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Oggetto: Richiesta di affiliazione diretta ai sensi dell’art. 8 del Regolamento interno COM.

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Antonio P.
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Oggetto: Richiesta di affiliazione diretta ai sensi dell’art. 8 del Regolamento interno COM.

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Tutto ciò per non dimenticare…..

GUARDATE COSA O TROVATO, RICORDI……


Au Comité Directeur C.O.M.
Presidente COM
Geom. Salvatore Cirmi
c/o FOI Onlus - Via Caorsana 94
Loc. Le Mose 29100 – Piacenza

Président Général adjoint
Bernardino YEVES VALERO
Urb. Majadaverde, 21
E - 03110 MUCHAMIEL - ALICANTE - Espagne
Secrétaire Général (General Secretary)
Constant A. Van Santen
Mandenmakerslaan 31
3454 DE MEERN - Holland
Secrétaire Général adjoint (Assistant Secretary)
Carlos Fernando RAMÔA
Rua da Vila Velha, 45
P – 4490-555 PÓVOA DE VARZIM - Portugal

Oggetto: Richiesta di affiliazione diretta ai sensi dell’art. 8 del Regolamento interno COM.
Spett.le Comitato Direttivo,
la scrivente Federazione Europea Ornitofili-Onlus (FEO- ONLUS) si è vista “refuser d’appartenir a l’entitè nationale” con nota della COM Italia del 16 luglio 2012.
Per tale motivo chiede, come previsto dall’art. 8 del Regolamento interno COM, di essere affiliata alla COM “a titre exceptionel et ce dans l’attente d’une normalisation rapide de sa situation”.
La documentazione relativa alla costituzione della scrivente federazione è già in possesso di codesta Confederazione.
La FEO-OLUS, al momento, annovera oltre 2.000 iscritti e 21 associazioni aderenti.
Si dichiara inoltre sin d’ora la disponibilità all’assunzione di tutte le obbligazioni in ordine all’affiliazione.
La presente viene redatta in lingua francese in quanto, ai sensi dell’articolo 2 dello Statuto COM “la langue francaise est la langue officielle utilisè au sein de la confederation”.
Nella certezza di una positiva e celere risposta, si porgono cordiali saluti.
Parma, 25/01/2013 Il Presidente
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Antonio P.
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Re: Oggetto: Richiesta di affiliazione diretta ai sensi dell’art. 8 del Regolamento interno COM.

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lettera di rimostranze e successiva lettera della COM

A seguito della seguente lettera di rimostranze:

"Oggetto: Richiesta di affiliazione diretta ai sensi dell’art. 8 del Regolamento COM.

Riferimento alla nota del 16 marzo 2012 (allegata).

Spett.le Segretario Generale, Spett.le Comitato Direttivo,

corre l’obbligo di osservare che la richiesta di affiliazione della scrivente Federazione Europea Ornitofili - Onlus (FEO - Onlus) è stata avanzata ai sensi dell’articolo 8del Regolamento COM e non ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto COM.

Queste, infatti, sono le norme:

- Articolo 8 dello Statuto: “Admission des pays-membres - Les demandes d’admission doivent être adressées au Comité Directeur de la COM via le Président Général ou le Secrétaire Général.
Le Comité Directeur soumet les demandes d’affiliation, pour ratification, au Congrès statutair.

- Articolo 8 del regolamento: “Dans le cas où une organisation d’un pays-membre se verrait refuser d’appartenir à l’entité nationale, elle aurait la possibilité, à titre exceptionnel, et pour une durée d’un an, de s’affilier directement à la COM, et ce dans l’attente d’une normalisation rapide de sa situation.
Pendant ce temps, elle sera soumise aux mêmes obligations (cotisations notamment) que les autres structures nationales membres de l’entité nationale”.

È di tutta evidenza che la sottoscritta non ha chiesto l’affiliazione quale stato membro, ma perché le è stata resa impossibile l’entrata nell’entità nazionale, come comprovato dalle 4 raccomandate inviate alla COM Italia (portate a conoscenza di tutti i destinatari della presente) rimaste senza risposta. Alla stessa COM Italia, peraltro, sono state altresì indirizzate tutte le comunicazioni intercorse con la COM.

Poiché il silenzio-rifiuto opposto dalla COM Italia, oltre che risultare in netto contrasto con le disposizioni dell’articolo 7 dello Statuto COM (“Les organisations ou unions devront être organisées en accord avec leur législation nationale pour accepter l’affiliation de toutes autres structures nationales (à caractères fédéral, confédéral ou d’unions) de leur pays aux fins de former ensemble une seule entité qui portera alors le nom de “paysmembre” ou d’ “entité nationale” représentant la COM”), configura l’ipotesi prevista dall’articolo 8 del Regolamento, non si ravvisano impedimenti legali all’applicazione della menzionata disposizione che nasce proprio per far fronte a situazioni come quella descritta.

Tutto ciò premesso, si ribadisce la richiesta di affiliazione, a titolo eccezionale, in previsione di una rapida normalizzazione della situazione, con l’invito ad inserire la domanda all’ordine del giorno della prossima riunione.

Nella certezza che la comunicazione in riferimento sia dovuta ad un fraintendimento e non siano necessarie ulteriori azioni, si porgono distinti saluti".

Abbiamo ricevuto la seguente comunicazione:

"(...) I confirm that we have received your mail with annex.
Of course we will put your letter on the agenda of the CD COM. When you have an English version of your letter (and problems) available for me I will be very pleased.
Your mail is also send to Mr. Milheiro and to the new mailbox of Mr. Yeves.
Thanks very much,
Constant van Santen,
Hon. Secretary General"

Ovviamente è già stato provveduto all'invio della versione in inglese oltre a quella in francese.

Speriamo vivamente che non si tratti di una mera manovra dilatoria.

Il C.D. FEO-ONLUS
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Re: Oggetto: Richiesta di affiliazione diretta ai sensi dell’art. 8 del Regolamento interno COM.

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Inviata richiesta affiliazione alla COM Italia

Dopo mesi e mesi di silenzio la COM Italia ha finalmente riscontrato le nostre reiterate richieste comunicandoci la documentazione da produrre per l’ingresso in tale federazione di secondo livello.

Purtroppo non ci ha inviato il suo statuto, ma con qualche difficoltà – visto che non risulta pubblicato da nessuna parte – siamo riusciti a reperirne una copia ufficiosa.

Ebbene, siamo lieti di annunciare che in data odierna, dopo aver provveduto ad ottenere la certificazione notarile necessaria, abbiamo trasmesso (con raccomandata a/r n° 13173608306-7) gli atti richiesti per l’iscrizione.

Ora restiamo in fiduciosa attesa di una risposta che speriamo sia – una volta tanto – tempestiva.

Il Consiglio direttivo FEO-ONLUS

Parma 20 giugno 2012
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Antonio P.
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Re: Oggetto: Richiesta di affiliazione diretta ai sensi dell’art. 8 del Regolamento interno COM.

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L’IMPUDENZA DELLA FEO


Il 12 giugno 2013 è la data in cui la COM Italia, a firma del suo Presidente pro-tempore, respinge nuovamente la richiesta di affiliazione della FEO.
Una data che chiunque creda nel valore dei principi rappresentativi e pluralisti ricorderà con un certo senso di disagio, quasi di nausea.
Una data per la quale soltanto chi è pervaso da odio viscerale verso - non ciò che la FEO è, ma - ciò che la FEO rappresenta si sentirà di gioire.
Una data che seppellisce in una tomba senza nome i principi fondanti del pluralismo e della certezza delle regole.
Non una sconfitta della FEO, ma una debacle del pluralismo del movimento degli allevatori italiani e delle tanto sbandierate finalità e scopi di COM Italia e COM.
È doveroso un requiem: lo spirito che avrebbe dovuto pervadere la COM Italia è morto. È stato fucilato alla schiena in nome della difesa del particolarismo e delle posizioni acquisite ed autoimposte.
Sono triste per l’accaduto. E ancor più triste perché sia accaduto.
Prendo atto che la COM Italia, che rappresenta l’Italia a livello internazionale, è un’associazione privata, fatta da privati e per scopi privati: altro che strumento di “raccordo tra ornitologia italiana e COM”!
Ma sono anche incazzato per come è stato agito. Per l’arroganza del comportamento. Per il senso di onnipotenza che traspare da un operare dentro e fuori degli schemi senza alcuna remora. Per il silenzio della massa degli allevatori che le questioni di principio le relega ad un angolino della mente.
La FEO è stata più volte tacciata di soffrire di un complesso di persecuzione: chi non perde occasione per ventilare tale congettura, lo fa in modo talmente subdolo che molte anime semplici gli attribuiscono un fondo di verità. Addirittura le sacrosante segnalazioni di regole opportunamente modificate in corso d’opera oppure inventate di sana pianta al momento giusto vengono ribaltate di significato facendole diventare assurde lamentele o provocazioni polemiche.
Certo, è più facile pensare ad artifizi da parte della FEO, piuttosto che credere ad un sistematico disegno sotteso alla volontà di impedire alla FEO di ottenere quanto le dovrebbe essere consentito.
La FEO sapeva che lo statuto della COM Italia è redatto in modo tale da permettere interpretazioni ad uso e consumo di chi la egemonizza. È sufficiente leggere i commentari, articolo per articolo, all’uopo predisposti e diffusi in tempi non sospetti:
(Art. 1) «(…) corre l’obbligo di evidenziare come la COM mondiale si preoccupi di mettere in evidenza la necessità che tutte le federazioni nazionali devono essere rappresentate all’interno delle COM nazionali. L’imposizione di limitazioni o di valutazioni di merito risultano quindi estranee allo spirito della norma statutaria internazionale».
(Art. 6) «Questo articolo chiarisce in modo netto gli scopi principali della COM Italia, ovvero essere il trait d’union tra gli allevatori italiani (tutti) e l’organizzazione internazionale mediante:
1) Il sostegno degli interessi delle Federazioni italiane (tutte);
2) L’intermediazione tra la COM mondiale e l’ornitologia italiana (tutta).
Ne consegue che, se la COM Italia non persegue tali scopi o abdica al suo ruolo di coordinamento super partes, non ha alcuna funzione utile».
(Art. 7) «Vengono elencate le “federazioni fondatrici”. E’ agevole osservare che le ultime 3 rappresentino esclusivamente branche specialistiche, molto spesso con esigenze e finalità differenti da quelle degli allevatori cui ognuno di noi è abituato a pensare.
A maggior specificazione, si riporta l’art. 3, comma 1.bis, dello statuto della F.C.I.: “Le attività di utilità sociale svolte dalla F.C.I. sono tese al miglioramento della vita della collettività, all’attività sociale di aggregazione espletata nel settore socioeducativo, del tempo libero e nell’attività ricreativa e sportiva colombofila (gare di colombi viaggiatori) a favore di associati e di terzi».
(Art. 8) «L’aspirante affiliata deve essere composta “da almeno 20 associazioni (…) dislocate almeno una per regione”: anche a colpo d’occhio si rileva la funzione di “contenimento” operata dalla norma. Le Regioni italiane sono 20 ed è quindi necessario che la “nuova” federazione possa contare su almeno un’associazione presente in ognuna di esse … e ciò a prescindere dall’estensione territoriale della regione, dalla sua popolazione o, soprattutto, dal numero di allevatori presenti. Nulla da dire, è un criterio – dal nostro punto di vista assurdo, ma evidentemente per altri no – che pone sullo stesso piano ogni regione: in fin dei conti che differenza c’è, ad esempio, tra la Valle d’Aosta e la Sicilia o tra la Lombardia ed il Molise per il Movimento Allevatori?
Se tutte le altre Federazioni ad oggi affiliate soddisfino tale requisito (ad osservare i relativi siti web, no; ma si tratta di dati non opponibili) è un dubbio lecito, tuttavia – a stretti termini di diritto – tale condizione parrebbe richiesta soltanto per le nuove adesioni. Mentre non sussisterebbe alcuna obbligatorietà per le organizzazioni già presenti. Situazione probabilmente corretta sotto il profilo della legittimità, ma in punto di merito? Può definirsi equa ed imparziale?»
(Art. 11) «È quasi automatico chiedersi se la COM Italia si occupa veramente di questioni che interessano l’intera “ornitologia italiana” oppure se le problematiche vengono affrontate e dirente su altri tavoli: in entrambi i casi si mette in luce il ruolo secondario che, in sostanza se non in forma, viene attribuito all’organismo».
(Art. 13) «Un cenno particolare merita tuttavia la lettera b) dell’articolo: si tratta di un disposto che, ad una veloce lettura, potrebbe essere considerato di mero stile; in realtà ha una portata nodale perché sembra introdurre i seguenti principi:
1) l’ingresso di una nuova federazione, che abbia i requisiti statutariamente previsti, deve essere “autorizzato”;
2) l’autorizzazione può avvenire soltanto a seguito di espressione favorevole della maggioranza assoluta dei componenti del C.D.;
3) per quanto sopra sussisterebbe una discrezionalità soggettiva di ogni Consigliere ben superiore al controllo di legittimità delle condizioni poste dall’articolo 8.
Ma è pensabile che, se una richiedente adempie agli oneri prescritti, vi sia qualcuno che voti sfavorevolmente alla sua domanda di affiliazione?
Anche ad un profano non può sfuggire che, qualora si propendesse per l’estremizzata interpretazione di cui sopra, il possesso dei requisiti potrebbe essere vanificato senza necessità di fornire alcuna giustificazione: il tutto in palese contrasto con la menzionata previsione dello Statuto della COM mondiale (“Le organizzazioni o le unioni devono essere organizzate in conformità alla loro legislazione nazionale per accettare l’affiliazione di tutte le altre strutture nazionali (a carattere federale, confederale o di unione) dei loro paesi allo scopo di formare insieme una sola entità (…)”)».
Tutto era stato previsto. Tutto era stato annunciato. In tempi non sospetti: già dal 27 febbraio 2013. Senza necessità di interventi di Soloni che evidenziano la liceità di ciò che “può essere fatto” omettendo di dire che “non è un obbligo farlo”.
Bene, caro allevatore qualunquista, continua a pensare al tuo orticello, ad accettare supinamente ogni decisione che ti viene imposta, a credere ciò che ti viene raccontato ribaltando le frittate, sopravvivi tranquillamente e lascia che vi sia chi pensa per te, che pensa al “tuo” bene: perché tu, anima candida, non sai che cosa è meglio per te.
Ora va tutto bene (?), i treni arrivano e partono in orario, se la FEO entrasse in COM Italia, chissà che succederebbe! Magari romperebbe ancor più i santissimi per invocare regole certe e uguali per tutti, per chiedere una rappresentanza proporzionale, per sollecitare un’effettiva indipendenza dell’organizzazione da ingerenze indebite. Tutte cose altamente deleterie!
Tutte cose che si riuniscono sotto un’unica definizione: democratica libertà di espressione. Scusate se è poco. Ma quanto abusiamo di questi termini!
Superiamo tali concetti ormai obsoleti. Siamo tutti d’accordo? Perfetto. Allora venga detto chiaramente che la COM Italia esiste soltanto come una facciata e che non ha il compito di unificare le realtà ornitologiche nazionali. Venga detto chiaramente che la sua utilità è puramente “economica” per salvaguardare rendite di posizione consolidate nel tempo. Venga detto chiaramente che è soltanto un bastione a guardia di un sistema che è considerato giusto ed immutabile. Perché un’associazione privata tra privati altro non è. Con tanti saluti all’unitarietà del movimento ornitofilo nazionale.
Credevo che la passione ornitologica non si misurasse in termini di mostre, introito da iscrizioni e da anellini. Pensavo che contassero i sentimenti, la comunanza di intenti, gli scopi finali seppur nella differenza delle idee e della modalità di perseguirli. Ritenevo che le proposte costruttive potessero essere esaminate, magari anche respinte, ma dopo un minimo di riflessione.
Invece no.
Il CD della FOI esamina la domanda della FEO per l’ammissione in COM Italia? E chi gliel’ha data quella domanda? E per quanto tempo è stata tenuta in un cassetto? Addirittura dispone la richiesta di documentazione … qualche persona “normale” si è indignata o ha fatto rimostranze?
Che importanza avrebbe? La COM Italia ha respinto la richiesta. Punto.
L’ha respinta legittimamente perché un’associazione privata fa come crede. I fondatori sono una cosa e gli aspiranti all’ingresso un’altra. Potrebbe anche essere richiesto il requisito di un’altezza media dei soci di un metro e 90, capelli biondi lunghi alle spalle ed occhi rigorosamente azzurri. Non serve che lo statuto non lo contempli (anche se può essere cambiato all’occorrenza). Tutto corretto. Tutto normale per la maggioranza degli allevatori (tranne che per quegli sciamannati della FEO che osano indignarsi per comportamenti così puri e cristallini e quindi sono contestatori, piagnoni e potenziali distruttori di un sistema vincente).
La FEO crede in alcuni principi fondamentali e non può abiurarli rinnegando la sua identità. Con il disappunto di molti non baratterà i propri ideali in nome di un non meglio specificato “profitto” e continuerà a battersi per quei principi pluralisti relegati ai margini di una sana vita associativa.
È un “CREDO” forte che non può essere ripudiato. Accantonare i dogmi di uguaglianza e rappresentatività (in nome di che cosa?) costituisce un precedente rovinoso: non ha importanza se la rinuncia avviene nel campo dei diritti civili, dell’apparato statale o soltanto di un settore hobbystico.
La FEO c’è. Chi crede nei valori della rappresentanza, dell’equità e del pluralismo non può far finta di nulla: magari resterà ancora una volta inerte, ma probabilmente proverà un pizzico di vergogna. Vergogna per quello che è successo. Vergogna perché lo si è fatto accadere. Vergogna per il proprio silenzio.
Piero Cortopiani
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