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Diamante africano
Moderatori: Ondulato, Mario.dg83, Antonio P., GiuseppeMicali, MARIO 51
Re: Diamante africano
Il diamante africano sporopipes frontalis (Daudin 1802) In cattività (il primo caso di riproduzione, cfr. Orlando 1959, parrebbe essere avvenuto in Inghil¬terra nel 1907) il mantenimento non desta particolari preoccupazioni ed i soggetti, se bene ali-mentati e convenientemente alloggiati (indispensabile non lasciarli all’aperto nei mesi invernali) vivono per diversi anni (Soderberg 1963). Il loro allevamento è poco praticato (meno rari i casi di riproduzione captiva di Sporopipes squa¬mifrons) oltreché per la difficoltà a reperire i soggetti di cui non pare esistere disponibilità sul mercato forse anche per la pressoché totale assenza di dimorfismo sessuale (in entrambe le specie) che fa si che difficilmente si possano assortire delle vere coppie. Unico elemento certo per il sessaggio (Rutgers 1964) è il sottile canto emesso dal maschio e forse, nel caso di Sporopipes squamifrons, una colorazione leggermente più pallida nella femmina della zona attorno al becco e le due striature verticali, ai lati della gola, più strette. I due soggetti in mio possesso, gentilmente regalatimi dall’amico Boscato nel 1980,vengono mantenuti fornendo loro un buon misto per esotici, alcune larve di tarma della farina di cui asportano la testa e, di tanto in tanto, qualche foglia d’insalata, meglio se selvatica. Sempre presente l’osso di seppia e ad ogni cambio di sabbia una cucchiaiata di sali minerali misti a grit. Alloggiati in una volieretta di cm 120 x 60 x 60 non hanno mai manifestato sintomi riproduttivi e l’inserimento nel contenitore di un nido a cassetta del tipo usato per i pappagallini ondulati ha solo procurato loro un piacevole e più sicuro rifugio notturno. Devo quindi presumere trattarsi di due maschi anche se non li ho mai sentiti emettere un vero e proprio canto ma solo dei piccoli accenni, ripetutii da entrambi.