbiamo più volte precisato che non ci sentiamo in competizione con la FOI (e tantomeno con il suo gruppo dirigente), abbiamo affermato le nostre differenti visioni, abbiamo riconosciuto i meriti e le capacità organizzative della federazione storica, ma in essa e con essa non ci riconosciamo … ebbene, se competizione deve ad ogni costo esserci, che sia competizione di idee all’interno dei confini nazionali, ma comunanza o sintesi di idee in campo extranazionale. Oppure la tanto sbandierata unitarietà del movimento allevatori può esistere soltanto sotto determinate insegne? Allora la COM Italia che ci sta a fare? E soprattutto perché è stata costituita?
Concludiamo con la domanda iniziale: qual è il ruolo della COM Italia?
Speriamo che ci venga spiegato da chi ha le idee più chiare delle nostre. Perché fino ad ora le motivazioni – che abbiamo udito da voci non ufficiali – per spiegare la modifica dei titoli per l’ingresso nella COM Italia ci sembrano inconsistenti.
Ad affermazione domanda.
Necessità di contenere il numero delle federazioni presenti: quali sarebbero le condizioni ambientali mutate rispetto ad un anno fa? È possibile sostenere che alla contrazione del numero degli allevatori sia obiettivo rispondere con un aumento del quorum per la rappresentanza?
Evitare la frammentazione del movimento allevatori: ma la frammentazione non si realizza impedendo l’unitarietà all’interno della sua sede naturale, la COM Italia? La presenza di un’altra federazione non rafforzerebbe la posizione del movimento portandola alla pari di quella delle federazioni colombofile?
Mancata organizzazione di mostre: questo requisito dove sarebbe previsto? Invenzione, tentativo di depistaggio o preparazione del terreno futuro?
Ci spiace, ma sotto a tutto ci sembra di scorgere soltanto una presa di posizione particolaristica e non certo dettata da interessi generali … a meno che gli interessi generali siano visti soltanto a senso unico.
Nostra opinione, dettata pro domo propria. Però, forse, un po’ di scomodità la stiamo effettivamente creando …

E' bello leggere cose vecchie e constatare che nulla è cambiato fino ad oggi.
PARDON mi sbaglio, leggendo i verbali del CDF del MONOPOLISTA dove si verbalizza che un' altra Federazione ha chiesto affiliazione alla COM ITALIA, peccato che NON era un CDF COM Italia, è pubblicato sul loro mensile .
A prescindere di come andrà a finire, ci si AUGURA una vera apertura verso tutte le Federazioni, come avviene negli altri STATI.
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Antonio P.
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

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GUARDATE COSA O TROVATO, RICORDI……



Che fa la FEO-ONLUS?
Nulla … proprio nulla. Critica e basta. O al massimo spende vuote parole sul web …
Chi criticherà e quando criticherà, non si sa. O meglio, si sa benissimo: osa esprimere costernazione se vengono improvvisamente cambiate le regole per l’ammissione alla COM Italia.
Osa indignarsi se la COM glissa di pronunciarsi su una richiesta di affiliazione redatta sulla base dell’articolo 8 del suo regolamento.
Osa controbattere educatamente chi la calunnia e dileggia.
Quale protervia abbiamo!
Dovremmo soltanto avere la compiacenza di tacere e, possibilmente, scomparire … ma perché tutta questa acrimonia? Possiamo capire che le nostre idee non siano condivise, ma non intendiamo imporle. Perché dovrebbe essere preferibile che tacessimo?
Qual è la colpa fondamentale? Forse quella di perseguire altri scopi primari, di non organizzare abbastanza mostre e di voler conseguentemente “sfruttare” quelle organizzate dalla COM (attenzione dalla COM, non da altri! La COM organizza mostre in tanti paesi, non solo in Italia). Ma se fossimo parte della COM potremmo – forse – dare il nostro modesto contributo per la loro organizzazione in Italia … oppure no?
Nel nostro Paese chi le organizza le mostre internazionali? Non dovrebbe essere la COM Italia? E la COM Italia, attualmente, non è composta da 4 entità? Vogliamo controllare che fanno effettivamente tutte le sue componenti? Senza tema di smentita, possiamo affermare che c’è chi non fa nulla e c’è chi fa tutto. Magari qualcosa noi potremmo fare, no? Dimenticavamo: noi non siamo in grado! Perché metterci alla prova? C’è già chi le cose le fa bene e le fa bene per tutti … a che serve e, soprattutto, perché mai dovrebbe esistere anche una voce fuori dal coro?
Se non fosse tragica, la situazione sarebbe comica: da un alto si afferma che COM e FOI sono due cose distinte (concetto che condividiamo in pieno) e dall’altro si sostiene che le mostre internazionali in Italia le organizza – ed è in grado di organizzarle – soltanto la FOI (non si rileva nessuna contraddizione?). Quando anche la FEO avrà dimostrato di saperle fare, potrà aspirare all’ingresso in una compagine composta – soprattutto – da federazioni di allevatori di piccioni viaggiatori e di galline (che, con tutto il rispetto possibile ed immaginabile, ci sembrano perseguire finalità lievemente diverse da quelle della COM … ovviamente è un’opinione nostra e, come al solito, sarà sicuramente errata. Per fortuna ci sarà, altrettanto certamente, chi lo farà notare. Speriamo con dati di fatto e non con i soliti bla-bla).
Una piccola cosa che tanti si dimenticano – non sappiamo quanto volutamente – è che né lo statuto della COM, né quello della COM Italia (almeno fino alla prossima modifica) prevedono obblighi di organizzare mostre! Eppure, guarda caso, viene sostenuto tutto il contrario … gli statuti ci sono (forse qualcuno è difficile da reperire, ma con un po’ di buona volontà, magari chiedendo … e scrivendo con perfetta grafia il numero civico, si riesce ad ottenere) è sufficiente leggerli e non farseli raccontare. Chiediamo ufficialmente di essere smentiti.
Poi, siccome siamo curiosi, abbiamo fatto una piccola ricerca sul web e che cosa siamo andati a “scovare”? Che sui siti della F.C.I. e della F.I.A.C. non c’è alcuna notizia circa la partecipazione alla COM Italia; che la F.I.A.C. sarebbe composta da “circa 900 allevatori aderenti a 27 Associazioni” (ma il numero minimo non è 2000?), che la F.I.A.V. “raggruppa tredici Associazioni con sede in varie regioni italiane” (ma le associazioni non devono essere almeno 20?) … va bene che non c’è alcun obbligo a mantenere aggiornati i siti istituzionali, ma in questo modo si ingenerano perplessità ed interrogativi …
Siccome la curiosità non ha mai fine (siamo proprio dei rompiballe!), andiamo anche a dare una sbirciata ai bilanci (quelli di cui è stato possibile entrare in possesso … quelli della COM Italia sono – giustamente – ben conservati) di tutte quelle federazioni: non ci crederete, ma non abbiamo trovato alcuna voce riguardante versamenti contributivi alla COM Italia. Non siamo commercialisti, quindi ci sarà senz’altro sfuggita la relativa voce … oppure la COM Italia ha altre fonti di finanziamento (com’è stato possibile dimenticarlo? Le mostre!) oppure non ha spese (… e allora la somma per la registrazione della modifica statutaria da dove è arrivata?).
Troppe domande. Troppa polemica. Troppi lamenti.
In definitiva, l’errore più grande è quello della nostra esistenza. Prendiamone atto una buona volta!
Bene. Sfortunatamente esistiamo. E abbiamo intenzione di restare qui ancora per un po’, almeno fino a quando ci sarà qualcuno che condivide i nostri scopi e le nostre idee. Siamo una minoranza? Senza alcun dubbio, ma siamo una minoranza conscia dei propri errori e dei propri limiti (che non neghiamo ad ogni costo) ed altrettanto fiera delle proprie idee.
Si vuol scaricare tutta la questione soltanto sulle mostre? Forse perché si ritiene che, come sono strutturate al momento, abbiano un futuro? Che se le tengano strette queste benedette mostre, si continui nell’arroccamento su posizioni preconcette, si prosegua a vedere sempre, soltanto e ad ogni costo il “male” che rappresentiamo.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: secondo noi il futuro dell’ornitologia non è solo nelle mostre con ricchi premi e cotillons, esse sono importanti ma soltanto come contorno non come finalità.
Quando l’allevatore ha interesse soltanto in un anellino che gli consenta di esporre e come tale viene considerato non soltanto da istituzioni e pubblica opinione, ma anche dalle organizzazioni di appartenenza, quale può essere il futuro del settore?
In precedenza abbiamo auspicato una presa di coscienza, matura e consapevole, perché questo è necessario per il futuro … se il berrettino con la visiera è sufficiente a far sentire importanti, se le idee devono essere compresse in nome di una non meglio definita “ragione di stato”, se si continua a pensare che con 4 chiacchiere al bar e una pacca della spalla si incrementa il numero dei soci e questo è sufficiente per la salvezza del movimento, non sappiamo che farci. Almeno ci è consentito non riconoscerci in questo modo di agire e rapportarsi?
Dobbiamo fare un mea culpa per la nostra visione, perché non andiamo in giro per i bar, perché cerchiamo di diffondere un messaggio attraverso il web, perché non siamo abbastanza democratici (il concetto di democrazia è così facile da stiracchiare)? Non ci pensiamo neanche.
Continueremo a portare avanti il nostro pensiero, continueremo a batterci per il riconoscimento dei nostri diritti: siamo sicuri che tutti gli allevatori consapevoli, anche tanti di quelli che non condividono le nostre scelte, non potranno restare a guardare mentre si tenta di tacciarci con mezzucci e avvertimenti sottobanco.
A quelli che pensano che il nostro obiettivo sia soltanto quello di entrare in COM per mettere piede nel mondo delle mostre (mettere le mani su business? Perché è un business?) e così sottrarre soci (risorse? Benefit?) ad altri, rispondiamo che quella è la loro visione, una visione falsata e distorta dalle loro stesse menti.
Forse sarebbe così difficile creare una federazione a San Marino o a Città del Vaticano ed ottenere così l’ingresso in COM? Non l’abbiamo fatto. Non vorremmo farlo perché significherebbe avvallare il riconoscimento della futilità di una COM Italia costituita per determinati scopi. Non è detto che non lo faremo se ciò fosse l’unica carta a disposizione … con buona pace della democrazia (parola che noi tanto usiamo a nostro beneficio). Trasferire la sede di un’associazione da un luogo ad un altro non comporta particolari oneri e non necessita neppure una modifica statutaria.
Ci sarebbe da stupirsi se, in tale ultima ipotesi, venissero opposte nuove cause ostative?
Crediamo fermamente che la COM Italia e la COM non siano feudi, ma case collettive, luoghi di confronto e fucine di idee per l’individuazione di obiettivi e strategie comuni, senza alcun dubbio basate su scelte a prese a maggioranza: qual è il pensiero degli allevatori coscienti?
Ma ora parliamo di fatti, fatti documentabili e non basati su dicerie di facile presa.
COM: la nostra prima richiesta di affiliazione risale al dicembre 2011. Avendo raggiunto e superato i 500 iscritti senza avere il tempo di richiedere l’iscrizione alla COM Italia ed al fine di non frapporre indugi al nostro ingresso nel consesso internazionale, è stata avanzata istanza di affiliazione ai sensi dell’articolo 8 del regolamento COM. Tale dispositivo prevede che, nel caso di disaccordo tra le federazioni presenti in ambito nazionale, la federazione dissenziente venga accolta, in via temporanea, nell’auspicio di una celere composizione delle divergenze. Il disaccordo è dimostrato, con tutta evidenza, dalla mancata risposta della COM Italia alle raccomandate della FEO-ONLUS (la prima delle quali risulta consegnata a maggio 2010!). Invitiamo comunque tutti ad una lettura del regolamento COM per evitare ogni fraintendimento.
La risposta del Segretario COM è stata negativa in quanto l’articolo 8 dello Statuto non prevedrebbe l’ipotesi prospettata. Attenzione: articolo 6 dello Statuto e non del regolamento! È possibile che persone con scarsa dimestichezza con norme e diritto non sappiano distinguere i due testi, ma è credibile che il Segretario dell’organizzazione si confonda in modo così grossolano? Nel prendere atto della nostra obiezione, ha poi risposto che la domanda sarebbe stata portata all’attenzione del Comitato Direttivo nella prossima riunione … ad oggi, nonostante tutti i nostri solleciti (regolarmente recapitati), non ci è pervenuta alcuna pronuncia … probabilmente il Comitato, in questi OTTO mesi, non si è mai riunito … ci sentiamo di scommettere che, quando mai perverrà, la risposta sarà nuovamente negativa. Siamo curiosi di leggere quali motivazioni saranno state “studiate”.
COM Italia: a tutt’oggi non è reperibile sul web il suo statuto. Abbiamo dovuto attendere un anno e mezzo (e 5 raccomandate tutte regolarmente ricevute) per ottenerne una copia, una copia modificata soltanto poco tempo prima. Modificata senza alcuna avvisaglia. Chi afferma il contrario è un bugiardo.
Regione Veneto: la legislazione regionale in materia di avifauna autoctona riconosce soltanto due federazioni ornitologiche. La norma è palesemente in contrasto sia con i principi costituzionalmente garantiti, sia con i principi della C.E. Il Difensore Civico regionale, su precisa contestazione della FEO-ONLUS, si è pronunciato sull’illegittimità delle disposizioni regionali specificando espressamente che compete al singolo funzionario disapplicare le norme contrastanti con il diritto comunitario. Un risultato a vantaggio non solo della FEO, ma di tutte le organizzazioni ornitocolturali italiane ed europee. Chi si era mai posto il problema?
Regione Toscana: a marzo dello scorso anno, venuti a conoscenza della stesura di un nuovo regolamento per l’esercizio venatorio, all’interno del quale è disciplinata la pratica dell’allevamento amatoriale, e ottenuta una copia di tale testo, siamo immediatamente intervenuti per iscritto (con raccomandate) contestando le regole oltremodo restrittive di nuova introduzione. Abbiamo invitato, sempre con lettere raccomandate, tutte le altre federazioni/associazioni del settore ad intervenire a tutela dei diritti del movimento … attenzione: non ad appoggiare la nostra posizione, ma ad interventi autonomi finalizzati ad un obiettivo – che ritenevamo – comune. Nessuno ha fatto nulla: agli atti degli uffici regionali l’unica voce dissenziente è stata la nostra. Risultato? L’approvazione di un regolamento che subordina l’ornitocoltura amatoriale all’allevamento dei richiami per l’uso venatorio, una limitazione assurda degli esemplari detenibili, la cessazione del riconoscimento del ruolo delle associazioni ornitocolturali (di tutte!!!), la scomparsa dell’obbligo dell’inanellamento, nessuna distinzione tra esemplari mutati ed ancestrali, l’onere a carico degli allevatori di richiedere una nuova autorizzazione (con spese minime di 30 euro).
Non ci siamo fermati. Attraverso l’AODAT abbiamo messo in campo diverse azioni (anche queste documentate): in primo luogo l’AODAT ha avuto l’accreditamento presso il Consiglio regionale della Toscana, prima ed unica associazione ornitologica ad averlo ottenuto! Che significa questo? Significa che ogniqualvolta l’organo regionale tratta di tematiche afferenti l’ornitofilia e l’ambiente, l’AODAT è invitata a partecipare ai relativi lavori, effettua le proprie proposte (secondo procedure codificate che comportano una formale risposta) ed esprime pareri. In secondo luogo è stata promossa una raccolta di firme per richiedere la modifica del regolamento ed è stata avanzata formale proposta in tal senso con richiesta di intervento del difensore civico regionale (sempre con lettere raccomandate). Terzo, è stata avviata una campagna di sensibilizzazione presso i gruppi politici regionali, con tanto di scambio di corrispondenza ed incontri a Firenze.
Bene, le iniziative hanno avuto successo: la regione ha avviato la procedura per la revisione del regolamento: con tutto l’appoggio della FEO-ONLUS, l’AODAT è stata presente al pari delle associazioni venatorie ed ambientaliste e le sue proposte, scritte e depositate agli atti, sono state trasfuse quasi per intero nel nuovo testo che andrà in approvazione a settembre. Quasi per intero perché non è stata accolta la proposta di distinzione tra soggetti ancestrali e mutati. Le uniche iniziative documentate in materia sono quelle dell’AODAT: sfidiamo a dimostrare il contrario.
Inoltre, sempre l’AODAT, ha ottenuto la qualifica di ONLUS ed il riconoscimento di Associazione di Promozione Sociale (anche qui, prima ed unica organizzazione ornitofila ad averlo conseguito) a testimonianza del riconoscimento dell’importanza sociale dell’attività svolta dagli allevatori. Chi ha fatto di più?
Regione Lazio: la problematica della detenzione e dell’allevamento dell’avifauna indigena è cosa nota. La FEO, attraverso il proprio responsabile per le questioni giuridiche, ha partecipato a vari incontri con le istituzioni politiche locali ed ha depositato una propria proposta di emendamento alla vigente legislazione locale. Inoltre, un proprio socio che è anche socio FOI (a dimostrazione che gli obiettivi comuni affratellano e non dividono) si è fatto promotore di una petizione pubblica per la sensibilizzazione di chi di dovere. Ma la FEO non si è fermata qui: sempre per iscritto (con raccomandate) ha interessato gli organi regionali ed il Difensore Civico del Lazio che, ritenendo fondato quanto rappresentato, è intervenuto con propria nota che, a sua volta, ha provocato la risposta del competente assessorato con l’impegno allo studio di una soluzione del problema. I tempi non saranno brevi e, comunque, non è certa una risposta immediata e positiva alle esigenze degli allevatori laziali, ma è un primo passo. L’unico – a quanto ci consta – documentato e documentabile. Non vuoti discorsi verbali.
Regione Puglia: la normativa regionale relativa all’allevamento degli uccelli indigeni “riconosce” una sola federazione ornitologica. La FEO-ONLUS è più volte intervenuta (in forma scritta e raccomandata) presso il Presidente della Regione per segnalare l’illegittimità della circostanza: a fronte del perdurante silenzio è stata adita l’Autorità Garante per la Concorrenza e per il Mercato che, considerando fondate le argomentazioni fornite, ha attivato la prescritta istruttoria. Il competente Assessorato regionale ha già comunicato – con nota ufficiale – che verrà provveduto in merito. Qualcun altro aveva fatto qualcosa?
Regione Calabria: anche qui la legislazione pecca della necessaria imparzialità. L’intervento formale della FEO-ONLUS sulla questione è recente e pertanto non vi sono ancora riscontri. Magari anche qualcun altro porrà in essere iniziative similari. Ne saremo felici. Per adesso, non ci risulta nulla di che.
Insomma, non stiamo facendo proprio nulla e voi, cari soci, per il solo fatto di essere iscritti alla FEO, è giusto che siate considerati dei paria … da chi? Ma è ovvio: da chi “conta” realmente!
Questa è la grande differenza: mentre noi rispettiamo l’attività e le scelte effettuate da altri (pur non condividendole in toto), le nostre opzioni (non certo di assoluta alternativa, ma soprattutto complementari) – nella migliore delle ipotesi – non vengono considerate e assai più frequentemente liquidate, a livelli sottoistituzionali, con argomentazioni di basso profilo. Non è un “lamento” (le insinuazioni non ci tangono), le risposte istituzionali avvengono con i silenzi e con le burocratiche risposte ufficiali: ne prendiamo doveroso atto, ci rafforziamo nei nostri convincimenti e proseguiamo seguendo le forme previste.
Siamo certi chiunque abbia a cuore il bene dell’ornitofilia, al di là degli schieramenti di appartenenza, sia perfettamente in grado di documentarsi, di comprendere il rischio di una svolta assolutistica e, conseguentemente, non possa restare inerte di fronte alla situazione. Impedire la parola a qualcuno può essere considerata una grande “vittoria” (se chi parla non appartiene alla stessa parte), ma è una grande “sconfitta” del pluralismo e di un principio civile fondamentale … oggi a te … e domani?
Quante parole abbiamo speso … per esplicitare fatti documentati. Ne attendiamo con impazienza la smentita con altri fatti documentati, non con soli starnazzamenti qualunquisitici o con argomenti che non hanno a che fare con quanto abbiamo affermato o, come spesso accade, con insulse e basse allusioni volte alla sfera personale.
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L’IMPUDENZA DELLA FEO


Il 12 giugno 2013 è la data in cui la COM Italia, a firma del suo Presidente pro-tempore, respinge nuovamente la richiesta di affiliazione della FEO.
Una data che chiunque creda nel valore dei principi rappresentativi e pluralisti ricorderà con un certo senso di disagio, quasi di nausea.
Una data per la quale soltanto chi è pervaso da odio viscerale verso - non ciò che la FEO è, ma - ciò che la FEO rappresenta si sentirà di gioire.
Una data che seppellisce in una tomba senza nome i principi fondanti del pluralismo e della certezza delle regole.
Non una sconfitta della FEO, ma una debacle del pluralismo del movimento degli allevatori italiani e delle tanto sbandierate finalità e scopi di COM Italia e COM.
È doveroso un requiem: lo spirito che avrebbe dovuto pervadere la COM Italia è morto. È stato fucilato alla schiena in nome della difesa del particolarismo e delle posizioni acquisite ed autoimposte.
Sono triste per l’accaduto. E ancor più triste perché sia accaduto.
Prendo atto che la COM Italia, che rappresenta l’Italia a livello internazionale, è un’associazione privata, fatta da privati e per scopi privati: altro che strumento di “raccordo tra ornitologia italiana e COM”!
Ma sono anche incazzato per come è stato agito. Per l’arroganza del comportamento. Per il senso di onnipotenza che traspare da un operare dentro e fuori degli schemi senza alcuna remora. Per il silenzio della massa degli allevatori che le questioni di principio le relega ad un angolino della mente.
La FEO è stata più volte tacciata di soffrire di un complesso di persecuzione: chi non perde occasione per ventilare tale congettura, lo fa in modo talmente subdolo che molte anime semplici gli attribuiscono un fondo di verità. Addirittura le sacrosante segnalazioni di regole opportunamente modificate in corso d’opera oppure inventate di sana pianta al momento giusto vengono ribaltate di significato facendole diventare assurde lamentele o provocazioni polemiche.
Certo, è più facile pensare ad artifizi da parte della FEO, piuttosto che credere ad un sistematico disegno sotteso alla volontà di impedire alla FEO di ottenere quanto le dovrebbe essere consentito.
La FEO sapeva che lo statuto della COM Italia è redatto in modo tale da permettere interpretazioni ad uso e consumo di chi la egemonizza. È sufficiente leggere i commentari, articolo per articolo, all’uopo predisposti e diffusi in tempi non sospetti:
(Art. 1) «(…) corre l’obbligo di evidenziare come la COM mondiale si preoccupi di mettere in evidenza la necessità che tutte le federazioni nazionali devono essere rappresentate all’interno delle COM nazionali. L’imposizione di limitazioni o di valutazioni di merito risultano quindi estranee allo spirito della norma statutaria internazionale».
(Art. 6) «Questo articolo chiarisce in modo netto gli scopi principali della COM Italia, ovvero essere il trait d’union tra gli allevatori italiani (tutti) e l’organizzazione internazionale mediante:
1) Il sostegno degli interessi delle Federazioni italiane (tutte);
2) L’intermediazione tra la COM mondiale e l’ornitologia italiana (tutta).
Ne consegue che, se la COM Italia non persegue tali scopi o abdica al suo ruolo di coordinamento super partes, non ha alcuna funzione utile».
(Art. 7) «Vengono elencate le “federazioni fondatrici”. E’ agevole osservare che le ultime 3 rappresentino esclusivamente branche specialistiche, molto spesso con esigenze e finalità differenti da quelle degli allevatori cui ognuno di noi è abituato a pensare.
A maggior specificazione, si riporta l’art. 3, comma 1.bis, dello statuto della F.C.I.: “Le attività di utilità sociale svolte dalla F.C.I. sono tese al miglioramento della vita della collettività, all’attività sociale di aggregazione espletata nel settore socioeducativo, del tempo libero e nell’attività ricreativa e sportiva colombofila (gare di colombi viaggiatori) a favore di associati e di terzi».
(Art. 8) «L’aspirante affiliata deve essere composta “da almeno 20 associazioni (…) dislocate almeno una per regione”: anche a colpo d’occhio si rileva la funzione di “contenimento” operata dalla norma. Le Regioni italiane sono 20 ed è quindi necessario che la “nuova” federazione possa contare su almeno un’associazione presente in ognuna di esse … e ciò a prescindere dall’estensione territoriale della regione, dalla sua popolazione o, soprattutto, dal numero di allevatori presenti. Nulla da dire, è un criterio – dal nostro punto di vista assurdo, ma evidentemente per altri no – che pone sullo stesso piano ogni regione: in fin dei conti che differenza c’è, ad esempio, tra la Valle d’Aosta e la Sicilia o tra la Lombardia ed il Molise per il Movimento Allevatori?
Se tutte le altre Federazioni ad oggi affiliate soddisfino tale requisito (ad osservare i relativi siti web, no; ma si tratta di dati non opponibili) è un dubbio lecito, tuttavia – a stretti termini di diritto – tale condizione parrebbe richiesta soltanto per le nuove adesioni. Mentre non sussisterebbe alcuna obbligatorietà per le organizzazioni già presenti. Situazione probabilmente corretta sotto il profilo della legittimità, ma in punto di merito? Può definirsi equa ed imparziale?»
(Art. 11) «È quasi automatico chiedersi se la COM Italia si occupa veramente di questioni che interessano l’intera “ornitologia italiana” oppure se le problematiche vengono affrontate e dirente su altri tavoli: in entrambi i casi si mette in luce il ruolo secondario che, in sostanza se non in forma, viene attribuito all’organismo».
(Art. 13) «Un cenno particolare merita tuttavia la lettera b) dell’articolo: si tratta di un disposto che, ad una veloce lettura, potrebbe essere considerato di mero stile; in realtà ha una portata nodale perché sembra introdurre i seguenti principi:
1) l’ingresso di una nuova federazione, che abbia i requisiti statutariamente previsti, deve essere “autorizzato”;
2) l’autorizzazione può avvenire soltanto a seguito di espressione favorevole della maggioranza assoluta dei componenti del C.D.;
3) per quanto sopra sussisterebbe una discrezionalità soggettiva di ogni Consigliere ben superiore al controllo di legittimità delle condizioni poste dall’articolo 8.
Ma è pensabile che, se una richiedente adempie agli oneri prescritti, vi sia qualcuno che voti sfavorevolmente alla sua domanda di affiliazione?
Anche ad un profano non può sfuggire che, qualora si propendesse per l’estremizzata interpretazione di cui sopra, il possesso dei requisiti potrebbe essere vanificato senza necessità di fornire alcuna giustificazione: il tutto in palese contrasto con la menzionata previsione dello Statuto della COM mondiale (“Le organizzazioni o le unioni devono essere organizzate in conformità alla loro legislazione nazionale per accettare l’affiliazione di tutte le altre strutture nazionali (a carattere federale, confederale o di unione) dei loro paesi allo scopo di formare insieme una sola entità (…)”)».
Tutto era stato previsto. Tutto era stato annunciato. In tempi non sospetti: già dal 27 febbraio 2013. Senza necessità di interventi di Soloni che evidenziano la liceità di ciò che “può essere fatto” omettendo di dire che “non è un obbligo farlo”.
Bene, caro allevatore qualunquista, continua a pensare al tuo orticello, ad accettare supinamente ogni decisione che ti viene imposta, a credere ciò che ti viene raccontato ribaltando le frittate, sopravvivi tranquillamente e lascia che vi sia chi pensa per te, che pensa al “tuo” bene: perché tu, anima candida, non sai che cosa è meglio per te.
Ora va tutto bene (?), i treni arrivano e partono in orario, se la FEO entrasse in COM Italia, chissà che succederebbe! Magari romperebbe ancor più i santissimi per invocare regole certe e uguali per tutti, per chiedere una rappresentanza proporzionale, per sollecitare un’effettiva indipendenza dell’organizzazione da ingerenze indebite. Tutte cose altamente deleterie!
Tutte cose che si riuniscono sotto un’unica definizione: democratica libertà di espressione. Scusate se è poco. Ma quanto abusiamo di questi termini!
Superiamo tali concetti ormai obsoleti. Siamo tutti d’accordo? Perfetto. Allora venga detto chiaramente che la COM Italia esiste soltanto come una facciata e che non ha il compito di unificare le realtà ornitologiche nazionali. Venga detto chiaramente che la sua utilità è puramente “economica” per salvaguardare rendite di posizione consolidate nel tempo. Venga detto chiaramente che è soltanto un bastione a guardia di un sistema che è considerato giusto ed immutabile. Perché un’associazione privata tra privati altro non è. Con tanti saluti all’unitarietà del movimento ornitofilo nazionale.
Credevo che la passione ornitologica non si misurasse in termini di mostre, introito da iscrizioni e da anellini. Pensavo che contassero i sentimenti, la comunanza di intenti, gli scopi finali seppur nella differenza delle idee e della modalità di perseguirli. Ritenevo che le proposte costruttive potessero essere esaminate, magari anche respinte, ma dopo un minimo di riflessione.
Invece no.
Il CD della FOI esamina la domanda della FEO per l’ammissione in COM Italia? E chi gliel’ha data quella domanda? E per quanto tempo è stata tenuta in un cassetto? Addirittura dispone la richiesta di documentazione … qualche persona “normale” si è indignata o ha fatto rimostranze?
Che importanza avrebbe? La COM Italia ha respinto la richiesta. Punto.
L’ha respinta legittimamente perché un’associazione privata fa come crede. I fondatori sono una cosa e gli aspiranti all’ingresso un’altra. Potrebbe anche essere richiesto il requisito di un’altezza media dei soci di un metro e 90, capelli biondi lunghi alle spalle ed occhi rigorosamente azzurri. Non serve che lo statuto non lo contempli (anche se può essere cambiato all’occorrenza). Tutto corretto. Tutto normale per la maggioranza degli allevatori (tranne che per quegli sciamannati della FEO che osano indignarsi per comportamenti così puri e cristallini e quindi sono contestatori, piagnoni e potenziali distruttori di un sistema vincente).
La FEO crede in alcuni principi fondamentali e non può abiurarli rinnegando la sua identità. Con il disappunto di molti non baratterà i propri ideali in nome di un non meglio specificato “profitto” e continuerà a battersi per quei principi pluralisti relegati ai margini di una sana vita associativa.
È un “CREDO” forte che non può essere ripudiato. Accantonare i dogmi di uguaglianza e rappresentatività (in nome di che cosa?) costituisce un precedente rovinoso: non ha importanza se la rinuncia avviene nel campo dei diritti civili, dell’apparato statale o soltanto di un settore hobbystico.
La FEO c’è. Chi crede nei valori della rappresentanza, dell’equità e del pluralismo non può far finta di nulla: magari resterà ancora una volta inerte, ma probabilmente proverà un pizzico di vergogna. Vergogna per quello che è successo. Vergogna perché lo si è fatto accadere. Vergogna per il proprio silenzio.
Piero Cortopiani
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Antonio P.
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

Messaggio da Antonio P. »

PER NON DIMENTICARE….. GUARDATE COSA O TROVATO RICORDI…… STIAMO PARLANDO DEL 12/2012


Qualcuno mi sa spiegare la differenza tra la foi e la feo, per poter partecipare alle gare dove bisogna iscriversi?


La FEO è una piccola realtà scissionista dalla FOI, dopo le elezioni federali del 2004, guidata da un piccolo manipolo di allevatori ex FOI, scissionisti per diatribe unicamente politiche. Poichè io sono del parere che l'UNIONE FA LA FORZA, mi auguro che questi nostri Amici (taluni anche molto validi come allevatori) persi per strada solo per questioni politiche, possano al più presto rientrare nella Casa del Padre, cioè nella nostra gloriosa FOI-Onlus, che tutto il Mondo ornitologico ci invidia, sia per organizzazione, capacità tecniche, coesione e gestione sociale.



Egr. sig. …………, ci segnalano che sul suo forum avrebbe descritto la FEO-ONLUS utilizzando alcune imprecisioni terminologiche.



Ferme restando le sue opinioni personali, che tali restano e non commentiamo, ci riferiamo alla seguente frase:
La FEO è una piccola realtà scissionista dalla FOI, dopo le elezioni federali del 2004, guidata da un piccolo manipolo di allevatori ex FOI, scissionisti per diatribe unicamente politiche.
Dando per scontata la sua buona fede dovuta, evidentemente, a scarsità di informazioni e non certo a motivi preconcetti, ci permettiamo di precisare quanto segue:
1) La FEO-ONLUS, legalmente riconosciuta, si è costituita con atto rogato il 27 maggio 2010;
2) Non è “scissionista”, né ha alcuna “diatriba politica” con la FOI con la quale, peraltro, intende attivamente collaborare, per il perseguimento degli obiettivi comuni, all’interno dell’unitaria rappresentanza nazionale costituita dalla COM Italia;
3) Conta più di 2000 associati ed oltre 20 associazioni territoriali;
4) Non è guidata da un “piccolo manipolo di allevatori ex FOI”, ma da un Consiglio Direttivo all’interno del quale gli ex iscritti FOI sono un’esigua minoranza.
Condividendo appieno l’assunto secondo il quale l’UNIONE FA LA FORZA, restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento necessario. Ufficio Stampa FEO-ONLUS



Gentile ……………..,apprezzo le sue doti di marketing e non ho avuto alcuna esitazione a registrarla al nostro forum, pur intuendo le sue reali intenzioni, che ad ogni modo non mi urtano. Del resto in frangenti come questi non serve la censura, molto più proficuo il dialogo che probabilmente appiana le divergenze e consente a ciascuno di farsi delle opinioni ben precise. Io circa la FEO ho notizie diverse da quelle che mi comunica e ritengo che chi me le ha fornite è certamente in buona fede. L'imput costitutivo della FEO scaturì dalle divergenze di politica federale che si concretizzarono nel corso del rinnovo del CDF FOI 2004. I promotori, o comunque alcuni promotori, tra cui mi risulta ……….., della Lista Passignani, dopo la rielezione dell'attuale Presidente Cirmi, non condivisero il democratico verdetto elettorale, uscirono dalla FOI e costituirono una nuova compagine associativa che allora presentava altra denominazione FEO. Del resto tra i maggiori ispiratori ed animatori della FEO oggi troviamo il Sig. ………… che è stato uno strenuo oppositore della dirigenza ……... Anche sul numero degli associati FEO non trovo concordanza con le notizie in mio possesso, ma poco male, è evidente che quando i numeri assurgono a testimonianza di sostanza e peso politico, essi vengono spesso utilizzati in modo piuttosto disinvolto. Lo vediamo in questi giorni con i sondaggi politici propalati dai partiti. Inoltre credo che fare iscritti a 2,00/3,00 euro a tessera, equivalga quasi all'onere per l'acquisto delle vecchie bustine della Panini con le foto dei calciatori. Si fa presto così a creare volume d'acquisto, in evidente concorrenza. Inoltre, sempre i miei informatori si spera bene informati, mi dicono di tessere FEO spesso in doppio con FOI, cioè iscritti FOI che per vendere qualche canarino di più anche in ambito FEO prendono la loro tessera, oppure di iscritti FEO che prendono la tessera FOI, consapevoli di non poter esporre come FEO in Italia, se non alle manifestazioni internazionali, peraltro partecipando e vincendo per il Belgio, essendo la FEO, da quanto ne sappia, una associazione federata della Federazione degli Ornicoltori del Belgio.
La realtà sotto gli occhi di tutti e però la mancata ratifica di iscrizione della FEO alla Com-Italia ed alla Confederazione Ornitologica Mondiale, organismi che di fatto non riconoscono la FEO. Un motivo ci sarà pure, o no? E' evidente che la FEO non può chiedere di affiliarsi come Federazione Italiana, essendo attualmente consociata in Belgio... Comunque ho voluto solo precisare l'informazione in mio possesso. Per il resto mi auguro gentile ……. un riavvicinamento tra FEO e FOI che riporti l'ornitofilia italiana ad una espressione identitaria nazionale ed unitaria mono-associazionistica. Non servono le scissioni allorchè si entra - a torto o a ragione - in conflitto politico con una classe dirigente democraticamente eletta dalla base sociale. Il confronto democratico vorrebbe un'azione interna finalizzata a fare prevalere le proprie ragioni con l'arma del voto e la forza delle argomentazioni onestamente condivise e condivisibili. Se viceversa non si riuscisse, allora ciò è spressione di non condivisione delle proprie posizioni ed occorre avere il coraggio di ritirarsi di buon ordine e di accettare il verdetto popolare. Purtroppo l'italiano è un soggetto individualista che poco persegue il bene comune e che entrato in conflitto dialettico su questioni politiche, piuttosto che ricercare punti in comune per salvare l'unità delle Istituzioni di cui si è parte integrale, preferisce le scissioni e dedicarsi alla cura del proprio orticello. A questa logica individualista della frammentazione non si sottraggono neppure gli uomini dell'Ornitofilia Amatoriale, è quella la chiave ultima di lettura del fenomeno che lei giustifica e rappresenta. Ovviamente ognuno resti nelle sue opinioni, ma mi consenta di esprimere le mie, così come io ho democraticamente consentito a lei di esporre il suo punto di vista, che rispetto ma non condivido. La saluto molto cordialmente. Ovviamente la discussione è aperta, perchè in definitiva il dibattito su fenomeni che investono la nostra vita associativa giova alla democrazia e ad una migliore individuale comprensione dei fatti di cui si scrive, a prescindere dalla propaganda individuale.



Gentile ………………
faremo seguito dettagliatamente alla Sua cortese risposta.
Nel frattempo e un pò estemporaneamente, mi parlerebbe della COM Italia, se la conosce, se sa a cosa serve e sopratutto sappiamo perchè
i padri della COM Mondiale nel 1984 decisero con atto inserito nello Statuto che ogni nazione aderente alla COM dovesse avere avuto una COM Nazionale (COM Italia) che raccogliesse, sotto l'egida della Federazione più rappresentativa per numero e anzianità, tutte quelle nuove realtà che il "pluralismo" e la "concorrenza" avesse potuto far nascere, in un unico Movimento degli Allevatori? Grazie per una Sua eventuale e gentile risposta.



Va bene, al limite attendiamo altri contributi, altrimenti il nostro diviene poi un monologo ripetitivo. A firma sarebbe consentito dal nostro regolamento interno indicare solo cosa si alleva. Mi auguro voglia adeguarsi, mentre potrà inserire in form di registrazione il suo sito preferito. Senza censura alcuna, tranne ovviamente i siti porno, trasgressione che certamente non costituisce il suo caso. Grazie.



Presidente della COM-Italia, se le mie informazioni fossero tuttora aggiornate, perchè più che di politica federale sono uso interessarmi di management di allevamento, razze, selezioni, veterinaria aviare e quant'altro inerente la tecnica, dovrebbe essere Ernesto Barraja, persona che decisamente stimo per rettitudine morale ed indipendenza di giudizi.
Per cui le ho detto tutto, a prescindere dai particolari spiccioli che evidentemente non conosco. So per certo che Ernesto se vedesse qualcosa di storto intorno a sè, non esiterebbe un attimo a dare le dimissioni. Quindi non ho motivo di sospetto nei confronti della Istituzione che presiede. Ciò che vi rimprovero non è avere avuto delle posizioni politiche alternative alla dirigenza in seno alla FOI, ma essere andati via, invece di far valere le vostre posizioni con metodo democratico, accettando anche l'eventuale sconfitta. Caro Cotti, tutti noi che abbiamo militato per anni in FOI abbiamo saputo accettare vittorie e sconfitte. Fa parte del gioco democratico di confronto all'interno di ogni associazione, la cui vita sociale sia disciplinata da uno Statuto. Io recentemento ho sortito un successo, vedermi riconosciuto ufficialmente e finanziato il 1° Convegno Sanitario FOI-Onlus di Barletta. In passato ho anche saputo accettare, in silenzio e nell'obbedienza, qualche comportamento sconveniente e non corretto nei miei riguardi. Si ricorda l'incarico di vice direttore di Italia Ornitologica che sarebbe stato attribuito a me ed a ……………………………. dopo le elezioni del 2004 e poi si dissolse improvvisamente come neve al sole, subito dopo il post-elezioni? E che avremmo dovuto fare se non ubbidire? Era un impegno di volontariato, non ci avrebbe comportato alcun vantaggio materiale. Se il Presidente aveva deciso così, in quanto espressione democratica dell'apparato sociale FOI, noi dovevamo obbedire. La disciplina di associazione deve sposarsi con l'elettività delle cariche sociali. Se dopo elette le cariche dirigenti, parte della base iniziasse a contestarle, sarebbe l'anarchia. Il gioco democratico va accettato a priori e poi rispettato a prescindere dal gradimento dei risultati, che inevitabilmente vedranno vincitori e perdenti. Ad ogni modo lei forse non sa che nel 2004 fui contattato da ……………… che mi fece delle avances auspicanti il mio passaggio in AOE. Fu una telefonata molto cortese e cordiale, ma ribadii la mia assoluta ed imperitura fedeltà alla Federazione Ornicoltori Italiani. La saluto ………….., come vede il confronto tra noi è antico, ma le posizioni restano immutevoli. P.S. Scusami per il lei, vedo che mi dai del tu e va più che bene darci del tu tra colleghi d'hobby!




Il Sig. ……. dovrebbe provare a spiegarci perchè un allevatore dovrebbe preferire la tessera FEO alla FOI, ovviamente non per la spesa equivalente ad un pacchetto di patatine fritte. Ma poi mostre, servizi, editoria. Nulla?




In data odierna sono state inviate alla COM Italia le raccomandate con R.R. con la seconda richiesta di adesione. noi non possiamo assolutamente paragonarci alla FOI, ne essere una sua nemesi. La federazione di riferimento in Italia nata nel lontano 1949 IL 15 Dicembre 1949 la federazione ottenne, con Decreto n°1166 del Presidente della repubblica Italiana, …………………., del 15-12-1949 (Gazzetta Ufficiale in data 1° Aprile 1950 n. 77, pag.979), il riconoscimento giuridico) ha maturato nel corso dei decenni trascorsi l'esperienza necessaria per essere una grande e forte struttura che raccoglie quasi 18.000 iscritti. Pertanto non ho contapposizioni per cui da due trincee io devo fare guerra. E' nata una piccola Federazione che non ha più niente a che vedere con la prima AOE ( la cronistoria del sig Chieppa è lacunosa e non esatta ma oramai non ha importanza rispiegare di nuovo tutto) sono 2000 iscritti che a termine di statuto chiedono solo l'ingresso nella COM Italia rispettosi del suo statuto e con la consapevolezza di poter dare il proprio contributo a rendere più grande, visibile una struttura ch forse molti non conoscevano nemmeno. Come organo federale editiamo trimestralmente la nostra Ornieuropa in formato PDF per i soli soci, non avendo ncora la possibilità economica di editarla a mezzo stampa, è un modo comunque che ha dato buoni risultati ed è stata apprezzata. In questi giorni si sta organizzando la sezione Giudici FEO e per l'anno prossimo sono previste tre mostre, poche ovviamente ma per noi al momento sufficenti. Spero almeno di averle dato un piccolo quadro generale della situazione. Ovviamente chi è iscritto alla FOI è bene che rimanga iscritto alla grande Federazione, da noi c'è tutto da fare, da creare da assemblare, possiamo paragonare la FEO ad un piccolo laboratorio di idee. Tutti i suoi iscritti hanno una cosa in comune l'idea che ci voglia concorrenza e pluralismo per fare ancora più grande il nostro Movimento degli ornitofili Italiani una cordiale serata a tutti.




Come pretende ……………. di ottenere l'affiliazione alla COM-Italia, se la sua "federazione" altro non è che una sigla associativa affiliata alla Federazione degli ornitocoltori belgi???? In realtà, vede, avete sbagliato tutto. Ed a naso le dico cosa. La sua "Federazione" sarebbe stata affiliabile alle COM se fosse nata come Federazione Italiana che pian pianino aveva tirato sù un parco soci, un parco giudici qualificato e non solo sulla carta, delle Commissioni Tecniche autonome, un calendario di mostre svolte in proprio. Fatto questo, e con numeri congrui e non fittizi, credo sarebbe stato difficile non riconoscervi. Ed invece siete partiti con il piede sbagliato e da veri ingenui. L'affiliazione in Belgio per poi spacciarsi Federazione Italiana e pretendere di essere riconosciuti tali, è una scorciatoia deprecabile ed anche un pò risibile, che vi siete messi sul collo come una mannaia. E bene fa la COM-Italia a non riconoscervi. Semmai dovreste chiedere il riconoscimento alla COM-Belgio. Ma come si può pianificare un percorso all'estero e poi pretendere con questo escamotage di essere riconosciuti in Italia, membri della COM-Italia? Si rende conto dell'equivoco in cui siete incorsi? E poi un altro autogol è fare le tessere a 2,00€, in evidente e scorretta concorrenza con la FOI. Non è serio ed urta comprensibilmente la FOI. Inoltre mi chiedo come facciate a mantenere in piedi una struttura con un piccolissimo ed insignificante obolo dei soci. O la struttura di fatto non esiste - come sostengono in molti bene informati - oppure avete dei finanziamenti occulti, probabilmente da un partito politico, visto che difficilmente un privato che non fosse un improbabile magnate mecenate, offrirebbe tanto per l'ornitologia...




Vorrei intervenire nella discussione, portando la mia personale esperienza di persona iscritta alla FEO. La mia scelta di iscrivermi per l'anno 2012, che sto pensando di NON rinnovare (per motivi miei personali, cioè ho tanta artrite nelle mani che tanto non riesco ad anellare comunque...), era dovuta principalmente al motivo ECONOMICO. In pratica, l'iscrizione alla FEO + n anelli mi costava quasi la metà della stessa iscrizione alla FOI, e, dato che io, per ora, non intendo esporre, tanto mi bastava. Purtroppo ho constatato diverse cose che mi hanno spinto a pensarla in maniera un po' diversa, ad esempio ho potuto assistere ad una sola mostra FEO, la mostra di S.Polo d'Enza che, sebbene molto ben organizzata e pubblicizzata, era davvero molto piccola. Ovvio, non è colpa di nessuno, l'Associazione NASCE piccola, poi crescerà, però, se si vuole entrare in possesso di buoni soggetti, bisogna sempre pagare il Biglietto FOI per entrare in una Mostra ben costituita e vedere molta scelta di soggetti.
Il Forum della FEO da un lato rispecchia il rigore scientifico che la FEO si è data, confermato dai pur ottimi "Quaderni di Ornieuropa" e dalle pubblicazione che diffonde, oltre che da una Biblioteca online di libri e materiale storico, purtroppo sempre "under construction". Dall'altro lato il sospetto di un'anima politicizzata lo si respira, o lo si tocca con mano, leggendo i Post del Forum stesso. Una delle preoccupazioni costanti del sito è la propaganda a favore delle Leggi vigenti contro la cattura, cosa encomiabile, quando non diventa un banale leit-motiv, e purtroppo talvolta gli scriventi appaiono pedanti in tal senso.
Ho tentato anche di mandare loro del materiale, ma purtroppo non sono riuscito evidentemente ad inviarlo, e subito dopo ho avuto una delle peggiori crisi della mia vita, quindi non so dire se lo abbiano visionato, ma questo depone sempre a favore della impostazione scientifica e didattica del sito FEO, dato che la richiesta c'è stata. Sarebbe auspicabile che si venisse ad un accordo tra le due Associazioni FOI e FEO, addirittura non capisco perché uno possa circolare con l'automobile assicurata da mille diverse Assicurazioni e non si possa esporre in una qualunque delle due Associazioni, tanto un anello è un anello, nessuno crede che Nostro Signore sia morto di freddo ai piedi... Per contro, la FOI continua ad avere sapore di carrozzone e costi da spedizione polare, e forse sarebbero meglio diete dimagranti, anche perché si fatica ad organizzare corsi per giudici (non dico che non se ne facciano più, ma mi sembra che gli entusiasmi siano dietro le spalle), e tutte le piccole mostre locali sono memoria antica, ricordo quando a Parma, oltre alla mostra principale, si tenevano anche le mostre di Fornovo, Borgotaro, Fidenza, Salsomaggiore, Colorno e qualche volta Traversetolo o Langhirano. Come la FOI, comunque, non è un mostro, così mi pare che nemmeno la FEO sia un nemico. Hanno difetti di gioventù, e io non manco mai di punzecchiarli sul loro Forum (vero?), ma chi non ne ha avuti?




Date per certo che sotto qualunque presidenza FOI e COM, la FEO non sarà mai riconosciuta. Perchè a parte che al momento non gode di una effettiva organizzazione, risulta apolide, con quel nome di "Federzione Ornitologica Europea".
Quell'"Europea" suscita malumori in molte federazioni europee, perchè si pone come polo di aggregazione continentale, quindi nomenclatura predisposta idealmente a fare da "asso piglia tutto". E questo urta tutti, unitamente a quote di iscrizione che non potrebbero ripagare le spese di una federazione nazionale realmente esistente su base territoriale, quindi in evidente e sleale concorrenza. So per certo da notizie assunte in via informale, che sono diverse le federazioni europee riconosciute, ostili ad un riconoscimento COM di una sigla anonima, omnicomprensiva e priva di un evidente e palese riferimento di rappresentatività nazionale, nella fattispecie italiana. A questo punto quelli della FEO avrebbero due alternative: 1) promuovere un tavolo di concertazione con la FOI per concordare e trattare la riconfluenza nell'unica federazione ornitologica italiana oggi esistente. 2) cambiare nome, introducendo il termine Italia o Italiana, unitamente ad una congrua opera di costruzione di una Federazione nazionale reale e non fittizia per articolazione territoriale e numero di iscritti. Una Federazione che non sia concorrenziale a FOI (le attuali quote di iscrizione costituiscono una precisa volontà di concorrenza prevaricatrice), bensì complementare e sinergica. Ad ogni modo a me sembra percorribile dai signori dell'attuale FEO solo la prima ipotesi, a condizioni che il CDF FOI sia disponibile al dialogo ed a creare un tavolo di concertazione nazionale per promuovere la riconfluenza dei soci scissionisti nella Federazione di fuoriuscita. Auguri ………….., mi auguro di ritrovarla presto in casacca FOI. Mi creda, da buon giornalista che ha assunto delle impressioni in giro, non avete alternative, ma la colpa è solo vostra e non della FOI. Il problema non si esaurisce alla FOI...




Grazie Dott. …….. per gli auguri che contraccambio in vista anche dei prossimi campionati Mondiali che si svolgeranno a Bari e che saranno sicuramente una grande manifestazione.
Torno a ripeterle che fa comunque confusione tra AOE (2007-2009) nata da un'idea di ……………. e la FEO che riunisce Associazioni nate sul territorio tra cui anche l'Associazione Ornitologica Europea (AOE)e che è diretta da persone che non hanno mai avuto problemi con la FOI ne si sono mai iscritti a quella Federazione: Dott………..Presidente, Dott. ……… V.Presidente e Dott.ssa …………. v:Presidente, persone affabili e pronte sempre e comunque a dialogare e aiutare. Spero che su questo argomento e sulla questione che siamo allevatori che prendono anelli in Belgio si sia fatta chiarezza, noi abbiamo i nostri anelli (FEO) e sono riconosciuti sia dal Corpo Forestale dello Stato e sia dalle varie province in Italia.
Poi mi permetta una breve osservazione di strategia di comunicazione:
Lei scrive qui siamo in ambiente "filoFOI", ma il Suo è il portale Italiano Dell'Ornitofilia, a mio modesto parere non dovrebbe scriverlo perchè "ghettizza" chi non è filo FOI che potrebbe comunque portare dei buoni contributi al suo Forum a al "Movimento Italiano deglli allevatori", ovviamente è un parere personale. Sempre a mio parere pesonale una grande apertura farà aumentare anche il numero degli iscritti al suo Forum che è da anni sulla scena.
Che poi la nostra denominazione (FEO) susciti malumorI in europa non mi pare una cosa vera, ho parlato sia con Bernardino Yves Valero (Spagna) sia con amici belgi dell'AOB e sia con i segretario della COM Mondiale e non mi pare ci sia nulla contro la nostra denominazione.
Se ci fosse stata credo lo avrebbero detto, teniamo buoni rapporti con moLti dirigenti della COM mondiale. Per ultimo una piccola precisazionE, noi non vogliamo entrare nella COM Italia per simpatia o non entrare per antipatia, noi stiamo seguendo l'iter della richiesta di affiliazione seguendo i REGOLAMENTI COM e COM Italia, credo che tu capisca che i Regolamenti vanno applicati e eseguiti non in base alle antipatie o alle opportunità ma in bse a quello che dicono.




…………. la ringrazio per il titolo di "dottore" ma mi spiace deluderla, non mi compete, domani non si sa, sono ancora in corsa per quello. Studiare da adulti pare serva come deterrente alle patologie neurodegenerative della senescenza. Vediamo se casomai fosse vero... La ringrazio per la sua offerta di cooperazione. Sul piano umano non censureremo mai nessuno che venisse qui a scrivere di allevamento ed ornitofilia, ma non tollereremo la pubblicità. Come sa ………., io sono legato alla FOI da quasi 30 anni di militanza, avendo iniziato ad esserne tesserato poco più che ventenne. Sono stato per tanti anni in Comitato di Redazione della rivista Italia Ornitologica, poi in Comitato Tecnico Scientifico. Non sarà un mistero per lei sapere che mi reputo amico dell'attuale Presidente Nazionale …….., persona che stimo e sosterrò sino a quanto sarà sua intenzione continuare a dirigere - sempre magistralmente come ha fatto sino ad oggi - la FOI. Inoltre sono tesserato alla AOP-Bari e per tanti anni ………. - attuale vicepresidente nazionale FOI - è stato il nostro presidente di associazione a Bari. Quindi non credo faccia scandalo un Portale Italiano dell'Ornitofilia filo-FOI, perchè sono i suoi soci, i soci FOI, tra alti e bassi fisiologici di utenza, che lo hanno creato e lo tengono in vita da ben 11 anni. Io ho delle idee e spero vengano rispettate, come posso rispettare le sue. Per il resto chiunque può venire a porci quesiti di tecnica, selezione ed allevamento. Chi volesse può postare a beneficio di altri e sviluppare da noi vincoli e rapporti conviviali con gli altri utenti della community, ma non venire a fare pubblicità alla FEO, come del resto non mi risulta che i soci FOI quotidianamente sviluppino in forum messaggi pubblicitari della nostra Federazione.
Comunque la saluto, è stato piacevole l'incontro, ed ovviamente ognuno di noi resta nelle sue posizioni. Per me è stata occasione di approfondimento. Come vede il dialogo pacato, privo di toni eccessivi e manifestazioni aggressive, qui è sempre ben tollerato e direi ricercato.
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

Messaggio da Amante pappagalli »

Ora FOI e FOASI sono che mangiano nella stessa zuppiera, poi agli occhi degli allevatori si fanno la pipì in faccia, facendo le lagrime di coccodrilli, ma vorrei sottolinerare che il vero problema e che in questa Italietta gli appassionati come spesso con ironia da alcuni vengono appellati sono da compatire come illusi sognatori. Questi esseri sanno solo creare ostacoli, fastidi o inbarazzima considerando che c’è la libertà di pensiero che generalmente l’intellettuale rivendica, si sa che è solo una questione di tempo. Il potere, sotto qualunque forma, non a mai amato, i filosofi che spesso finiscono per essere taciati, occorre DIALOGO COME HA SEMPRE FATTO LA F.E.O. O. che sono sempre stati APERTI al DIALOGO. Ma altri NO. E hanno sempre lavorato per la crescita dell'ornitofilia.......... Ricordo a questi PAGLIACCI che la FEO attende con i relativi iscritti UNA RISPOSTA VERA, ma non variando lo statuto COME AVETE FATTO!!!!!!!! Bay bay……
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Gigi
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

Messaggio da Gigi »

Si sono cose che sappiamo bene, almeno io le so. Loro sanno solo gettare quotidianamente il proprio veleno addosso al mondo dell’ornitofilia, ma questo significa condannare a morte interiore se stessi, togliendo agli altri (come noi) lo spazio di espressione……
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Anna
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

Messaggio da Anna »

Ma, o letto con molto interesse, diciamo che per capirlo non bisogna essere dei grandi esperti o grandi geni. Come allevatrice appassionata spesso mi chiedo, ma tutti questi esperti di ornitofilia, non se lo chiedono dove sta andando a finire l’ornitofilia? Sperano forse di ottenere una buona ornitofilia da babbo natale? Ma mi facciano il piacere……
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Inghese
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

Messaggio da Inghese »

Truths are broader than science, what comes from science is always true, but what is true does not come only from science. Truth in other words, it is greater than accuracy and also good, justice, beauty. For this reason, contact with such fullness of truth generates a vitality called EROICO FIRORE. And to think that there are still those who claim that the truth does not exist......
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Haemorhous Mexicanus
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

Messaggio da Haemorhous Mexicanus »

E si, purtroppo al giorno di oggi la saggezza è relegata in un cantuccio oscuro del nostro animo in modo tale da dare disturbo il meno possibile, ( ma devo dire grazie alla FEO) è con sciatta saggetta pensiamo pure a dire che queste sono cose di allevatori esperti, disprezzando quelle vette a cui l’umanità può giungere ma alle quali sembra ormai aver da tempo rinunciato. E i risultati sono tristemente, sotto gli occhi di tutti. Io sono con la FEO.
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Appassionato
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Re: PER NON DIMENTICARE.....

Messaggio da Appassionato »

hahahaha sembra proprio che per alcuni di queste persone, contino solo i numeri senza considerare mai che dietro i numeri c’è la vita vera e tanti problemi reali di questo hobby che anno distrutto…..
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